forare
v. tr. [lat. fŏrare] (io fóro, ecc.). – 1. Attraversare da parte a parte con uno o più fori: f. un’asse, una lamiera; Un altro, che forata avea la gola ... (Dante); intr. pron.: la tela s’è forata [...] . di bucare. 2. Usato assol., subire una foratura a una gomma (di bicicletta, motocicletta, automobile): ha avuto la sfortuna di f. a pochi chilometri dal traguardo; durante il viaggio abbiamo forato due volte. ◆ Part. pass. forato, anche come agg ...
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mentore
mèntore s. m. [dal nome di un personaggio dell’Odissea e poi di Les aventures de Télémaque di F. Fénelon (1651-1715), che aiuta e consiglia Telemaco, figlio di Ulisse, durante l’assenza del padre]. [...] – Fido consigliere, guida saggia e paterna: fare da m.; è stato per lunghi anni il mio m.; spesso iron.: non ho bisogno del m. (per rifiutare consigli non richiesti); ha sempre il suo m. accanto. ...
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euronorevole
(euro-onorevole), s. m. e f. Deputato al Parlamento europeo. ◆ Misure straordinarie dell’Europarlamento nel timore che plichi al carbonchio possano essere recapitati anche agli euro-onorevoli. [...] essendo nata, a Rivarolo, il 27 maggio 1947. (Raffaele Niri, Repubblica, 25 marzo 2007, Genova, p. II).
Composto dal confisso euro-2 aggiunto al s. m. e f. onorevole.
Già attestato nella Repubblica dell’8 aprile 1999, p. 19, Politica (Marco Marozzi). ...
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forbice
fòrbice s. f. [lat. fŏrfex -fĭcis]. – 1. a. Per lo più al plur., le forbici, un paio di forbici (ant. e region. al sing.), utensile d’acciaio per tagliare, costituito da due lame terminanti a [...] : ha una lingua che taglia come le f.; guai a cadere sotto le sue forbici! In zootecnia, fare le f., sinon. di gangheggiare forbicétte, forbicine (ma v. forbicina); accr. forbicióna f. e forbicióni m. (ma v. forbicione); pegg. forbiciàccia o ...
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vincente
vincènte agg. e s. m. e f. [part. pres. di vincere]. – 1. agg. Che vince o ha vinto: la squadra, il partito, il candidato v.; la cartella, il biglietto, il numero v., in tombole e lotterie, [...] puntare sul vincente); io vidi più folgor vivi e vincenti (Dante), tanto abbaglianti da vincere le facoltà visive. 2. agg. e s. m. e f. Che o chi ha conseguito o conseguirà un successo e un prestigio notevole: una formula v.; proprio di chi si pone l ...
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vepre
vèpre s. m. o f. [dal lat. vepres m. (f. in Lucrezio)], letter. – 1. Pruno selvatico, cespuglio spinoso: come la paurosa lepre nelle vepri nascosa (Boccaccio); su da’ palpitanti Vepri un lieve [...] pel cielo frullar d’ale (Pascoli); turbati Discendevamo tra i vepri (Montale). 2. In araldica, figura che rappresenta un pruno selvatico, sradicato, di sette rami, ognuno terminante in un frutto; per alterazione appare in forma di candelabro a sette ...
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strapazzone
strapazzóne agg. e s. m. (f. -a) [der. di strapazzare]. – 1. Che, o chi, strapazza, cioè tratta senza riguardi, le cose proprie o altrui: quel ragazzo è uno s.; come agg., per estens., anche [...] e sollevando un immenso nuvolo di polvere, faceva stridere e cigolare tutti gli alberi della campagna (Collodi). 2. s. m. (f. -a) Nella campagna lombarda, era così detto, fino a tempi molto recenti, il colono addetto alle mansioni più varie ...
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musulmano
(o mussulmano) agg. e s. m. [dall’arabo-pers. muslimān, plur. di muslim «aderente all’Islam»]. – 1. agg. Di ciò che appartiene alla religione, alla civiltà, al pensiero islamici: le dottrine [...] usi e credenze musulmane. 2. s. m. (f. -a) Seguace dell’islamismo, maomettano. In partic., M. neri (ingl. Black Muslims), denominazione di un movimento religioso e sociale fondato nel 1930 e diffuso fra i neri d’America, i cui appartenenti accettano ...
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muta1
muta1 s. f. (der. di mutare; sul sign. 2 può avere influito muta2]. – 1. a. Azione del mutare, del sostituire; cambio, avvicendamento: dare, darsi la m.; la m. delle sentinelle, delle infermiere; [...] nei rettili, delle penne negli uccelli e, più raram., dei peli della pelliccia in varî mammiferi. Analogam., m. della voce, il cambiamento di voce che si verifica nell’uomo con la pubertà. 2. Con sign. concr.: a. Gruppo di soldati costituente il ...
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forchetta
forchétta s. f. [dim. di forca]. – 1. In genere, sinon. di forcella, in varî suoi sign. 2. Utensile da tavola e da cucina, che serve per infilzare la carne o altri cibi solidi, tenerli fermi [...] Negli orologi, f. dell’àncora, estremità della leva di scappamento o àncora, foggiata a forcella, che si impegna come quella per le olive, per le fettine di limone, ecc.); vezz. o spreg. forchettùccia; accr. forchettóne m. (v.); pegg. forchettàccia. ...
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Chimico italiano (Palermo 1826 - Roma 1910), lo scienziato italiano che più ha contribuito allo sviluppo della chimica nel sec. 19º. Dopo i primi studî di fisiologia si dedicò alla chimica diventando (1845) assistente a Pisa di R. Piria, il...
Sistemi dispersi
Sergio Carrà
I sistemi dispersi sono costituiti da una moltitudine di particelle condensate presenti all'interno di un fluido. La conoscenza delle loro caratteristiche ha un ruolo importante nella descrizione di diversi fenomeni...