caduta
s. f. [der. di cadere, part. pass. caduto]. – 1. L’atto, il fatto di cadere, con le varie accezioni che ha il verbo nel sign. proprio: ha fatto una brutta c. dalla bicicletta; una c. da cavallo, [...] espugnazione, resa di una città o fortezza: la mancanza di viveri affrettò la c. della città. b. Cessazione nell’ in peccato: la c. di Adamo ed Eva; chiese perdono a Dio delle sue frequenti cadute. e. Il cadere malato, quasi soltanto nel prov ...
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marzio
màrzio agg. [dal lat. Martius, der. di Mars Martis «Marte»]. – 1. Del dio Marte (v. Marte); quasi soltanto nella locuz. storica campo m., con cui s’indicò la piazza d’armi nell’antica Roma e in [...] altre città d’Italia (anche campo di Marte). 2. letter. Marziale, bellicoso, guerresco: il marzio carme (V. Monti); ne la marzia Todi (Carducci; anche con allusione al culto di Marte in quella città). ...
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nomare
v. tr. [der. di nome] (io nòmo, ecc.), ant. o letter. – 1. Nominare, nel senso di assegnare, imporre un nome, o in quello di chiamare con il proprio nome o con altro particolare appellativo (che [...] chiamarsi: uomini che si nomavano ‘inquisitori’ e pretendevano avere da Dio scienza e autorità (Mazzini); o ricevere il nome: quel re Pietole), suo paese natale, è più rinomata della stessa città di Mantova (o, secondo un’altra interpretazione, più ...
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fare2
fare2 (ant. fàcere) v. tr. [lat. facĕre] (pres. fo 〈fò〉 [radd. sint.] o fàccio, fai [ant. faci], fa [radd. sint.; ant. e poet. face], facciamo, fate, fanno; imperf. facévo, ecc. [ant. e poet., [...] ha fatto un bel maschio (frequenti le frasi scherz. nudo come Dio l’ha fatto, nuda come l’ha fatta mamma; anche senza fa quattro; modo prov., zero via zero fa zero; è una città che farà circa centomila abitanti, che avrà, ecc.; questa cravatta quanto ...
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ritorno
ritórno s. m. [der. di ritornare]. – 1. a. L’azione, il fatto di ritornare, di venire cioè di nuovo al luogo dal quale si era partiti o ci si era allontanati: r. a casa, in città, in ufficio; [...] avevano smesso di recitare; r. (con la memoria) al passato; r. a Dio, alla fede; r. sulla retta via. b. Con sign. più generico, si era stati: il r. di una compagnia teatrale in una città; lo stato di allarme perdurava anche dopo la prima incursione, ...
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impenetrabile
impenetràbile agg. [dal lat. impenetrabĭlis, comp. di in-2 e penetrabĭlis «penetrabile»]. – Che non può essere penetrato: i corpi solidi sono ordinariamente i. da altri corpi solidi (v. [...] che non si può intendere o spiegare: i giudizî di Dio sono i.; gli i. misteri della natura. ◆ Avv. impenetrabilménte, in modo impenetrabile, senza possibilità di penetrazione: una città impenetrabilmente difesa da alte mura; più spesso in senso fig ...
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geenna
geènna (o gehènna; anche gheènna) s. f. [dal lat. tardo ge(h)enna, gr. γέεννα]. – 1. Propr., nome biblico della valle di Ennom (ebr. gē Hinnōm, aramaico gê Hinnam), a sud-ovest delle porte di [...] Gerusalemme, sede del culto del dio Moloch al quale venivano bruciati in olocausto i bambini, dopo essere stati sgozzati; colpita da anatema dal re Giosia (639-609 a. C.), fu adibita a scarico dei rifiuti della città e a luogo ove gettare le carogne ...
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nume
s. m. [dal lat. numen, der. di *nuĕre «fare cenno» (v. annuire)], letter. – 1. La presenza e la volontà onnipotente della divinità (secondo l’originario sign. lat.): Vergine santa [Minerva], che [...] della tua presenza divina. 2. a. In senso concr., il dio stesso, cioè uno degli dèi della mitologia classica e per estens n. tutelari, che hanno la tutela di un luogo, di una città, ecc.; frequente come invocazione o esclamazione generica: o numi!, o ...
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presentazione
preṡentazióne (ant. preṡentagióne) s. f. [der. di presentare; cfr. lat. mediev. tardo praesentatio -onis]. – 1. L’atto, il fatto, il modo del presentare. a. Di cose: la p. di una domanda, [...] , ove sarebbe rimasta fino ai 12 anni dedita al servizio di Dio; p. del Signore (o di Gesù) al tempio, festa l’ufficio a cui i forestieri dovevano presentarsi appena arrivati in una città: ve ne può far chiaro l’uficial del signore il quale sta ...
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aziaco
azìaco agg. [dal lat. Actiăcus, gr. ᾿Ακτιακός] (pl. m. -ci). – Di Azio, promontorio greco dell’Acarnania (Epiro merid.) con un tempio di Apollo, e più tardi con una città dello stesso nome, fondata [...] da Augusto in memoria della vittoria ottenuta nei suoi pressi su Antonio e Cleopatra nel 31 a. C. Come s. f. pl., Aziache, antiche feste in onore di Apollo, che si celebravano ogni due anni presso il tempio del dio sul promontorio di Azio. ...
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Città della Celesiria, sulla strada da Damasco a Pella, secondo quanto dice Tolomeo (V, 15, 23), a SE. di quest'ultima città. È forse da identificare con l'attuale villaggio di ‛Edīm a SE. di Irbil. La città fu probabilmente una fondazione d'Alessandro...
Citta di Dio, La
Città di Dio
, La (De civitate Dei) Opera, in 22 libri, di Agostino di Ippona, composta fra il 413 e il 426, in cui la storia dell’umanità è ripercorsa alla luce della polarità fra «città terrena», segnata dal peccato, e...