battere
bàttere v. tr. e intr. [lat. tardo battĕre, dal lat. class. battuĕre]. – 1. tr. In genere, colpire ripetutamente con le mani o con altro arnese: a. In senso proprio: b. qualcuno, picchiarlo, [...] nemici battevano le nostre trincee; le navi battevano le mura della città. 2. estens. a. B. il tempo, in musica, o d’altra luce, investire con i raggi, illuminare: Su ’l castello di Verona Batte il sole a mezzogiorno (Carducci); fam., dare un calcio ...
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postierla
postièrla (o postèrla; anche pustièrla o pustèrla) s. f. [lat. tardo postĕrŭla («porticina di dietro»), dim. femm. di postĕrus «che sta dietro»]. – 1. a. Nelle fortificazioni del passato, piccola [...] da utilizzarsi in speciali circostanze: uscita dalla pustierla del castello prima dei vespri, come aveva riferito l’ortolano, non di cinte fortificate (per es., quelle che si aprono nelle corone turrite di città e comuni). ◆ V. anche posterula. ...
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signoreggiare
(ant. segnoreggiare) v. tr. [der. di signore] (io signoréggio, ecc.), letter. – 1. Tenere sotto il proprio potere, sotto la propria autorità, dominare (in senso proprio e traslato): s. [...] una città, una regione, un paese; con riferimento a persona: Idio disse alla donna: «Sotto la podestà dell’uomo sarai, e elli situati in un punto elevato e particolarmente favorevole: il castello di Poppi signoreggia la vallata dell’Arno casentinese; ...
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pozzo
pózzo s. m. [lat. pŭteus]. – 1. a. Scavo ad asse verticale, a sezione per lo più circolare, effettuato nel terreno per raggiungere gli strati acquiferi sottostanti, da cui attingere l’acqua (p. [...] al sacco di Roma (1527), allo scopo di provvedere d’acqua la città in caso di assedio: a oltre 60 m di profondità si raggiunge l quelli che presentano un’apertura sulla coperta, fra il castello e il cassero centrale, per sistemarvi la barca. 7. ...
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vantare
v. tr. [lat. tardo vanĭtare, propr. «essere vano», der. di vanus «vano», vanĭtas «vanità»]. – 1. a. Parlare di qualche cosa in tono elogiativo, sia per dimostrare il proprio compiacimento sia [...] gloria, o il diritto di ascrivere a propria gloria: una città che vanta molti illustri figli; una squadra di calcio che s’incominciaro a vantare, chi di bella giostra, chi di bello castello, chi di bello astore, chi di bella ventura; e ’l cavaliere ...
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sestiere
sestière (ant. sestièro) s. m. [der. di sesto1]. – Ciascuna delle sei parti in cui erano o sono divise alcune città italiane, tra le quali Firenze e Venezia; oggi il termine si conserva soprattutto [...] nella toponomastica veneziana (s. di S. Marco, di Castello, di Cannaregio, di S. Croce, di S. Polo, di Dorsoduro); capi dei sestieri (o capisestieri), magistratura istituita a Venezia nel 1320, in numero di un magistrato per ogni sestiere, con ...
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stinche
(o Stinche) s. f. pl. – Nome (derivato da quello di un castello in Val di Greve distrutto dai Fiorentini all’inizio del sec. 14°, i cui abitanti e difensori furono portati in quelle carceri) [...] con cui erano chiamate a Firenze e in altre città toscane le carceri per condannati a vita o per debiti: lo sciocco erede Rimane brullo, ed alla fine è scòrto Solamente all’onorate stinche (Chiabrera). ...
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MARGHERITA da Citta di Castello
Giovanna Casagrande
MARGHERITA da Città di Castello. – Nacque da nobili genitori (Parisio ed Emilia) nel castello di Metola nella Massa Trabaria (oggi Mercatello del Metauro nella provincia di Pesaro Urbino),...