sacro1
sacro1 (ant. sagro) agg. [lat. sacer -cra -crum]. – 1. a. In senso stretto, si definisce sacro ciò che è connesso all’esperienza di una realtà totalmente diversa, rispetto alla quale l’uomo si [...] dal dio (v. anche benedetto, nel sign. 6). 2. Con sign. estens. e generico, degno di alta venerazione è stato offeso nei suoi sentimenti più sacri. Spesso accompagnato da un complemento di termine: luoghi s. alla patria per il sangue versato dai suoi ...
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riflesso1
riflèsso1 (ant. reflèsso) agg. [part. pass. di riflettere (dal lat. reflexus, part. pass. di reflectĕre)]. – 1. a. Che ha subìto una riflessione (nel senso che questa parola ha nella fisica [...] nettamente passivo, come in altre espressioni analoghe determinate da un complemento: immagine r. da uno specchio, e sim.). b. nervoso r., lo stesso che riflesso nervoso (v. riflesso2, n. 2 a); arco r., lo stesso che arco diastaltico (v. diastaltico). ...
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giudice
giùdice (letter. ant. iùdice) s. m. [lat. iūdex -dĭcis, propr. «colui che dice il diritto», comp. di ius «diritto» e tema di dicĕre «dire»]. – 1. a. Nel sign. più ampio, chi giudica in atto, [...] conciliatore e istruttore; per il g. di pace, v. pace, n. 2. b. Nell’uso com., con valore generico, magistrato: ricorrere ai g.; citare g. (non prima g.) delle nostre azioni; come soggetto o complemento, invece, il femm. è raro o poet.: Già si sedeva ...
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portatore
portatóre agg. e s. m. (f. -trice) [dal lat. portator -oris]. – 1. In genere, chi porta una cosa, sia concreta sia astratta: il p. della bandiera; i p. della barella; il p. di un messaggio, [...] della buona notizia; e con il complemento sottinteso: il mio debole parere sarebbe che non vi fossero né sfide, né portatori, «avere su di sé, sostenere, sopportare»: v. portare, n. 2 d), si dice di individuo che soffre di una condizione patologica, ...
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indiretto2
indirètto2 agg. [comp. di in-2 e diretto]. – 1. Non diretto, che non procede diritto ma subisce deviazioni o soste; più spesso, che giunge a un effetto attraverso operazioni intermedie o con [...] non lo è formalmente; analogam., minaccia, offesa indiretta. 2. In espressioni tecniche (dov’è in genere contrapposto a sono in genere tutti i complementi diversi dal complemento oggetto o diretto (e quindi i complementi di specificazione, di termine ...
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attualita
attualità s. f. [dal lat. mediev. actualitas -atis; nel sign. 2, ricalca il fr. actualité]. – 1. L’essere in atto, carattere di ciò che è attuale, nel sign. filosofico. 2. L’esser sentito come [...] di a., o anche, più brevemente, attualità, espressione con cui veniva indicata una breve rassegna periodica (per lo più settimanale) degli avvenimenti più importanti di tutto il mondo, che veniva proiettata nei cinema quale complemento al programma. ...
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signore
signóre (ant. segnóre) s. m. [lat. senior -ōris «uomo anziano, d’età tra i 45 e i 60 anni» (compar. di senex «vecchio»), già usato nel lat. tardo come titolo distintivo e onorifico]. – 1. a. [...] signornò). Talvolta con funzione di soggetto, o di complemento, come equivalente di un pronome di terza persona specificazione, con sign. affine a quello di padrone (spec. nel sign. 2 a), chi, in funzione della sua carica, del suo grado, dei mezzi ...
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piangere
piàngere (ant. o poet. piàgnere) v. intr. e tr. [lat. plangĕre «percuotere, battersi il petto, piangere lamentandosi»] (io piango, tu piangi, ecc.; pass. rem. piansi, piangésti, ecc.; part. [...] con articolo): p. dalla felicità, dallo sconforto; letter., con complemento rappresentato da persona: Di me non pianger tu, ché’ suole osservare che qualcuno non ha versato la posta dovuta. 2. intr. pron., ant. Lamentarsi, affliggersi, dolersi: La ...
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nome
nóme s. m. [lat. nōmen, da una radice comune a molte altre lingue indoeuropee (sanscr. nā̆ma, armeno anum, ittita lāman, gr. ὄνομα, got. namo, paleoslavo imę, albanese emër, ecc., forme certamente [...] 1° caso il soggetto agisce in rappresentanza del figlio, nel 2° per conto proprio ma nell’interesse del figlio, nel 3° figlio); l’ambasciatore protestò in n. del suo governo. Anche con complementi astratti: in n. della legge, in n. della Chiesa, in ...
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vantaggio
vantàggio s. m. [dal fr. ant. avantage, der. del lat. tardo abante «avanti»; cfr. la forma ital. ant. av(v)antaggio]. – 1. Posizione di superiorità, condizione favorevole che uno ha, con proprio [...] essere il direttore; i v. e gli svantaggi di essere scapolo. 2. La distanza o l’intervallo di tempo che intercorre fra una persona va tutta a v. del concessionario. In grammatica, complemento di vantaggio, il compl. d’interesse quando è costituito ...
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I verbi di percezione sono ➔ verbi che denotano processi percettivi (vedere, sentire, fiutare, ecc.) che hanno luogo in un soggetto esperiente. Rimandando alla sfera sensoriale (specialmente visiva o uditiva), essi si distinguono dai verbi psicologici...
Il sintagma preposizionale è un sintagma (➔ sintagma, tipi di) composto da una preposizione (che fa da testa del sintagma; ➔ preposizioni) e da un elemento da essa retto (➔ reggenza). Spesso questo elemento, detto complemento del sintagma, è...