lei
lèi pron. pers. f. sing. [lat. *ĭllaei, dativo pop. di illa (invece del classico illi) per analogia con cui e *illui: v. lui]. – 1. Forma forte della declinazione del pron. di 3a pers. sing. ella, [...] ’ fossati venne Di lei ciò che la terra non sofferse (Dante). 2. Forma allocutiva di cortesia, la più comune oggi nel dialogo con estranei ’altro sesso (cfr. tu, voi); si adopera come complemento e anche come soggetto (sostituendo l’ella che ormai è ...
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purgare
v. tr. [lat. pūrgare, der. di purus «puro»] (io purgo, tu purghi, ecc.). – 1. Liberare da impurità, da scorie, da elementi che insudiciano, alterano, corrompono; p. il sangue; p. filati, tessuti, [...] spolverandoli di sale perché perdano l’acqua e parte del sapore amaro. 2. Liberare da un male fisico: p. i corpi dalla lebbra, da da vizî, passioni; p. la propria coscienza; anche, con altro complemento, p. i peccati o le macchie di peccato; più com. ...
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rendere
rèndere v. tr. [lat. rĕddĕre, comp. di red- e dare, con influsso di prendere] (pass. rem. io rési [letter. rendéi, rendètti], tu rendésti, ecc.; part. pass. réso [ant. renduto]). – 1. Dare ad [...] consiglio: m’agrada di raccontarvi un consiglio renduto da Salomone (Boccaccio). 2. Riferito a un bene economico, dare frutto, guadagno (v. rendita (Parini); r. padre, r. madre; o da un complemento: r. di pubblica ragione; nel rifl.: rendersi utile, ...
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mandare
v. tr. [lat. mandare «affidare», prob. da man(um) dare «dare la mano»]. – 1. ant. Ordinare, comandare, dare un incarico (cfr. mandante e mandato): incontanente mandò che i due giovani fossero [...] burocr.: mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. 2. Riferito a persona (come compl. oggetto): a. Far sì con il verbo andare), il sign. del verbo è determinato dal complemento che segue: m. all’aria, rendere vano, far sfumare, e ...
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disimpegnare
diṡimpegnare v. tr. [comp. di dis-1 e impegnare] (io diṡimpégno, ecc.; v. impegnare). – 1. a. Liberare da un impegno, da un obbligo contratto: ti disimpegno dalla promessa fattami. Più frequente [...] si farà più e abbiamo disimpegnato il salone che avevamo prenotato. 2. Liberare un oggetto dato in pegno quale garanzia di un questo sign. è per lo più seguito da avv. o complemento di modo): ha disimpegnato il compito affidatogli con molta capacità ...
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scoppiare1
scoppiare1 v. intr. [der. di scoppio] (io scòppio, ecc.; aus. essere). – 1. a. Spaccarsi a un tratto, violentemente e fragorosamente, per eccesso di pressione, con riferimento a recipienti [...] a cento metri dal traguardo. d. Seguito da un infinito o da un complemento, prorompere, sbottare: s. a ridere, a piangere; s. in lacrime, scoppiò: «Devo dirti che ho fatto testamento» (Svevo). 2. Esplodere, detonare: è scoppiato un fulmine; i tuoni ...
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soggettivo
(ant. suggettivo) agg. [dal lat. tardo subiectivus, der. di subiectum: v. soggetto2 e cfr. subiettivo]. – 1. a. Che riguarda il soggetto, che ha fondamento nel soggetto: valore s. dei giudizî. [...] questi sign. si oppone a oggettivo e obiettivo. 2. In grammatica: a. Proposizione s., proposizione subordinata metus = animus metuit). Gli corrisponde, in ital., il complemento di specificazione soggettiva («il rispetto dei figli verso i genitori»; ...
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presumere
preṡùmere (ant. preṡùmmere, proṡùmere) v. tr. [dal lat. praesumĕre «supporre, congetturare», comp. di prae- «pre-» e sumĕre «prendere»] (coniug. come assumere). – 1. Ritenere in base ad argomentazioni [...] queste accezioni, il part. pass. e agg. presunto (v.). 2. Pretendere qualche cosa oltre i limiti consentiti dalla propria capacità, dalla ). Più spesso, seguito dalla prep. di (con un complemento o con un verbo all’infinito), ritenersi capace di cose ...
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paventare
v. intr. e tr. [lat. *paventare, der. di pavens -entis, part. pres. di pavere «temere, aver paura»] (io pavènto, ecc.; aus. avere). – 1. letter. a. Aver paura, sentirsi intimorito: come verrò, [...] mio dubbiare esser conforto? (Dante); in unione con un complemento (analogam. a temere): Ma ’l cervio par del veltro maestà del tuo cospetto (Parini); paventò la morte Chi la vita abborria (Leopardi). 2. pop., region. Adombrarsi, detto degli animali. ...
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che2
che2 〈ké〉 pron. e agg. [lat. quid e altre forme pronominali] (radd. sint.). – È parola frequentissima, con usi varî: può essere pronome relativo, interrogativo, esclamativo, indefinito; con valore [...] di la qual cosa, per la qual cosa. 2. Pronome interrogativo - esclamativo. a. In proposizioni interrogative, dirette o indirette, significa «quale cosa» e può avere funzione di oggetto, di predicato o di complemento: che sarà di noi?; che è questo ...
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I verbi di percezione sono ➔ verbi che denotano processi percettivi (vedere, sentire, fiutare, ecc.) che hanno luogo in un soggetto esperiente. Rimandando alla sfera sensoriale (specialmente visiva o uditiva), essi si distinguono dai verbi psicologici...
Il sintagma preposizionale è un sintagma (➔ sintagma, tipi di) composto da una preposizione (che fa da testa del sintagma; ➔ preposizioni) e da un elemento da essa retto (➔ reggenza). Spesso questo elemento, detto complemento del sintagma, è...