pari1
pari1 (ant. pare) agg. [lat. par paris]. – 1. a. Uguale ad altra persona o cosa nella qualità determinata dal complemento, o uguale in genere: siamo p. d’età, di statura, di forza; le due colonne [...] . (in contrapp. a dispari), di numero intero che sia divisibile per 2 (cioè 2, 4, 6, 8, ecc.); o espresso da un numero pari: al pari che, quando il secondo termine di paragone è un complemento indiretto: O d’avarizia al par che di grandezza Famoso ...
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oggettivo
agg. [dal lat. mediev. obiectivus, der. di obiectum: v. oggetto]. – 1. In contrapp. a soggettivo (e in alternativa alla variante obiettivo, che ha però assunto sign. proprî particolari), che [...] proprî dell’oggetto del negozio giuridico (v. oggetto, n. 2 b). 2. In grammatica: a. Proposizione o. (anche assol., genitivo che esprime, rispetto al sostantivo reggente, un rapporto di complemento oggetto (per es., in latino, amor patriae = amare ...
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illativo
agg. [dal lat. tardo illativus, der. di illatus, part. pass. di inferre «inferire; portare dentro»], letter. – 1. a. Fatto per illazione, che costituisce un’illazione: ragionamento i.; proposizioni [...] , perciò, pertanto, quindi e sim., dette anche conclusive o consecutive. 2. Con sign. più tecnico, in linguistica, è talora detto caso i., o complemento i., il caso o complemento che indica entrata, penetrazione in un luogo (per es., lat. «inire ...
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stato2
stato2 s. m. [lat. status -us «condizione, posizione, stabilità» (der. di stare «star fermo»)]. – 1. Lo stare, lo star fermo (in contrapp. a moto, movimento), nelle espressioni del linguaggio [...] di stato, quello che succede alla fase d’invasione. 2. Il modo di essere, temporaneo o permanente, di cosa o situazione il cui carattere, per lo più eccezionale, è determinato dal complemento: s. d’assedio, ora s. di pericolo pubblico (v. assedio); ...
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restare
v. intr. [lat. restare, der. di stare] (io rèsto, ecc.; aus. essere). – 1. letter. a. Fermarsi, arrestarsi, non procedere oltre: Perch’io sia giunto forse alquanto tardo, Non t’incresca restare [...] el mio core (Poliziano); una volta restò dal remare (Fogazzaro). 2. a. Trattenersi, rimanere per un certo tempo in un luogo: cappello. b. Per indicare che lo stato espresso dal complemento predicativo (o da espressione avverbiale di analogo valore: r ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante [...] varietà algebriche (g. aritmetico, geometrico, superficiale, ecc.). 2. a. Nel linguaggio com., l’insieme dei caratteri un nome in accusativo (o complemento diretto), intransitivo quando il caso o complemento è diverso dall’accusativo, oppure ...
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riattivazione
riattivazióne s. f. [der. di riattivare]. – L’azione, l’operazione di riattivare, il fatto di venire riattivato: r. di un tronco ferroviario, delle comunicazioni telegrafiche, di un cantiere; [...] una massa depurante, ecc.; lo stesso che rigenerazione (v.). 2. a. In medicina, r. biologica, metodo usato in , l’aggiunta di siero fresco (contenente il «complemento») a siero il cui complemento sia stato precedentemente inattivato, per lo più col ...
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strumento
struménto (letter. istruménto; ant. instruménto, stroménto, storménto) s. m. [lat. instrumĕntum, der. di instruĕre «costruire, apprestare»]. – 1. Genericam., arnese, congegno, dispositivo e [...] marina, quelli che servono alla condotta della navigazione. 2. S. musicali, e assol. strumenti, denominazione locuz. s. urbanistici, v. urbanistico. 5. In grammatica, complemento di s., più spesso complemento di mezzo o s. (v. mezzo2, n. 3 b). ...
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deviazione
deviazióne s. f. [dal lat. tardo deviatio -onis]. – 1. a. Il deviare da un determinato percorso, cambiamento di direzione; più che l’atto di lasciare la via ordinaria, indica il fatto di seguire [...] Spostamento dalla linea o dalla posizione regolare: d. della spina dorsale. 2. Con sign. più tecnici (in alcuni dei quali è sinon. di . h. In sierologia, d. (o fissazione) del complemento, v. complemento, n. 5. 3. Nella bussola magnetica, l’angolo ...
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allievo1
allièvo1 s. m. (f. -a) [der. di allevare]. – 1. non com. Chi è allevato materialmente, chi è nutrito: è una balia che ha molta cura del suo a.; anche il nato di animali domestici (spec. bovini), [...] redo. 2. Con riferimento all’allevare in quanto educazione, istruzione, generale o specifica, chi frequenta un corso di studî quale, se dichiarati idonei, vengono nominati sottotenenti di complemento e inviati a prestare servizio presso enti e reparti ...
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I verbi di percezione sono ➔ verbi che denotano processi percettivi (vedere, sentire, fiutare, ecc.) che hanno luogo in un soggetto esperiente. Rimandando alla sfera sensoriale (specialmente visiva o uditiva), essi si distinguono dai verbi psicologici...
Il sintagma preposizionale è un sintagma (➔ sintagma, tipi di) composto da una preposizione (che fa da testa del sintagma; ➔ preposizioni) e da un elemento da essa retto (➔ reggenza). Spesso questo elemento, detto complemento del sintagma, è...