disturna
s. f. [der. di turno], letter. o tosc. – 1. Scambio di strofe polemiche o satiriche, di botte e risposte, spec. fra poeti estemporanei, talora con carattere di pubblico spettacolo in particolari [...] la vivace d. fra i suoi figliuoli lo divertiva nel profondo dell’anina (Palazzeschi). b. Dare la d., dare la baia, lanciare frizzi o maldicenze; usato soprattutto nel rifl. reciproco, darsi la d., e per lo più tra paese e paese, tra comune e comune. ...
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scabbia
scàbbia s. f. [lat. tardo scabia, class. scabies, dal tema di scabĕre «grattare»]. – 1. a. Nome di varie malattie cutanee pruriginose prodotte da diverse specie di acari nell’uomo e in altri [...] da batterî e da funghi, che si manifestano con lesioni poco profonde localizzate su fusti, foglie e organi carnosi: s. comune della patata, malattia che colpisce prevalentemente i tuberi della patata ed è causata da un actinomicete; s. argentea della ...
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figlio
fìglio s. m. [lat. fīlius, della famiglia di fecundus, femĭna, ecc.]. – 1. a. Il generato rispetto ai genitori (talora anche rispetto ai progenitori): mio, tuo, suo f. (normalmente senza articolo); [...] riferimento ad animali, per i quali si parla in genere di prole nel linguaggio scient., e di piccoli o nati nell’uso comune. 2. Usi fig.: a. Vocativo affettuoso rivolto da persona anziana, da un religioso, da un superiore, ecc., a un giovane o anche ...
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colonna
colónna s. f. [lat. colŭmna]. – 1. a. Elemento verticale, a sezione per lo più circolare e composto di base, fusto e capitello, atto a resistere al peso di elementi sovrastanti (muro, solaio, [...] , i marinai e uno o più commercianti che rimanevano a terra per i lavori di scarico e compravendita delle merci, mettevano in comune il lavoro, la nave con gli accessorî, e la merce o il capitale, per dividerne il guadagno derivato secondo i piani ...
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alterno
altèrno agg. [dal lat. alternus, der. di alter «altro»]. – 1. Che s’alterna, che s’avvicenda con altro; disposto o ripetuto a intervalli: il movimento a. delle braccia nel camminare; le a. vicende [...] un segmento. Angoli a. esterni si hanno invece quando le due semirette di t non hanno nessun punto in comune. ◆ Avv. alternaménte, in modo alterno, a vicenda: guardava alternamente ora lui ora me; il fascio di luce appariva e scompariva alternamente ...
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giorno
giórno s. m. [lat. tardo diŭrnum (tempus), dall’agg. diurnus «giornaliero», der. di dies «giorno»]. – 1. In astronomia, intervallo di tempo entro il quale la rotazione della Terra attorno al proprio [...] di restare senza lavoro da un g. all’altro; di tutti i g., che si fa, si vede, si usa tutti i giorni, quindi solito, comune, ordinario: non è di tutti i g. avere una fortuna simile; l’abito di tutti i g. (contrapp. all’abito festivo); un g. o l ...
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panace
pànace s. m. [dal lat. panax (m.) o panăces (n.), gr. πάναξ o πάνακες, varianti di πανάκεια «panacea»]. – 1. Nome comune di piante ombrellifere appartenenti al genere eracleo, e in particolare [...] della specie panace comune (lat. scient. Heracleum sphondylium), alta anche 2 m, con grosso rizoma rossastro a midollo bianco, foglie basali molto grandi e variamente divise, che vive nei prati concimati, negli incolti ricchi di nitrati e nelle ...
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messere
messère s. m. [dal provenz. meser «mio signore»; v. sere]. – Titolo di dignità assai comune un tempo, che spettava di norma a giudici e notai, ma era usato anche, per rispetto e riverenza, come [...] sì, messer no), o precedere il nome, senza articolo se nome proprio, per lo più con l’articolo interposto se nome comune: Vidi messer Marchese (Dante); messer Cino e Dante (Petrarca); per ciò che divotissimi tutti vi conosco del baron messer Santo ...
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gentese
s. m. Linguaggio comprensibile dalla gente, registro linguistico di facile comprensione. ◆ «Benché interessanti, legate come sono ai meccanismi di fondo della lingua, le forme in “ese” (eurocratese, [...] fatte, ed ama «il gentese», neologismo coniato dai giornalisti per alludere ad una lingua semplice, alla portata della gente comune. (Gabriele Beccaria, Stampa, 6 giugno 2002, p.5, Interno) • Nel comunicare coi francesi Ségolène [Royal] non usa il ...
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barattiere
barattière s. m. [der. di barattare]. – 1. ant. Chi baratta o rivende merci di poco pregio: con un saccente barattier si convenne del prezzo (Boccaccio). 2. Chi, durante il medioevo, teneva [...] fu usata per indicare chi, per denaro o altro privato vantaggio, veniva meno ai doveri del proprio ufficio, danneggiando il suo comune o il suo signore (v. baratteria, n. 1). Nell’Inferno di Dante, i barattieri sono puniti nella quinta bolgia dell ...
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Il Comune è, nell’ordinamento italiano, l’ente pubblico territoriale e rappresentativo di base (artt. 114, co. 1, e 118, co. 1, Cost.). Nel ricollegarsi, da un punto di vista terminologico, a quella peculiare esperienza politico-giuridica che...
Forma di governo cittadino autonomo, apparsa nell’Europa occidentale dopo l’anno 1000, come risultato di un’associazione volontaria, temporanea e confermata da giuramento, fra cittadini o gruppi di essi.
Nell’ordinamento attuale, ente territoriale...