coseno
coséno s. m. [dal lat. scient. cosinus, cioè co(mplementi) sinus «seno del complemento»]. – 1. In matematica, dato un angolo α e determinato un segmento su uno dei due lati, si chiama coseno dell’angolo [...] – in un triangolo rettangolo di cui l’angolo sia uno degli angoli acuti – tra il cateto adiacente ad α e l’ipotenusa. 2. In elettrotecnica, coseno ϕ (cos ϕ), il fattore di potenza di una corrente alternata. 3. In ottica, legge del c. (o legge ...
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condurre
(ant. condùcere) v. tr. [lat. condūcĕre «condurre insieme, stipendiare, prendere in affitto», comp. di con- e dūcĕre «guidare, condurre»] (io conduco, tu conduci, ecc.; pass. rem. condussi, [...] è più spesso usato, nel linguaggio corrente, il verbo portare. 2. estens. a. C. le acque, farle andare da un luogo seguire un tenore di vita (determinato dall’aggettivo o da un complemento): finora ho sempre condotto una vita pacifica; ci tocca c. ...
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lungi
(ant. lunge) avv. [lat. lŏnge, avv. di lŏngus «lungo»], letter. – 1. Lontano, discosto, con valore locale e più raramente temporale: il lido era poco l.; Il dì s’appressa, e non pote esser lunge [...] il monte (Leopardi); costoro dalla lungi cominciarono a ridere di questo fatto (Boccaccio). 2. Con funzione prepositiva, lungi, e anticam. di lungi, seguito o preceduto da complemento con la prep. da (anticam., davanti a un infinito, anche a): Non ...
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lungo2
lungo2 prep. [dall’agg. lungo]. – 1. a. Indica movimento o direzione continua in un senso determinato, seguendo, fiancheggiando o costeggiando un luogo che si sviluppa linearmente; si unisce al [...] complemento direttamente, senz’altra preposizione: camminare l. l’argine, l. la riva; strisciare l. il muro; l. il viale si , nel porto d’imbarco o di sbarco, secondo il contratto. 2. In molti casi la parola corrisponde per sign. alle espressioni « ...
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stima
s. f. [der. di stimare]. – 1. a. Valutazione del valore economico e monetario di un bene immobile o mobile (o anche, in rari casi, di un servizio): fare o far fare la s. di un fondo rustico, di [...] s. troppo alta; mezzo milione di euro mi pare una s. equa. 2. In senso concr., il bene stesso stimato; in questo sign. è ha dell’autore (o dell’attore protagonista). 5. In grammatica, complemento di stima, quello che esprime la stima che si fa di una ...
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agire
v. intr. [dal fr. agir, che è dal lat. agĕre «spingere», e poi «fare, compiere un’azione»] (io agisco, tu agisci, ecc.; aus. avere). – 1. a. Fare, operare in genere (sottintendendo l’oggetto dell’azione, [...] a. corretto; non è stato un bell’a., il suo! 2. non com. Di una compagnia teatrale, recitare: da ieri la e sim., funzionare: la molla agisce poco. b. Determinato da complemento, esercitare un’azione, influire su persona o cosa: il freno agisce ...
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parte
s. f. [lat. pars partis]. – 1. a. Ciascuno degli elementi in cui un intero è diviso o può essere diviso, sia che essi siano materialmente staccati l’uno dall’altro, sia che possano essere soltanto [...] quale esso percepisce (in luogo o, qualche volta, a complemento di paga e panatica) una partecipazione ai ricavi, generalmente gruppetto di case, abitate la più p. da pescatori (Manzoni). 2. a. Sempre nel sign. fondamentale, ma con aggiunta, all’idea ...
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partire
v. tr. e intr. [lat. partire o partiri «dividere», der. di pars partis «parte»] (io parto, ecc.; nel sign. di «dividere» e «spartire» anche io partisco, tu partisci, ecc.). – 1. tr., ant. o letter. [...] l’anello assai caro, né mai da sé il partiva (Boccaccio). 2. Come rifl. o intr. pron., dividersi, separarsi, oppure allontanarsi, scostarsi, si trova usato anche assol., senza il complemento: essendosi alquanto partito il cavaliere ..., la domandò se ...
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vacuo
vàcuo agg. e s. m. [dal lat. vacuus, affine a vacare: v. vacare]. – 1. agg., letter. Vuoto, privo, mancante: le file sempre restavano intere e niuno luogo era di combattitori vacuo, eccetto che [...] mente v. di pensieri, d’idee; più frequente senza complemento sottintendendosi in genere che ci sia vuotezza di sentimenti, di qualità morali, di doti intellettuali: un ragazzo frivolo e vacuo. 2. s. m. Spazio vuoto, cavità: per riempier meglio questo ...
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se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o [...] parlavano di sé; parlare di sé), nei seguenti casi: a. Come complemento, preceduto da preposizione: la miglior parte di sé; far ridere di sé ogni altro caso la grafia senz’accento è antiquata). 2. Locuzioni con sign. particolari: essere pieno di sé, ...
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I verbi di percezione sono ➔ verbi che denotano processi percettivi (vedere, sentire, fiutare, ecc.) che hanno luogo in un soggetto esperiente. Rimandando alla sfera sensoriale (specialmente visiva o uditiva), essi si distinguono dai verbi psicologici...
Il sintagma preposizionale è un sintagma (➔ sintagma, tipi di) composto da una preposizione (che fa da testa del sintagma; ➔ preposizioni) e da un elemento da essa retto (➔ reggenza). Spesso questo elemento, detto complemento del sintagma, è...