sedere2
sedére2 v. intr. [lat. sĕdēre «stare seduto», diversificato da sīdĕre «sedersi, mettersi a sedere»] (pres. indic. sièdo [letter. sèggo, ant. o poet. sèggio], sièdi, sediamo [ant. o poet. seggiamo], [...] la gran cittade in ripa al fiume (T. Tasso). Di edifici, essere posato, sorgere: il castello, la rocca, siede sulla cima del monte; ne le campagne apriche Ove il gran tempio siede (Parini, con riferimento metaforico al tempio del diritto). Meno com ...
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tracimare
v. intr. [der. di cima, col pref. tra-] (aus. avere). – Traboccare, straripare; in senso stretto, in idrogeologia, riferito alle acque che da un bacino imbrifero passano a un altro adiacente; [...] con uso più generico, si dice di un corso d’acqua che, per l’aumentato livello, supera gli argini che lo contengono e passa con le sue acque sopra la cresta di tali opere, oppure dell’acqua contenuta in ...
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pensiero
pensièro (ant. pensière, pensièri, e pensèro, pensère, pensèri) s. m. [dal provenz. pensier, der. del lat. pensare «pensare»]. – 1. a. La facoltà del pensare, cioè l’attività psichica mediante [...] valore affettivo, rappresentazione mentale improntata di desiderio, nostalgia, ricordo e sim.: il mio p. corre sempre a te; sei in cima ai miei p.; rivolgiamo un p. alla memoria di nostro padre; Salve, Zacinto! all’antenoree prode ... darò i carmi e ...
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cacume
s. m. [dal lat. cacumen], letter. – Vetta, sommità: lo monte del cui bel cacume Li occhi de la mia donna mi levaro (Dante); cocuzzolo selvoso D’una montagna smisurata, dove Non gli s’alzi da presso [...] altro cacume (Pindemonte); ant., anche cima in genere: Né la torre [fu] condutta al suo cacume (Ariosto). ...
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solecchio
solécchio s. m. [lat. *solĭcŭlus, dim. di sol solis «sole»], letter. – Riparo della vista contro la luce troppo viva e abbagliante del sole, fatto portando la mano aperta e leggermente incurvata [...] all’altezza delle sopracciglia; solo nella locuz. fare, o farsi solecchio: Ond’io levai le mani inver la cima De le mie ciglia, e fecimi ’l s. (Dante); spiavano, facendo s., la campagna intorno che appariva deserta (Jovine). ...
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raggiungere
raggiùngere (ant. raggiùgnere) v. tr. [der. di giungere, col pref. ra-] (coniug. come giungere). – 1. ant. Congiungere, ricongiungere: raggiugne e l’una e l’altra cocca (Poliziano). Rifl., [...] corsa: i due fuggitivi sono stati raggiunti dal gruppo. Per estens., arrivare fino a un determinato luogo, punto, livello: r. la cima di un monte, la spiaggia del mare, le prime case della città; la temperatura ha raggiunto i trenta gradi all’ombra ...
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raggiungibile
raggiungìbile agg. [der. di raggiungere]. – Che si può raggiungere: i due fuggitivi avevano un buon vantaggio e non erano più r.; la cima è r. solo dal fianco occidentale; è uno scopo facilmente [...] raggiungibile ...
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sbuffare
v. intr. e tr. [voce onomatopeica, come buffare, di cui può essere un derivato, col pref. s- (nel sign. 6)]. – 1. intr. (aus. avere) a. Emettere con forza l’aria dalle froge, con riferimento [...] e tenendo la bocca socchiusa, in seguito a uno sforzo fisico oppure per manifestare insofferenza, impazienza, noia, sdegno: arrivò sbuffando in cima alla salita; non la finiva più di parlare, e tutti cominciavano a sbuffare; e va e viene, e gira, e ...
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trafelato
agg. [part. pass. di trafelare]. – Ansimante e accaldato per uno sforzo intenso e prolungato: sono arrivato alla stazione t. per la corsa, proprio mentre il treno stava per partire; arrivò [...] in cima alla salita, o alle scale, tutto trafelato; per estens., poco com., riferito a movimento agitato, a un’attività intensa che fa trafelare: una corsa, una salita t.; passava le giornate più attive e trafelate (I. Calvino). ...
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tacconare
v. tr. [der. di taccone] (io taccóno, ecc.). – 1. tosc., non com. Impunturare le doppie suole delle scarpe con spago incerato, per renderle più resistenti: Tacconato di solida impuntura, Ho [...] l’orlo in cima, e in mezzo la costura (Giusti: è lo Stivale che parla). 2. settentr. Rattoppare, riparare (vestito o scarpe) applicando toppe. ...
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In botanica, c. di un albero o di un ramo è la parte terminale del fusto o del ramo, cui si attribuisce funzione di equilibrio riguardo all’assorbimento e alla distribuzione della linfa ( funzione di c.).
Ramificazione a c. Tipo di ramificazione...
cima
. Compare solo in poesia, con 25 occorrenze, di cui 2 nelle Rime, le altre nella Commedia.
Col valore di " sommità di una pianta " in diversi esempi, con uso proprio e metaforico: in Pd XIII 135 si ha il prun che rigido e feroce nell'inverno...