giovane
gióvane (meno com. gióvine) agg. e s. m. e f. [lat. iŭvĕnis] (nel plur., quasi esclusivam. gióvani). – 1. agg. a. Che è nell’età della giovinezza: uomo g., donna g.; due g. sposi; una signora [...] da g., in gioventù: da g. era un bell’uomo; talora determinato dal complemento: g. d’anni, g. d’età; spec. in contrapposizioni: g. d o che conferisce un aspetto giovanile: moda g., abiti giovani. 2. agg., estens. a. Di animali o piante, nato da poco ...
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limitato
agg. [part. pass. di limitare2]. – 1. a. Circoscritto, ristretto entro certi limiti (per lo più in senso fig.), che non oltrepassa o non può oltrepassare una determinata misura: assegnare un [...] necessario; essere l. nelle esigenze, nel chiedere, nelle proprie pretese. 2. In matematica, con accezioni proprie: a. Un insieme di punti si una facoltà; o entro dati limiti (determinati da complemento con la prep. a): sono obbligato a collaborare ...
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limitazione
limitazióne s. f. [dal lat. limitatio -onis]. – 1. a. Il fatto di limitare, di fissare un limite, di restringere a una determinata misura: raccomandare una l. delle spese; l. dei consumi, [...] in paesi in via di sviluppo e sovrappopolati. In grammatica, complemento di l., quello con cui si delimita il campo entro il l.; porre delle l.; concedere, accordare senza limitazioni. 2. non com. Delimitazione, tracciamento dei confini di un terreno ...
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ridotto2
ridótto2 (ant. ridutto, redutto) s. m. [der. di ridurre; cfr. la voce prec.]. – 1. Posto, luogo dove più persone si riducono, cioè si riuniscono, per lo più abitualmente: le sue ville erano [...] insieme (Manzoni). Raram., luogo di raccolta di cose, per es. di acque. 2. In partic., il termine è stato usato per indicare la sede di un circolo di rappresentazione, della quale costituisce il complemento come ambiente ove il pubblico si raccoglie ...
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maniera
manièra (ant. manèra) s. f. [dal fr. ant. maniere, uso sostantivato dell’agg. manier, propr. «che si fa con le mani»]. – 1. a. Modo particolare di operare, di comportarsi: non tutte le operazioni [...] quella maniera. In molti casi è sinon. di modo, senza sostanziale differenza: complemento di modo o m. (v. modo); avverbî di modo o m. con le cattive); che maniere sono queste?; belle m., davvero! 2. Nel linguaggio della critica d’arte: a. Lo stile di ...
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pregare
v. tr. [lat. prĕcari, der. di prex precis «preghiera»] (io prègo, tu prèghi, ecc.; ant. anche priègo, prièghi, e così nelle altre forme con accento sul tema). – 1. Rivolgersi a qualcuno chiedendo [...] un pronome: la cosa, il favore di cui ti ho pregato). Un complemento introdotto da per può avere varia funzione: p. per il perdono, per la è fatto certo pregare per accettare la mancia. 2. Chiedere per cortesia, invitare cortesemente a fare qualcosa ...
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custodire
(pop. costudire) v. tr. [dal lat. custodire, der. di custos -odis «custode»] (io custodisco, tu custodisci, ecc.). – 1. a. Fare oggetto di responsabile vigilanza, sorvegliare, sia un luogo: [...] (nel linguaggio della morale cattolica), contro le tentazioni; seguito dal complemento: c. da insidie, da nemici, da infermità. d. le memorie, i consigli ricevuti; c. intatta la propria fede. 2. tosc. Mantenere, nutrire: deve pensare a c. la famiglia. ...
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manifestare
v. tr. [dal lat. manifestare, der. di manifestus «manifesto1»] (io manifèsto, ecc.). – 1. a. Riferito a persona, far conoscere, rendere noto in modo chiaro, a parole, per iscritto o con determinati [...] suo carattere, la sua forza morale; seguito da un complemento predicativo: si manifestò suo nemico, si manifestò un inetto primo manifestarsi del male, all’insorgere dei primi sintomi. 2. assol. Fare una manifestazione, una dimostrazione pubblica: ...
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tagliare
v. tr. [dal fr. (ant.) tailler, che è il lat. tardo taliare, der. di talea: v. talea] (io tàglio, ecc.). – 1. Interrompere la continuità di un corpo operando in esso una o più divisioni per [...] partito. c. Asportare, recidendola, la parte indicata dal complemento: t. i rami di un albero, nella potatura; t in una fame da lupi, una fame da tagliarsi col coltello (Collodi). 2. fig. a. Troncare bruscamente, smettere di fare o di dire qualcosa: ...
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I verbi di percezione sono ➔ verbi che denotano processi percettivi (vedere, sentire, fiutare, ecc.) che hanno luogo in un soggetto esperiente. Rimandando alla sfera sensoriale (specialmente visiva o uditiva), essi si distinguono dai verbi psicologici...
Il sintagma preposizionale è un sintagma (➔ sintagma, tipi di) composto da una preposizione (che fa da testa del sintagma; ➔ preposizioni) e da un elemento da essa retto (➔ reggenza). Spesso questo elemento, detto complemento del sintagma, è...