omopassione
s. f. Passione e innamoramento nei confronti di persone dello stesso sesso. ◆ Dopo i primi matrimoni gay nel Massachusetts (e ovviamente i primi divorzi gay), con la nostra televisione invasa [...] Master» dello scrittore gay Colm Tóibín che racconta l’omopassione di Henry James per un giovane scultore, e al cinema il kolossal sul gay archeologico Alessandro il Grande, era ovvio che anche la moda maschile cominciasse ad essere più imprudente ...
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lanciare
v. tr. [lat. tardo lanceare «vibrare la lancia», der. di lancĕa «lancia»] (io làncio, ecc.). – 1. ant. a. Scagliare la lancia: lo re in prima lanciò e fedì lo re Vermiglio (M. Villani). b. Colpire, [...] , negli affari, negli impieghi, ecc., appianandole la via per una rapida fortuna: è stato suo zio a lanciarlo nella carriera diplomatica; l. uno scrittore, un attore, una stella del cinema. ◆ Part. pass. lanciato, anche come agg. (v. lanciato2). ...
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opuscoleria
s. f. (iron. spreg.) La gran massa di opuscoli e saggi prodotti e pubblicati. ◆ Chi aveva vent’anni nel Settanta, chi nel Sessantotto era studente ricorda bene che Livio Maitan era una specie [...] e grigi, riscuoteva un gran successo l’opuscoleria politica ma il romanzo boccheggiava e l’asfissia creativa sembrava soffocare il cinema e il design, il teatro e la moda, la grafica e l’arte. (Pierluigi Battista, Corriere della sera, 22 ottobre ...
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albertosordiano
agg. (scherz.) Alla maniera dei personaggi interpretati dall’attore Alberto Sordi (1920-2003). ◆ Non so se simili medici di famiglia esistano ancora. Credo che qualcuno sia rimasto. […] [...] Nel frattempo i medici sono ridiventati protagonisti al cinema e in tv, dopo i fasti albertosordiani del tempo che fu. (Giuseppe Culicchia, Stampa, 13 giugno 2003, p. 49) • Il cafonauta estivo lo riconosci non già dal cappello di comandante di ...
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almodrama
s. m. Miscela di elementi parodistici del melodramma fusi con accenti ironici e di satira sociale, che caratterizza la produzione cinematografica del regista spagnolo Pedro Almodóvar. ◆ non [...] e di critica dello scorso decennio è stato «Tutto su mia madre» del regista più conosciuto e più seguito del cinema spagnolo. I suoi connazionali hanno coniato un neologismo, «almodrama», per designare i suoi film, che si rifanno alla tradizione ...
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permettere
perméttere v. tr. [dal lat. permittĕre, comp. di per-1 e mittĕre «lasciar andare», rifatto su mettere] (coniug. come mettere). – 1. Dare il permesso, concedere qualche cosa facendo uso della [...] propria autorità: verrò al cinema se mio padre me lo permetterà; il direttore non permette che usciamo nelle ore d’ufficio; le autorità comunali non hanno permesso che si tenesse la manifestazione; anche con reggenza nominale: l’ufficiale permise ai ...
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oscarizzato
p. pass. e agg. Insignito di un premio Oscar. ◆ Borbotta [Carlo] Ponti: «Per me, dovrebbe vincere come miglior regista americano Terrence Malick: [Steven] Spielberg è già stato troppo “oscarizzato”. [...] amato “La sottile linea rossa”». Ma per Sofia [Loren], nell’attesa dell’unico pronostico che le interessa «per il nostro cinema», è il momento di far riaffiorare tanti ricordi legati agli Oscar. (Giovanna Grassi, Corriere della sera, 20 marzo 1999, p ...
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otaku
s. m. e f. e agg. inv. Giovane appassionato di fumetti e animazione giapponese che trascorre la maggior parte del proprio tempo in casa, dedicandosi in modo quasi ossessivo al collezionismo, ai [...] gli adolescenti fanatici collezionisti di immagini e oggettistica attinenti i loro idoli della musica, della tv, del cinema. Giovanissimi asociali e individualisti, appassionati di fumetti e videogiochi, incapaci di relazionarsi con gli altri se non ...
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optare
v. intr. [dal lat. optare «scegliere; desiderare, volere»; v. anche ottare] (io òpto, ecc.; aus. avere). – Scegliere, con libera facoltà di scelta, fra i due elementi di un’alternativa, tutti [...] o sim.; o. tra due mandati, tra due cariche, che siano tra loro incompatibili; nel linguaggio com., spesso scherz., dare la propria preferenza a qualche cosa: dovendo decidere se andare al cinema o andare a letto, io a quest’ora opterei per il letto. ...
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futurismo
s. m. [der. di futuro]. – Movimento letterario, artistico e politico, fondato nel 1909 da F. T. Marinetti in reazione, oltre che alla letteratura borghese dell’Ottocento, alla magniloquenza [...] letteratura, la politica e il costume, anche la pittura, la scultura, l’architettura, la musica, il teatro, il cinema e le arti decorative, ponendo il movimento nel novero delle grandi correnti artistiche contemporanee. Tra i principali esponenti: U ...
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In Italia, al cinema è riconosciuto un rilevante interesse generale soprattutto in considerazione della sua importanza economica e industriale. L’intervento pubblico nel cinema, iniziato già durante il ventennio fascista, fu sviluppato nel secondo...
Il complesso delle attività artistiche, tecniche, industriali che concorrono alla realizzazione di spettacoli cinematografici (film) e anche l’insieme di questi, come opera complessiva, in quanto concreta espressione d’arte nel campo della fantasia...