varva
s. f. [dallo sved. varv «deposito», passato in ingl. come varve]. – In geologia, ripetizione ritmica di sedimenti clastici stagionali, per lo più di ambiente lacustre, formati da alternanze fittissime [...] e sottili di sabbie o silt chiari, e argille o limi scuri; rappresentando ciascuna coppia il sedimento di un anno, lo studio delle varve viene utilizzato per la valutazione della cronologia assoluta terrestre. ...
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equivoco
equìvoco agg. e s. m. [dal lat. aequivŏcus, agg., comp. di aequus «uguale» e tema di vocare «chiamare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Di voce, locuzione, discorso, ecc., che si prestano a essere [...] e attive ricamatrici (Palazzeschi). Anche di parole, locuzioni, frasi con doppio senso: si diletta di e. osceni. b. Situazione ambigua, poco chiara, che dà o può dare adito a sospetti: è bene mettere le carte in tavola, non mi piace restare nell’e ...
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laussanidi
laussànidi s. m. pl. [lat. scient. Lauxaniidae, dal nome del genere Lauxania]. – Famiglia di piccoli insetti ditteri acalitteri, con circa 1500 specie, dai colori chiari, con occhi porporini [...] o verdi, lenti nei movimenti e nel volo, che vivono tra erbe e cespugli in luoghi freschi e umidi, compiendo il loro sviluppo larvale fra i detriti vegetali ...
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civetta
civétta s. f. [voce onomatopeica]. – 1. Uccello della famiglia strigidi (Athene noctua), comune e stazionario in Italia, che vive non lontano dalle abitazioni, sui tetti, nei tronchi cavi, nelle [...] : andare a civetta, cacciare con la civetta; naso di c. (o a c.), a punta e ricurvo; occhi di c., occhi giallo-chiari (fig. scherz., monete d’oro, per la somiglianza del colore); far civetta, abbassare d’un tratto il capo per scansare un colpo ...
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sinestesia
sinesteṡìa s. f. [dalla voce prec.]. – 1. Nel linguaggio medico, termine abitualmente adoperato per designare il fenomeno psichico consistente nell’insorgenza di una sensazione (auditiva, [...] auditiva, è passato alla sfera visiva, e tale è il suo valore fondamentale nel latino classico e nelle lingue romanze, nelle quali, a partire dal linguaggio musicale, ha nuovamente assunto una accezione acustica, come in suoni chiari, voce chiara). ...
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farmer market
loc. s.le m. inv. Mercato degli agricoltori, a gestione diretta. ◆ sul finire degli Anni 70, Alice Waters ha dato l’avvio ad un movimento di sensibilizzazione verso l’agricoltura di qualità [...] Uniti si stanno sviluppando con grande successo. (Carlo Petrini, Stampa, 22 gennaio 2000, Tuttolibri, p. 6) • Elegante, occhi chiari, biondissima, Daryl Hannah, arrivata in Italia per recitare nel nuovo film di Carlo Vanzina, ha scelto la Capitale ...
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semiosfera
s. f. Rete di segni come codici comunicativi. ◆ è sempre più difficile trovare confini chiari e distinti fra quelle che sono state chiamate le «forme brevi» della produzione audiovisiva attuale, [...] quelle «icone dense» della semiosfera contemporanea – spot, promo, trailer, videoclip – che si imprestano reciprocamente moduli e modelli, ibridando anche video d’artista, corti cinematografici o, in altro ...
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impastocchiare
v. tr. [der. di pastocchia] (io impastòcchio, ecc.). – Inventare fandonie o addurre pretesti poco chiari col fine di mettere nel sacco altri o di trarre sé stesso d’impaccio: quel benedett’uomo [...] del signor curato m’ha impastocchiate certe ragioni che non ho potuto ben capire (Manzoni). Meno com., i. qualcuno, dargli a credere cose non vere per imbrogliarlo ...
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pulicaria
pulicària s. f. [dal lat. tardo pulicaria, der. di pulex -lĭcis «pulce»]. – 1. a. Nome region. tosc. della pianta detta comunem. psillio (lat. scient. Plantago afra, sinon. Plantago psyllium). [...] , sinon. Plantago cynops), che vive anche in Italia in prati aridi steppici, i cui semi, più grandi e più chiari di quelli dello psillio, si usano in sostituzione di questi. 2. Nella classificazione botanica (lat. scient. Pulicaria), genere di ...
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Comune della prov. di Brescia (38 km2 con 19.087 ab., stima 2020). Sede annuale della Rassegna della microeditoria, nel 2020 è stata la prima Capitale Italiana del Libro.
Letterato (Brescia 1712 - ivi 1785), gesuita. Scrisse una quarantina di romanzi, ai loro tempi fortunati, anche se spesso rimanipolazioni di romanzi stranieri; ma la sua rinomanza è dovuta alle tragedie e commedie, con e senza le maschere, in...