skip
s. ingl. (pl. skips), usato in ital. al masch. – Nella tecnica mineraria e nei grandi complessi industriali (altiforni, impianti di betonaggio, ecc.), recipiente di trasporto dei materiali, sia [...] in superficie sia in sotterraneo, su rampe inclinate o in verticale; anche, nome del sistema di trasporto che usa tali recipienti ...
Leggi Tutto
rodio3
ròdio3 s. m. [lat. scient. Rhodium, der. del gr. ῥόδον «ròsa», così denominato (1803) dal suo scopritore, il chimico ingl. W. H. Wollaston, per il colore roseo delle soluzioni diluite di molti [...] forni, ecc.) che debbano essere esposti a temperature elevate, nella fabbricazione di specchi molto riflettenti, ecc. Tra i composti, i più importanti sono quelli del rodio trivalente, quali l’ossido, il cloruro, il solfuro e molti sali complessi. ...
Leggi Tutto
pianosfera
pianosfèra (o piano-sfèra) s. f. [comp. di piano2 e sfera]. – In matematica, lo stesso che piano complesso (v. piano2, n. 5); è così denominata perché, se in tale contesto si aggiunge un «punto [...] all’infinito» (che rappresenta il valore infinito dei numeri complessi), si ottiene una superficie topologicamente equivalente a quella di una sfera. ...
Leggi Tutto
pianta
s. f. [lat. planta «virgulto», «pianta del piede»; la connessione con planus «piano1» e il rapporto di priorità tra i due sign. fondamentali della voce lat. sono molto incerti, così come il rapporto [...] in genere è maggiore di 1 : 500) di una zona di terreno, di una località, di un centro urbano o anche di complessi architettonici: rilevare, tracciare la p. di un luogo; consultare (o orientarsi con) la p. della città; p. a scacchiera, tipica delle ...
Leggi Tutto
anomalia
anomalìa s. f. [dal gr. ἀνωμαλία, lat. anomalĭa; v. anomalo]. – Irregolarità, difformità dalla regola generale, o da una struttura, da un tipo che si considera come normale: le a. della natura; [...] ; per es., nelle coordinate polari, anomalia o azimut di un punto; nella rappresentazione geometrica dei numeri complessi, a. o argomento di un numero complesso. Con altra accezione, nella teoria delle coniche, a. eccentrica di un’ellisse, la sua ...
Leggi Tutto
verme
vèrme (ant. e region. vèrmo; ant. o pop. vèrmine) s. m. [lat. vĕrmis]. – 1. a. Nome di varî animali invertebrati caratterizzati da forma allungata, consistenza molle, assenza di zampe; da un punto [...] di partenza, indispensabile per completare la chiave di decifratura del crittogramma, soprattutto se questo è compilato con sistemi complessi di sostituzione alfabetica. 4. In veterinaria, mal del v., malattia contagiosa dei cavalli, lo stesso che ...
Leggi Tutto
toccata
s. f. [der. di toccare]. – 1. L’atto di toccare una volta: dà una t. al pendolo, per vedere se riprende a oscillare; basta una t. di frusta, e il cavallo si rimette a correre. 2. Forma di composizione [...] Seicento con autori, tra gli altri, quali J. S. Bach e G. Frescobaldi; sono state però composte anche toccate per complessi strumentali (come quella, per ottoni, che introduce l’Orfeo di C. Monteverdi) ◆ Dim. toccatina, toccata leggera o rapida: gli ...
Leggi Tutto
cristallino1
cristallino1 (letter. cristàllino) agg. [dal lat. crystallĭnus, gr. κρυστάλλινος]. – 1. a. Di cristallo, simile al cristallo: Bel nappo c. in coppa d’oro (Chiabrera); lente c., nome dato [...] c., uno degli stati d’aggregazione della materia solida, precisamente quello in cui i leptoni (cioè atomi, molecole, complessi atomici) sono ordinati nello spazio con regolare periodicità; reticolo c., v. reticolo; individuo c., porzione di sostanza ...
Leggi Tutto
sofisticato
agg. [part. pass. di sofisticare: il sign. fig. ricalca l’ingl. sophisticated]. – 1. Alterato, contraffatto: un vino genuino, non sofisticato. 2. fig. a. Molto sottile, raffinato o ricercato, [...] , apparecchiature, macchine, impianti, progettati e realizzati con materiali, metodi o criterî tecnicamente molto avanzati e complessi, così da soddisfare a richieste molto esigenti: i progressi dell’elettronica consentono di produrre elaboratori ...
Leggi Tutto
jug
〈ǧḁġ〉 s. ingl. [propr. «brocca, orcio», forse da Jug, ipocoristico del nome proprio femm. Joan] (pl. jugs 〈ǧḁġ∫〉), usato in ital. al masch. – Strumento musicale di origine africana consistente in [...] soffia ritmicamente, ottenendo un suono simile a quello del basso tuba; fu molto usato, tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento nel sud degli Stati Uniti d’America in complessi afroamericani di musica popolare e nel jazz delle origini. ...
Leggi Tutto
Si chiama c. ogni numero della forma a + i b, essendo a e b due numeri reali relativi (positivi, negativi o anche nulli) e rappresentando il simbolo i (unità immaginaria o immaginario) la radice quadrata di −1; l’addendo a si chiama la parte...
complessi
Strutture psichiche che secondo la psicoanalisi freudiana si formano e si fissano durante la vita infantile, originate da particolari esperienze emotivo-affettive vissute dal bambino nei suoi rapporti con l’ambiente e, più direttamente,...