relativo
agg. [dal lat. tardo relativus «che si riferisce, che si riporta a qualche cosa» (der. di relatus, part. pass. di referre «riportare»)]. – 1. a. Che si riferisce a un determinato oggetto, elemento [...] che è certo non può essere relativo. 2. Usi e sign. scient. e tecn. particolari: a. In fisica, in generale, di grandezze , in relazione a, per ciò che si riferisce a, in modo relativo; può accompagnarsi a un complemento: relativamente alla ...
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oggetto
oggètto s. m. [dal lat. mediev. obiectum, neutro sostantivato di obiectus, part. pass. di obicĕre «porre innanzi»; propr. «ciò che è posto innanzi (al pensiero o alla vista)»]. – 1. In filosofia, [...] avere il soggetto pensante: o. conoscibili e o. inconoscibili. 2. Per estens. a. La cosa (materiale o non materiale) o la persona oggetto dell’azione è, al contrario, il soggetto grammaticale. Complemento dell’o. interno, quello che si ha con verbi ...
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riattivazione
riattivazióne s. f. [der. di riattivare]. – L’azione, l’operazione di riattivare, il fatto di venire riattivato: r. di un tronco ferroviario, delle comunicazioni telegrafiche, di un cantiere; [...] 2. a. In medicina, r. biologica, metodo usato in diagnostica per accentuare la positività delle reazioni sierologiche in casi di dubbia interpretazione; r. del siero, l’aggiunta di siero fresco (contenente il «complemento») a siero il cui complemento ...
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possessivo
agg. [dal lat. possessivus, der. di possidere «possedere», part. pass. possessus]. – 1. Che esprime il concetto di possesso, che indica a chi una cosa appartiene. In grammatica: a. Aggettivi [...] ecc., anche le altre relazioni che, rispetto a sostantivi, sono espresse dal complemento di specificazione (così la tua partenza «il «l’esercito pompeiano», ecc.). 2. a. Di persona che manifesta un geloso attaccamento a tutto quanto possiede, e in ...
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prezzo
prèzzo s. m. [lat. prĕtium]. – 1. a. L’equivalente in unità monetarie di un bene o di un oggetto, di un servizio o di una prestazione; più in partic., si parla di p. relativo, per riferirsi al [...] 2. A prezzo, come locuz. avv., letter., a pagamento, dietro compenso: il quale, povero uomo essendo, di portare pesi a o con un complemento introdotto dalla prep. a o per: costa poco, molto; costa caro; vendere (comperare) a caro p., a buon p., al ...
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per
pér prep. [lat. pĕr]. – Come le altre prep. proprie, può fondersi con l’articolo determinativo per dare luogo alle prep. articolate, raramente usate, pel (per il), pei o pe’ (per i), e ad altre, [...] funghi, per mirtilli, andarne alla ricerca; lascia che vada per i fatti suoi, ecc. 2. In complementi di tempo: a. Per indicare continuità o durata, con uso analogo a quello indicante estensione nello spazio: è stato assente da scuola per venti giorni ...
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causa
càuṡa s. f. [dal lat. causa; cfr. cosa]. – 1. a. Fatto o avvenimento che provoca un determinato effetto, che è origine o occasione di un altro fatto: l’umidità è c. di malattie; il contatto dei [...] molti dispiaceri per c. dei figli. 2. a. Nel diritto processuale, controversia portata davanti a determinarlo, ma anche quando siano indifferenti o addirittura contrastanti o di effetto non precisabile. 5. In grammatica, complemento di c., complemento ...
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senza
sènza (ant. sanza) prep. [lat. absĕntiā «in assenza, in mancanza di»; cfr. l’ant. milan. asensa e il vernacolo tosc. insenza; per la variante sanza, v. sanza1]. – Indica esclusione, privazione, [...] particella ne, riferita al complemento già espresso in precedenza, o addirittura l’ellissi del complemento: per dare tutto agli che si verifichi almeno una volta ancora. 2. a. Premesso a un infinito, serve a negare il fatto o l’azione: mettiti ...
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mezzo2
mèżżo2 s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. Propriam., lo spazio, il fluido o in genere la sostanza che s’interpone fra due oggetti o che un oggetto in movimento deve attraversare per [...] trasparenti, ecc. 2. Qualsiasi modo, a m. d’un interruttore); intendersi per m. di cenni; riscuotere per m. d’un notaio; analogam., con l’agg. poss.: l’ha ottenuto per m. mio, per m. vostro, ecc. b. Complemento di mezzo (detto anche complemento ...
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illativo
agg. [dal lat. tardo illativus, der. di illatus, part. pass. di inferre «inferire; portare dentro»], letter. – 1. a. Fatto per illazione, che costituisce un’illazione: ragionamento i.; proposizioni [...] . b. Che serve a trarre o a enunciare un’illazione: congiunzioni i., le cong. dunque, perciò, pertanto, quindi e sim., dette anche conclusive o consecutive. 2. Con sign. più tecnico, in linguistica, è talora detto caso i., o complemento i., il caso o ...
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sistema binario, implementazione del
sistema binario, implementazione del rappresentazione dei numeri scritti nel sistema binario in un automa esecutore. Si vedano le voci: → aritmetica finita (di macchina); → aritmetica in virgola mobile...
LEOPARDI, Giacomo
Giovanni Ferretti
Vita. - La Rivoluzione francese s'era propagata in Italia, turbandone la vita tranquilla e lasciandovi i germi di un rinnovamento futuro: e le truppe di Bonaparte avevano invaso lo Stato Pontificio ed erano...