guyot
〈ġüi̯ó〉 s. m., fr. [dal nome del geografo svizz. A. Guyot (1860-1890)]. – In geologia, nome di caratteristici rilievi sottomarini dalla cima troncata. ...
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inastato
(meno com. innastato) agg. [part. pass. di inastare; nel sign. 2, direttamente da asta]. – 1. Fissato alla cima di un’asta, e per estens. alla canna del fucile: un’aquila i. era l’insegna delle [...] legioni romane; lanciarsi all’assalto con la baionetta inastata. 2. fig., letter. Dritto, eretto, detto della figura umana (cfr. astato, nel sign. 1 b): Corpo inastato, festivo, tragico (Cardarelli); la ...
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vivace
agg. [dal lat. vivax -acis, der. di vivĕre «vivere»]. – 1. a. letter. Ben vivo, pieno di vita e vigore, rigoglioso: Parvermi i rami, gravidi e vivaci D’un altro pomo (Dante); messe le tavole sotto [...] i v. allori (Boccaccio); Spande sopra la cima i larghi rami Vivace oliva (Pindemonte); che vive a lungo: le arboree corna del v. cervo (Sannazzaro). In usi fig., durevole, sempre vivo ed efficace: giuso, intra i mortali, Se’ di speranza fontana v. ( ...
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isolato
iṡolato agg. e s. m. [part. pass. di isolare]. – 1. agg. a. Separato, staccato, segregato da altri, privo di contatti o di possibilità di comunicare con altri oggetti o altre persone, ecc. (per [...] , messo in isolamento. b. Che si trova solo, che non è collegato o non agisce insieme con altri: reparti i.; una cima i., che non ha altre cime vicine; caso, fenomeno i., non accompagnato o seguito da altri, singolo, unico. Nel ciclismo, anche ...
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Via Crucis
(lat. «via della Croce», la strada che Cristo percorse, con la croce sulle spalle, dal tribunale di Pilato fino al luogo della crocifissione, sulla cima del Calvario). – 1. Esercizio di devozione [...] e di pietà cristiana, consistente nel passare processionalmente davanti a una serie di 14 croci, soffermandosi a ognuna di esse per meditare sulla passione di Cristo (sono queste soste che vengono propriam. ...
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scapezzare
v. tr. [der. dell’ant. capezzo (nel sign. originario di «estremità»), col pref. s- (nel sign. 4)] (io scapézzo, ecc.). – 1. Tagliare un albero a capitozza, portandone via tutta la parte più [...] o un ramo per praticarvi l’innesto a spacco o a corona, o per altro motivo. 2. estens., ant. a. Abbattere la cima di torri, campanili e sim., e più genericam. mozzare. b. Decapitare persone o animali. ◆ Part. pass. scapezzato, anche come agg.: un ...
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meridiano
agg. e s. m. [dal lat. meridianus, der. di meridies «mezzogiorno»]. – 1. agg. Di mezzogiorno: le ore m.; il sole m.; calore m.; il m. ozio dell’aie (Pascoli); lontana, entro ai riverberi m., [...] spuntava una cima rocciosa (Buzzati). Per estens., chiaro, luminoso o ardente come il sole di mezzogiorno: migliaia di lampade spandevano intorno una luce m.; Qui se’ a noi meridïana face Di caritate (Dante); fig., dimostrare alla luce m., con ...
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procaccia
procàccia s. m. e f. [der. di procacciare], invar. – Persona incaricata, soprattutto nel passato, e oggi quasi soltanto in piccoli centri o nelle campagne, di eseguire commissioni, portare [...] per la provinciale non passava che il carretto del p. postale alle undici, e poi più nulla (Jovine); si vede infatti arrivare, in cima alla strada, la vecchia p. con il sacco dei giornali e della corrispondenza, che un mulo va a prendere al bivio sul ...
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olimpo
s. m. – Propriam., nome (gr. ῎Ολυμπος, lat. Olympus) di varie montagne della Grecia, delle isole o dell’Asia Minore, e in partic. della montagna più alta della Grecia, quella che sorge tra la [...] Tessaglia e la Macedonia, sulla cui cima, coperta di neve e avvolta di nebbia e nuvole, gli antichi Greci collocarono la sede degli dèi; nell’uso letter. (anche come nome com., ma in genere scritto con iniziale maiuscola) è divenuto sinon. generico ...
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cuccagna
s. f. [dal lat. mediev. Cocania «paese dell’abbondanza», nome prob. foggiato con una voce germ. indicante dolciumi (cfr. ted. Kuchen «dolce, torta») e la terminazione -ania di nomi di regione]. [...] scuola (Collodi). 2. Albero della c., palo liscio e reso scivoloso con sapone o grasso, eretto sulla piazza nelle feste di paese, sulla cui cima stanno premî, spec. cibarie, che toccano a colui il quale riesce a raggiungerli arrampicandosi sul palo. ...
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In botanica, c. di un albero o di un ramo è la parte terminale del fusto o del ramo, cui si attribuisce funzione di equilibrio riguardo all’assorbimento e alla distribuzione della linfa ( funzione di c.).
Ramificazione a c. Tipo di ramificazione...
cima
. Compare solo in poesia, con 25 occorrenze, di cui 2 nelle Rime, le altre nella Commedia.
Col valore di " sommità di una pianta " in diversi esempi, con uso proprio e metaforico: in Pd XIII 135 si ha il prun che rigido e feroce nell'inverno...