vantare
v. tr. [lat. tardo vanĭtare, propr. «essere vano», der. di vanus «vano», vanĭtas «vanità»]. – 1. a. Parlare di qualche cosa in tono elogiativo, sia per dimostrare il proprio compiacimento sia [...] » di G. G. Belli). 3. Nell’ant. linguaggio cavalleresco, vantarsi, fare il vanto (v. vanto, nel sign. 3): la sera, i cavalieri s’incominciaro a vantare, chi di bella giostra, chi di bello castello, chi di bello astore, chi di bella ventura; e ’l ...
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vanto
s. m. [der. di vantare]. – 1. Il vantare o piuttosto il vantarsi di qualche merito o capacità; vanteria. È usato soprattutto nelle espressioni menare, darsi, farsi vanto o gran v., vantarsi, millantarsi: [...] . Nell’età della cavalleria, e nelle corti medievali, i vanti erano una specie di sfida, che si faceva tra più cavalieri, per divertimento o in onore di qualche personaggio: ciascuno di essi, a turno, narrava la sua più gloriosa impresa, o dichiarava ...
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teutonico
teutònico agg. [dal lat. Teutonĭcus] (pl. m. -ci). – 1. Dell’antica popolazione germanica dei Tèutoni (v. teutone). Per estens., in denominazioni storiche e nell’uso letter., riferito alle [...] a San Giovanni d’Acri in Palestina, affermatosi fra il 13° e il 16° sec. come potente organizzazione politica e militare (cavalieri t.) intesa a espandere con la forza l’egemonia tedesca nell’Europa orientale. Croce t., in araldica, croce patente a ...
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equestre
equèstre agg. [dal lat. equester -stris -stre, der. di equus «cavallo»]. – Di cavaliere, di cavalieri; relativo all’andare a cavallo o a chi va a cavallo: dopo aver spiegato a quattro membri [...] del comitato che equestre voleva dire «a cavallo», firmarono tutti (Fucini); statua e., monumento e.; battaglia, combattimento e.; circo e. (v. circo, n. 2); ordine e., lo stesso che ordine cavalleresco, ...
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normale
agg. [dal lat. normalis «perpendicolare», der. di norma (v. norma)]. – 1. Perpendicolare (sign. direttamente connesso a quello etimologico di norma «squadra»): retta n. ad altra retta, a un piano, [...] o assol. la Normale), istituto d’istruzione superiore, fondato a Pisa nel 1813, con sede nello storico palazzo dei Cavalieri di Santo Stefano: accoglie nei suoi collegi, gratuitamente, in seguito a concorso, studenti e perfezionandi nella classe di ...
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graffito
agg. e s. m. [der. di graffiare]. – 1. agg. Inciso con una punta, detto sia della superficie (pietra, metallo, osso, intonaco, ecc.) che viene incisa, sia del disegno che viene così eseguito: [...] a graffito, una serie di fregi a graffito), sia il plur., per riferirsi ai disegni (i g. della facciata del Palazzo dei Cavalieri, a Pisa). 3. s. m. a. Per analogia, è stato dato il nome di graffiti (propriam. come voce angloamer., adottata in questa ...
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raccozzare
v. tr. [comp. di r- e accozzare] (io raccòzzo, ecc.). – Forma intens. di accozzare, nel senso di riunire, mettere insieme alla peggio o con stento: riuscì a r. a fatica i pochi uomini che [...] ] nel mezzo del cortiletto (Manzoni). Intr. pron., radunarsi, riunirsi: In men d’un mese vi si raccozzava Novantamila cavalieri armati (Pulci); o incontrarsi: Dopo non s’eran mai più raccozzati, Se non quivi ora (Ariosto); anticam., anche trovarsi ...
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petrinale
(o pettrinale) s. m. [dal fr. pétrinal, che è dallo spagn. pedernal «pietra focaia»]. – Arma da fuoco portatile, usata da cavalieri dalla seconda metà del 16° sec. a tutto il 17°, caratterizzata [...] da un calcio molto ricurvo, meccanismo di accensione generalmente a ruota, e canna di lunghezza intermedia fra quella della pistola e quella dell’archibugio ...
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anello
anèllo s. m. [lat. anĕllus, dim. di anus «cerchio»] (pl. anèlli e ant. anche le anèlla f., tuttora in uso nel sign. 3). – 1. Cerchietto di metallo, per lo più prezioso, che si porta infilato in [...] dato dapprima a coloro che andavano in ambasceria, come segno di autorità e di riconoscimento, poi ai senatori e infine ai cavalieri per simbolo di nobiltà; a. prelatizio, portato dagli alti prelati in segno di autorità e di dignità; a. piscatorio o ...
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cotta2
còtta2 s. f. [dal fr. cotte, voce di origine germanica]. – 1. Sorta di tunica ampia con maniche lunghe usata nel medioevo da uomini e donne: allora suo marito le promise, dal primo guadagno che [...] ; in partic., c. d’arme, sopravveste di tela o di seta, priva di maniche e lunga fino al ginocchio, portata dai cavalieri sopra l’armatura; c. di maglia, indumento fatto di maglia di ferro, lungo sino a metà coscia, usato come arma difensiva fino ...
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(gr. ῾Ιππῆς) Commedia del commediografo greco Aristofane (445 a.C. circa - 385 a.C. circa), rappresentata ad Atene nel 424 a.C.
Violenta satira di cui sono oggetto il demagogo Cleone e il popolo ateniese che si lascia ingannare da lui. Il coro...
Cavalieri
Cavalieri Bonaventura (Milano 1598 ca - Bologna 1647) matematico italiano. Entrato giovanissimo (1615) nell’ordine dei gesuati, ebbe un’educazione umanistica e teologica cui si affiancò ben presto un vivo interesse per la matematica....