azzurro
ażżurro agg. e s. m. [da una pronuncia pop. lāzūrd dell’arabo lāzuward «lapislazzuli», che è dal persiano lāz̆ward o lāǵward, adattam. del sanscr. rājāvarta; cfr. lat. mediev. lazur o lazulum]. [...] Correran per l’infinito a. (Carducci). b. In chimica, sostanza, inorganica o organica, colorata in azzurro (per es., a. di cobalto, a. di Berlino) o colorante in azzurro (per es., a. azoico, a. di alizarina), usata nel primo caso per dipingere o ...
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arseniuro
s. m. [der. di arseni(co)]. – In chimica, composto binario dell’arsenico con un metallo; tra i più noti, l’a. di cobalto, esistente anche in natura come minerale (smaltite). ...
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fosfato
s. m. [der. di fosf(orico), col suffisso chim. -ato, attrav. il fr. phosphate]. – In chimica, sale o estere dell’acido fosforico. In partic., f. tribasico, o neutro, o normale, il sale in cui [...] di vetri e smalti, in tintoria; tra gli altri, i f. di calcio sono ottimi fertilizzanti, il f. di cobalto è utilizzato come pigmento, il f. di rame come fungicida e insetticida. Taluni esteri dell’acido fosforico (trietilfosfato, tributilfosfato ...
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smaltino
s. m. [der. di smalto]. – Colorante, costituito da polvere di un vetro silico-potassico reso azzurro dalla presenza di ossido di cobalto, usato per colorare vetro, smalti, carta, e per preparare [...] pitture a fresco ...
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carburo
s. m. [dal fr. carbure, der. del lat. carbo -onis «carbone», col suff. -ure «-uro2»]. – Nome di composti del carbonio con un metallo (calcio, ferro, tungsteno, ecc.) o un non metallo (silicio, [...] di silicio, di boro, ecc.), per la produzione di idrocarburi (acetilene dal carburo di calcio, detto anche semplicem. carburo). C. cementati, carburi fragili che per molte applicazioni vengono inglobati in una matrice di metallo (cobalto, nichel). ...
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fernico
s. m. – Nome commerciale di una lega di ferro, nichel e cobalto (dalla sequenza delle cui sillabe iniziali è formato il nome), in proporzioni variabili, che ha un coefficiente di dilatazione [...] termica quasi uguale a quello del vetro e quindi è molto usata per reofori di lampade, tubi elettronici e simili, che attraversino un’ampolla di vetro ...
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biogeno
bïògeno agg. [comp. di bio- e -geno]. – In biologia, di elemento chimico costituente della materia vivente. Gli elementi biogeni vengono di solito divisi in quattro gruppi: primarî plastici (carbonio, [...] piccole quantità in tutti i viventi, sia animali, sia vegetali; rari indispensabili (magnesio, ferro, rame, zinco, iodio, cobalto, manganese, silicio, fluoro), e rari speciali (vanadio, boro, litio, bario, stronzio), presenti nei viventi in quantità ...
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ferro
fèrro s. m. [lat. fĕrrum]. – 1. a. Elemento chimico, di simbolo Fe, numero atomico 26, peso atomico 55,85, appartenente all’ottavo gruppo del sistema periodico; è un metallo bianco-argenteo, lucente, [...] raro, monometrico, di colore da grigio acciaio a nero, magnetico, contenente, oltre a ferro, piccole quantità di nichel, cobalto, rame, ecc.; f. nativo tellurico, ferro quasi puro (2% di nichel), rinvenuto nei basalti della Groenlandia e altrove ...
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ferromagnetico
ferromagnètico agg. [comp. di ferro e magnetico] (pl. m. -ci). – In fisica, detto del ferro e delle altre sostanze (nichel, cobalto e molte loro leghe) che, al di sotto di una determinata [...] temperatura (temperatura di Curie), presentano una grande capacità di magnetizzarsi, con una magnetizzazione che cresce al crescere del campo magnetizzante, peraltro raggiungendo un valore massimo (di ...
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stellite
s. f. [prob. der. del lat. stella «stella1]. – Nome commerciale (propriam. marchio depositato) di una categoria di leghe non ferrose (contenenti cobalto fino all’80%, cromo, wolframio e carbonio) [...] caratterizzate da elevata resistenza all’azione di alcuni acidi e alcali e delle soluzioni saline, e capaci di sopportare elevatissime velocità di taglio: trovano impiego nel rivestimento di materiali ...
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Elemento chimico, di simbolo Co, peso atomico 58,94, numero atomico 27. In natura è diffuso in diversi minerali principalmente come arseniuro, solfuro e solfoarseniuro, in genere associato con il nichel o con il rame o con entrambi (cobaltite,...
Il c. è stato isolato e riconosciuto come elemento nel 1780 da T. O. Bergman, ma è stato utilizzato come metallo solo a partire dalla prima guerra mondiale.
Nel 1910 il consumo annuo era di 300 t di ossido, nel 1974 il consumo annuo di c. è...