apografo
apògrafo agg. [dal lat. apogrăphum, gr. ἀπόγραϕος, der. di ἀπογράϕω «copiare»]. – Nella critica testuale, di manoscritto che è copia dell’originale o comunque di un esemplare: codice a.; anche [...] s. m.: gli a. del codice Vaticano latino 3196. In epigrafia, copia a. (o apografo s. m.), la copia fedele, a disegno, di una iscrizione antica. ...
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bombicino1
bombicino1 agg. [dal lat. tardo (charta) bombycina]. – Carta b.: speciale tipo di carta che si fabbrica nella città araba di el-Mambiǵ (l’antica Bambice), e che fu creduta fatta di bambagia, [...] per cui era detta anche bambagina; estens., codice b., codice i cui fogli erano formati di tale tipo di carta. ...
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pincode
〈pinkóud〉 s. ingl. [comp. di PIN e code «codice»; quindi «PIN che funge da codice»], usato in ital. al masch. – Lo stesso che PIN (v. PIN2). ...
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trascrivere
trascrìvere (ant. transcrìvere) v. tr. [dal lat. transcriběre, comp. di trans- «trans-» e scribĕre «scrivere»] (coniug. come scrivere). – 1. Scrivere un testo desumendolo da altra scrittura; [...] t. un conto nel libro mastro; t. diplomaticamente un codice, un documento, in trascrizione diplomatica (v. trascrizione, , previa eventuale conversione del loro formato. ◆ Part. pass. trascritto, anche come agg.: un codice, un nome arabo trascritto. ...
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cifra
(ant. cìfera) s. f. [dal lat. mediev. cifra, e questo dall’arabo ṣifr «nulla, zero», che è un calco del sanscr. śūnyá «vuoto, zero»]. – 1. a. Ciascuno dei segni con cui si rappresentano graficamente [...] di controllo, quelle aggiunte alle cifre che rappresentano il messaggio (o cifre d’informazione) in base alle regole del codice per garantire la rivelazione o la correzione di certi errori di trasmissione o di elaborazione. 5. Nel linguaggio tecn ...
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catenato
agg. [dal lat. catenatus, part. pass. di catenare: v. catenare]. – 1. letter. Incatenato: Vien c. Giove innanzi al carro (Petrarca); Su ’l caval de la Morte Amor cavalca E traesi dietro catenato [...] il cuore (Carducci). 2. Codice c., codice esposto alla lettura nelle biblioteche, fermato al banco con una catena di ferro per impedirne l’asportazione (fu pratica in uso spec. nel sec. 15°). ...
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traslatore
traslatóre (ant. translatóre) s. m. (f. -trice) [dal lat. translator -oris (v. traslazione)]. – Chi opera una traslazione; nell’uso ant. anche col sign. di traduttore: la sua [di Aristotele] [...] per separare correnti telefoniche nei due sensi di trasmissione. b. Organo per la conversione dei criterî di un codice di segnalazione nei criterî di un codice diverso. c. T. di chiamata, usato per trasferire una chiamata telefonica al di là di un ...
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introduzione
introduzióne s. f. [dal lat. introductio -onis]. – 1. a. L’azione d’introdurre, di mettere o portare dentro: i. di una sonda nell’esofago; il distributore automatico funziona con l’i. di [...] una moneta nell’apposita fessura; i. di merci in città, di manufatti dall’estero; i. di sigarette di contrabbando. Nel codice penale: i. o abbandono di animali nel fondo altrui (per farli pascolare abusivamente); i. nello stato di monete falsificate; ...
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composito
compòṡito agg. [dal lat. composĭtus, part. pass. di componĕre «comporre»]. – 1. Composto: questo non seguita nelle cose miste e c. (B. Castiglione); macchina c., v. compound; per estens., eterogeneo, [...] fili d’acciaio, ecc.), i materiali ceramici (una fase cristallina e una vetrosa), ecc. e. In codicologia, detto di codice costituito da più elementi o unità codicologiche, anche di epoche e origini diverse (e talora risultante dall’unione eterogenea ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa [...] in considerazione in diverse scienze e tecniche varî tipi di l. artificiali, o simbolici, formati da cifre, lettere, simboli, codici usati convenzionalmente, sulla base di norme prefissate, per esprimere teorie o concetti in modo non ambiguo o per ...
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Biblioteconomia
Cenni storici
Il termine latino codex, nel suo significato originario, indicava, come liber, la parte interna del fusto degli alberi, cioè il legno; designò poi le tavolette cerate a uso di scrittura e infine il libro manoscritto...
Vedi CODICE dell'anno: 1959 - 1994
CODICE (Codex)
Red.
Come forma di libro, il c. si può definire una collezione di fogli piegati e riuniti insieme e protetti, generalmente, da una copertina. Il c. cominciò ad entrare nell'uso nel II sec....