lavoro povero
loc. s.le m. Occupazione remunerata con un salario talmente modesto che non permette di superare la soglia di povertà. ◆ «Occorre rompere il circolo vizioso della povertà, proprio nel momento [...] valore aggiunto» [Donata Canta intervistata da M(arina) Cas(si)]. (Stampa, 2 settembre 2003, p. 36, Cronaca di Torino) • Precari, co.co.pro, a termine: un universo di lavori poveri, insicuri, a bassa considerazione sociale che sfiora i due milioni di ...
Leggi Tutto
plurale
agg. e s. m. [dal lat. pluralis, der. di plus pluris «più»]. – Che si riferisce a più persone o cose, che indica o esprime il concetto della molteplicità. È termine usato esclusivam. in linguistica [...] femm. in -o, mano ha il plur. in -i e gli altri sono invariabili (la, le radio). Dei nomi masch. in -co, -go, alcuni fanno al plur. -ci, -gi (amico-amici, teologo-teologi), altri -chi, -ghi (elenco-elenchi, dialogo-dialoghi); lo stesso comportamento ...
Leggi Tutto
paternostro
paternòstro s. m. – 1. a. Adattamento del lat. Pater noster, come nome della preghiera; si alterna nell’uso con padrenostro (o Padre nostro) ed è più pop. di paternoster, ma ha sign. estens. [...] mano andava ad ogni perdonanza (Boccaccio), a ogni indulgenza; rispose [Cosimo de’ Medici] ... che gli stati non si tenevono co’ paternostri in mano (Machiavelli). 3. a. Al plur., tipo di pasta corta da minestra in forma di piccoli cilindretti forati ...
Leggi Tutto
Corecom
(Co.re.com.), s. m. inv. Acronimo di Comitato regionale per le comunicazioni. ◆ Assicurare a livello locale il controllo e il rispetto delle leggi nel settore delle comunicazioni. Con quest’obiettivo [...] il Consiglio regionale [del Lazio] ha approvato, lunedì, la proposta di legge che istituisce il Co.re.com., Comitato regionale per le comunicazioni. (Osservatore romano, 25 aprile 2001, p. 8, A Roma) • Guerra alle teletruffe. Dopo la Guardia di ...
Leggi Tutto
satiro1
sàtiro1 s. m. [dal lat. saty̆rus, gr. σάτυρος]. – 1. Figura mitologica dell’antica Grecia e del mondo letterario greco-romano, immaginata e rappresentata come un essere che, al corpo e alle membra [...] : a fronte a fronte, Un s. villan noi le vedemmo, Che di legarla pur allor finia (T. Tasso); Il cornuto Pastor co’ suoi Selvani [= Silvani], Co’ suoi Satiri e Fauni a lui compagni, Vengan colle zampogne (L. Alamanni). 2. fig. a. Uomo rozzo, dai modi ...
Leggi Tutto
inarrare
(o innarrare) v. tr. [der. di arra], ant. – Impegnare con arra, accaparrare: innarravano il grano (G. Villani); anche, ingaggiare, assumere per un determinato lavoro: Fece ... di quell’arte [...] Inarrar con gran premio i miglior mastri (Ariosto). Fig., poet., impegnare (una lotta e sim.): Col cielo e co le stelle e co la luna Un’angosciosa e dura notte innarro (Petrarca). ...
Leggi Tutto
scarlatto
agg. e s. m. [dal lat. mediev. scarlactus, e questo dal pers. saqirlāṭ]. – 1. agg. Che ha colore rosso acceso e brillante: velluto s.; un panno s.; una dozzina di rose s.; anche con riferimento [...] in rosso acceso: i nostri cittadini da Bologna ci tornano qual giudice e qual medico e qual notaio, co’ panni lunghi e larghi e con gli s. e co’ vai (Boccaccio); s’era comperato un buon abito di s. lustro e vistoso, e calzoni consimili (Foscolo). c ...
Leggi Tutto
pieviale
s. f. – Forma ant. per piviale (dovuta a un raccostamento a pieve): il priore e gli altri frati ..., tutti vestiti co’ camisci [= càmici] e co’ pieviali (Boccaccio). ...
Leggi Tutto
oblio
oblìo (non com. obblìo) s. m. [der. di obliare], letter. – 1. a. Dimenticanza (non come fatto momentaneo, per distrazione o per difetto di memoria, ma come stato più o meno duraturo, come scomparsa [...] contro l’emergere di contenuti di memoria sgraditi. 2. Per estens., sopore, assopimento o altra condizione che induce dimenticanza: Ma ’l sonno, che de’ miseri mortali È co ’l suo dolce oblio posa e quiete, Sopì co’ sensi i suoi dolori (T. Tasso). ...
Leggi Tutto
usare
uṡare v. tr. e intr. [lat. *usare, der. di usus, part. pass. di uti «usare»; v. uso1 e uso2]. – 1. tr. a. Fare uso, servirsi di qualcosa, o anche di qualcuno, sia per una particolare utilizzazione [...] , e più raram. con un uomo, avere rapporti sessuali, accoppiarsi: donne, che per le selve vagabonde usano nefariamente co’ loro padri, co’ lor figliuoli (Vico). Raro, u. con uno, frequentarlo, praticarlo: Calandrino ... il più del tempo con due altri ...
Leggi Tutto
co-
co- [Lat. co-, per cum "con"] [LSF] Primo elemento di parole composte, nelle quali indica unione, funzione associata e simili (coassiale, cogenerazione, ecc.), oppure, come nella matematica, è abbrev. di complemento (coseno, colatitudine,...
co
Domenico Consoli
. Per " capo ", " estremità " di qualche cosa: quattro volte nella Commedia: If XX 76 Tosto che l'acqua a correr mette co, " cioè: capo; cioè come l'acqua comincia a correre " (Buti); XXI 64 Poscia passò di là dal co del...