meraviglia
meravìglia (tosc. o letter. maravìglia) s. f. [lat. mīrabĭlia, propr. «cose meravigliose» (pl. neutro dell’agg. mīrabĭlis «mirabile, meraviglioso»), con alterazione della quantità e del timbro [...] , la statua crisoelefantina di Zeus a Olimpia, il tempio di Artemide a Efeso, i giardini pensili di Babilonia, la piramide di Cheope in Egitto. Quindi, l’ottava m. (del mondo), cosa o persona bellissima, spec. in tono elogiativo: [Renzo] si fermò su ...
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paleopatologo
s. m. Esperto di paleopatologia, dello studio delle patologie che si riscontrano nei reperti delle varie epoche dell’antichità. ◆ Tra circa sei mesi si metterà al lavoro una task force [...] adesso per alcune ci sono solo ossa». (Marco Gasperetti, Corriere della sera, 9 luglio 2004, p. 15, Cronache) • di certo Cheope si è sempre divertito dal suo aldilà. Ora non più, secondo Jean-Pierre Houdin, l’architetto francese che ha trovato quella ...
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piramide
piràmide s. f. [dal lat. pyrămis -ĭdis, e questo dal gr. πυραμίς -ίδος, nome d’origine incerta, connesso in età ellenistica col greco πῦρ «fuoco», e considerato come allusivo alla forma delle [...] d’accesso opportunamente chiusi e occultati dopo la cerimonia funebre. Le piramidi più note e grandiose d’Egitto sono quelle di Cheope, di Chefren, di Micerino, di cui la maggiore è la prima, alta originariamente 146,62 m (ora 137 m). Battaglia delle ...
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Faraone egiziano della 4a dinastia (2600-2480 a. C. circa), figlio di Snefru; a lui si deve la più grande delle piramidi di Giza. Ben poco sappiamo della sua attività, oltre alla notizia di una sua vittoria sopra i nomadi del Sinai e alla costruzione...
Nome di un faraone della 4a dinastia (circa 2600-2480 a. C.); figlio di Cheope e padre di Micerino; costruì una piramide a Giza. Al suo tempo risale la grande sfinge della necropoli menfitica.