orfico
òrfico agg. e s. m. [dal lat. Orphĭcus, gr. ᾿Ορϕικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Relativo a Orfeo, mitico cantore greco: musica o.; la cetra o.; canti orfici. b. Che si riferisce al movimento [...] e alla dottrina dell’orfismo, e al culto che vi era connesso: iniziazione o.; sètte orfiche; misteri, riti orfici. Inni o., raccolta comprendente 87 inni e una composizione in esametri, gli Argonauta, ...
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iporchema
iporchèma (alla greca ipòrchema) s. m. [dal gr. ὑπόρχημα] (pl. -i). – Nella letteratura greca antica, forma della poesia melica consistente in un canto corale in metri cretici, accompagnato [...] dalla musica della cetra e del flauto e dalla danza; di origine cretese, in principio connesso con il culto di Apollo, fu poi usato per celebrare divinità o uomini insigni: gli i. di Simonide, di Bacchilide. ...
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arpeggiare
v. intr. [der. di arpa1] (io arpéggio, ecc.; aus. avere). – 1. Suonare l’arpa, e per estens. altri strumenti simili (cetra, lira). 2. Fare arpeggi sia sull’arpa sia su altri strumenti; anche [...] trans.: a. un accordo. 3. Riferito ad animali domestici, deambulare con l’andatura caratteristica dovuta all’anomalia funzionale detta arpeggiamento. ◆ Part. pass. arpeggiato, anche come agg., eseguito ...
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cantantista
s. m. e f. Cantante di maniera. ◆ Guido Lembo si definisce «cantantista chitarrante» ed è figlio di pescatori capresi. È rupspante e genuino, un vero trascinatore con vena molto goliardica. [...] per la Ricordi, «Una storia infinita», ndr). Già nel ’42, mentre ancora ero al Conservatorio, scrivevo canzoni per i primi Cetra e per Lucia [Mannucci], ma c’era swing e altro, non solo melodia orecchiabile» [Virgilio Savona intervistato da Marinella ...
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derivare1
derivare1 v. intr. e tr. [dal lat. derivare tr., propr. «trarre l’acqua da un ruscello», der. di rivus «ruscello, corso d’acqua»]. – 1. intr. (aus. essere) Scaturire, aver origine, provenire [...] : non capisco da che cosa egli derivi tanta sicurezza; letter., trarre, dedurre: pien del nativo Aer sacro, su l’itala Grave cetra derivo Per te le corde eolie [cioè: introduco l’armonia greca nella poesia italiana] (Foscolo); I0 derivava in gloria d ...
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ceterare
v. intr. [der. di cétera] (io cétero, ecc.; aus. avere), ant. – Suonare la cetra: al tuo tempo ed etade si conviene regnare, e non c. (Novellino). ...
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ceteratore
ceteratóre s. m. (f. -trice) [der. di ceterare], ant. – Suonatore di cetra: fece tagliare le corde della cetera a uno c. (Novellino). ...
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cetraria
cetrària s. f. [lat. scient. Cetraria, der. del lat. cetra «scudo», per gli scudetti del tallo]. – Genere di ascolicheni della famiglia parmeliacee, a tallo cartilagineo, suffruticoso, eretto, [...] con apoteci marginali a forma di scudetto. Conta oltre una cinquantina di specie delle zone fredde e temperate, viventi sul terreno o su cortecce, di rado su rocce. Vi appartiene il lichene d’Islanda ...
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meonio
meònio agg. [dal lat. Maeonius, gr. Μαιόνιος], letter. – Della Meonia, nome con cui Omero designa la Lidia, antica regione della Turchia asiatica, e che secondo qualche tradizione sarebbe stata [...] la patria del poeta; quindi: il m. cantore, Omero: colui per lo cui verso Il m. cantor non è più solo (Leopardi, con riferimento a Dante, pari a Omero); la m. cetra, la poesia omerica o il poeta stesso. ...
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tentare
v. tr. [lat. tĕmptare e tĕntare (prob. due verbi di diversa origine, confusisi già in latino)] (io tènto, ecc.). – 1. letter. a. Toccare leggermente: Io era in giuso ancora attento e chino, Quando [...] di uno strumento musicale, toccarle per trarne suoni: posta giù dagli omer’ la faretra, Tenta le corde di tua bella cetra (Poliziano); analogam.: il plettro a lui concesso Tentar con facil estro (Parini); quindi, detto del suono, suscitarlo col tocco ...
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Strumento in uso nell’antichità classica (specialmente in Grecia, dove era attributo di Apollo), costituito da una cassa armonica di varia forma sulla quale si levano due bracci congiunti in alto da un’assicella. Le corde (di vario numero) erano...
cetra
Raffaello Monterosso
. Strumento musicale cui D. fa riferimento in Pd XX 22, per raffigurare, mediante similitudine, il prodigio dell'aquila parlante, la quale articola la voce allo stesso modo con cui il suono prende consistenza, nella...