loro
lóro pron. pers. e agg. poss. [lat. illōrum, genit. pl. di ille «egli, quello»]. – 1. Pronome di 3a pers. plur., masch. e femm., riferito generalmente a persone, talvolta anche ad animali e cose [...] inanimate. Si adopera di regola come complemento, preceduto da preposizione: uno o una di loro (anche di essi o di esse), tocca troncamento: Non ragioniam di lor, ma guarda e passa (Dante). 2. Agg. poss. di 3a pers. plur., corrispondente al sing. suo ...
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spegnere
spègnere (o spégnere; tosc. o letter. spèngere o spéngere) v. tr. [lat. expĭngĕre «scolorire» (comp. di ex- «via da» e pingĕre «colorare, dipingere»), incrociatosi con extingĕre e extinguĕre] [...] mediante opportuni assorbimenti di energia, fino ad annullarla. 2. Con usi fig.: a. Nel linguaggio contabile improvviso pensiero triste (Deledda). c. S. la vita, toglierla; con complemento di persona, uccidere, sopprimere: È Opizzo da Esti, il qual ...
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largo
agg. e s. m. [lat. largus] (pl. m. -ghi). – 1. agg. a. Che si estende notevolmente in larghezza, spec. in rapporto alle altre dimensioni (lunghezza, altezza); in genere si contrappone a stretto: [...] spira con un angolo d’incidenza di circa 135° dalla prua verso poppa. 2. agg. fig. a. Di persona, che dà o spende o concede senza che aperta. 3. agg. Determinato da un avverbio o complemento, e così nelle prop. interrogative, nei paragoni, esprime ...
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concludere
conclùdere (meno com. conchiùdere) v. tr. [dal lat. concludĕre, comp. di con- e cludĕre per claudĕre «chiudere»] (pass. rem. io concluṡi o conchiuṡi, tu concludésti o conchiudésti, ecc.; part. [...] mai alcuna (Machiavelli). Con senso più generico, e con complemento costituito di solito da un pronome di valore neutro, operare in poco; non ho concluso nulla di buono in tutta la giornata. 2. a. Chiudere, terminare, spec. un discorso, uno scritto: ...
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gonfiare
v. tr. e intr. [lat. conflare, propr. «ravvivare il fuoco soffiando», comp. di con- e flare «soffiare»] (io gónfio, ecc.). – 1. tr. a. Riempire d’aria o di gas una cavità limitata da pareti [...] un po’ gonfiata da tutti que’ complimenti (Manzoni). Con complemento di cosa, esagerarne ad arte l’importanza, farla apparire più . i fatti; g. una notizia; hanno voluto g. lo scandalo. 2. intr. (aus. essere) a. Dilatarsi, aumentare di volume: la ...
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armonizzazione fiscale
loc. s.le f. Armonizzazione dei regimi fiscali degli stati membri dell’Unione europea. ◆ [tit.] Patto per il lavoro, dall’Europa solo buone intenzioni / Il che fare davvero viene [...] ’armonizzazione fiscale delle regole costituisce un naturale complemento al corretto funzionamento e al rapido sviluppo dal s. f. armonizzazione e dall’agg. fiscale.
Già attestato nella Repubblica del 2 giugno 1990, p. 10, Commenti (Vincenzo Visco). ...
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cortina1
cortina1 s. f. [lat. tardo cortīna, der. di cors cortis «cortile, corte», per calco del gr. αὐλαία «tenda, cortina», der. di αὐλή «aula, corte»]. – 1. a. Tendaggio destinato a isolare l’interno [...] del trono e di altri mobili da parata, in epoca recente complemento pratico e ornamentale di porte e finestre. b. ant. Sipario: padiglione, disposte ai due lati sotto il colmo o cappello. 2. In botanica, residuo del velo di alcuni funghi (come quelli ...
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eccedere
eccèdere v. tr. e intr. [dal lat. excedĕre «andar fuori, andare oltre», comp. di ex- e cedĕre «andare, ritirarsi»]. – 1. tr. Superare una misura, un peso, una quantità, un determinato limite: [...] superiore: L’umana spezie eccede ogne contento Di quel ciel ... (Dante). 2. intr. (aus. avere) Oltrepassare i termini della convenienza, trasmodare, trascendere; il complemento è rappresentato di norma da un sostantivo o da un infinito introdotti ...
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pesare
v. tr. e intr. [lat. pē(n)sare, intensivo di pendĕre «pesare», part. pass. pensus] (io péso, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. tr. a. Valutare il peso, o la massa, di qualche cosa, con la bilancia [...] un proprio comportamento: ci ha dato il suo consenso, ma quanto ce lo ha fatto pesare! 2. intr. a. Avere un dato peso, determinato da un avverbio o da un complemento che ne dà la misura esatta: p. poco, molto, troppo; quanto pesa questo pollo?; p. un ...
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nominativo
agg. e s. m. [dal lat. nominativus, der. di nominare «nominare»]. – 1. agg. a. Che vale a nominare, che ha l’effetto di nominare; è com. soprattutto nell’espressione caso n. o, assol., nominativo [...] dal verbo passivo, oltre che il predicato nominale e il complemento predicativo del soggetto. La forma del nominativo è, in genere dell’acquirente sul titolo stesso e nel registro dell’emittente. 2. s. m. a. Lo stesso che nome, con riferimento ...
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I verbi di percezione sono ➔ verbi che denotano processi percettivi (vedere, sentire, fiutare, ecc.) che hanno luogo in un soggetto esperiente. Rimandando alla sfera sensoriale (specialmente visiva o uditiva), essi si distinguono dai verbi psicologici...
Il sintagma preposizionale è un sintagma (➔ sintagma, tipi di) composto da una preposizione (che fa da testa del sintagma; ➔ preposizioni) e da un elemento da essa retto (➔ reggenza). Spesso questo elemento, detto complemento del sintagma, è...