pegmatitico
pegmatìtico agg. [der. di pegmatite] (pl. m. -ci). – Che si riferisce alle pegmatiti. In petrografia, stadio p., durante la solidificazione di una massa silicatica fusa, quello, successivo [...] allo stadio ortomagmatico, definito da temperature tra 500 e 700 °C, in cui si ha la cristallizzazione di complessi silicatici (con allumina e alcali) e di silice, mentre l’ambiente, caratterizzato da una forte concentrazione di elementi volatili e ...
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spazzola
spàzzola s. f. [der. di spazzare (forse con influsso di spatola)]. – 1. a. Arnese di uso domestico e artigianale per togliere la polvere, pulire e lucidare, rassettare e pettinare, costituito [...] metallici flessibili, usata per battere la grancassa (come nel Ratto dal serraglio di Mozart) o, soprattutto nelle orchestre e nei complessi jazz, per ricavare dal rullante o dal piatto sospeso una sorta di fruscìo. d. Frequente la locuz. avv. e agg ...
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pegno
pégno s. m. [lat. pĭgnus pĭgnŏris] (pl. -i, ant. le pégnora). – 1. a. Nel linguaggio giur., diritto reale di garanzia che ha per oggetto beni mobili o complessi di beni mobili, crediti o altri [...] diritti aventi per oggetto beni mobili; deriva generalmente dal contratto stipulato fra il creditore e il proprietario del bene (di regola il debitore), che trasferisce al primo il possesso del bene a ...
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spinello3
spinèllo3 s. m. [forse dim. di spina, con riferimento alla forma dei cristalli]. – In mineralogia, ognuno dei minerali (spinello vero e proprio, magnetite, cromite, ecc.) che formano la serie [...] isomorfa degli spinelli, costituiti da ossidi complessi nella cui molecola sono presenti un atomo di metallo bivalente (magnesio, ferro e, più raramente, manganese, zinco) e uno di metallo trivalente (alluminio, ferro, cromo); molto diffusi, ...
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cubico
cùbico agg. [dal lat. cubĭcus, gr. κυβικός] (pl. m. -ci). – 1. Che ha forma di cubo o che si riferisce al cubo: corpo c., volume c., ecc. Nel linguaggio corrente, riferito a misure di volume o [...] f.), curva algebrica di ordine 3; equazione c., equazione di 3° grado in una incognita in cui i coefficienti sono in generale numeri complessi; radice c., di un numero p, è ogni numero q la cui terza potenza sia uguale a p. 3. In fisica, di grandezze ...
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continente2
continènte2 s. m. [dal lat. contĭnens -entis (terra), part. pres. di continere «contenere, congiungere», propr. «terra continua, non interrotta dal mare»]. – 1. Ciascuno dei quattro vasti [...] complessi di terre emerse, isolate da oceani: c. antico, Europa, Asia, Africa; c. nuovo, le due Americhe; c. nuovissimo, l’Australia; c. antartico, l’Antartide. Nel linguaggio com., può indicare anche una sola parte del continente antico: il c. ...
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maciulla
s. f. [prob. der. del lat. machĭna; cfr. macina e il dim. lat. tardo machinŭla]. – Apparecchio (detto anche gramola) per separare le fibre legnose (canapuli) da quelle tessili (tiglio) della [...] lo più, come nel passato, il semplice apparecchio azionato a mano fin dai tempi antichi, oggi in genere sostituito da tipi più complessi (come, per es., la decanapulatrice): Da ogne bocca dirompea co’ denti Un peccatore, a guisa di maciulla (Dante). ...
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estere
èstere s. m. [dal ted. Ester, termine coniato dal chimico ted. L. Gmelin (1788-1853) per contrazione di Essigäther «etere acetico», comp. di Essig «aceto» e Äther «etere»]. – In chimica organica, [...] alchilico o arilico (per es., acetato di etile, salicilato di fenile, ecc.) o, per quelli di composti ossidrilici complessi, facendo seguire al nome del radicale acido quello del composto (per es., acetilcellulosa, ecc.). Molto diffusi in natura ...
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continuita
continuità s. f. [dal lat. continuĭtas -atis]. – 1. Qualità d’esser continuo, estensione non interrotta nel tempo, o anche nello spazio: c. d’un moto; impiego che ha carattere di c.; c. di [...] , dalla struttura e proprietà dei corpi, o una voluta semplificazione, spesso lecita e conveniente, di dati molto più complessi. d. Nel linguaggio scient., il carattere e la proprietà di un ente che si definisce continuo. Con sign. specifico ...
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cabaza
‹kabℏàtħa› (o cabasa) s. f. [voce ispanoamer., dal port. cabaça, propr. «zucca», affine allo spagn. calabaza «zucca»]. – Strumento musicale sudamericano usato, come le maracas (delle quali ha [...] simile il suono), il chocallo, il guiro e altri, per l’accentuazione ritmica nei complessi di musica afrocubana: è costituito da una zucca vuota essiccata munita di manico e avvolta da una rete di perline; il suonatore la impugna con una mano e la fa ...
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Si chiama c. ogni numero della forma a + i b, essendo a e b due numeri reali relativi (positivi, negativi o anche nulli) e rappresentando il simbolo i (unità immaginaria o immaginario) la radice quadrata di −1; l’addendo a si chiama la parte...
complessi
Strutture psichiche che secondo la psicoanalisi freudiana si formano e si fissano durante la vita infantile, originate da particolari esperienze emotivo-affettive vissute dal bambino nei suoi rapporti con l’ambiente e, più direttamente,...