mantenente
mantenènte (e mantinènte) avv. – Forme ant. per immantinente (più vicine all’etimo francese): E mantinente avanti lui mostraro Ch’io era fatto vostro servidore (G. Cavalcanti); E mantenente [...] pensai di fare di questa gentile donna schermo de la veritade (Dante) ...
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temenza
temènza s. f. [der. di temere], letter. – Timore, paura: Giusto giudicio da le stelle caggia Sovra ’l tuo sangue, e sia novo e aperto, Tal che ’l tuo successor t. n’aggia (Dante); prese a fare [...] e scappellate, spalancando due occhi verdognoli, pieni di mansuetudine, di t. e di ammirazione (Ed. Calandra); seguito da compl. di specificazione: Per la t. de li colpi sui (G. Cavalcanti); Quegli beato è, del Signor ch’ha santa t. (Campanella). ...
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filosofema
filoṡofèma s. m. [dal gr. ϕιλοσόϕημα] (pl. -i). – Nome con cui Aristotele designò il sillogismo indirizzato alla dimostrazione della verità filosofica; con sign. più generico (e talora lievemente [...] spreg.), ogni proposizione filosofica: il Cavalcanti poeteggia sottili f. nelle gravi stanze della canzone (Carducci). ...
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sguardare
v. tr. e intr. [dal provenz. esgardar]. – Forma poet. ant. per guardare, nel sign. proprio di rivolgere lo sguardo, fissare con particolare attenzione e interesse: una molto bella donna, la [...] sguardata da le genti (Novellino); Ella mi fere sì, quando la sguardo, Ch’i’ sento lo sospir tremar nel core (G. Cavalcanti); e in quello estens. di badare, prendere in considerazione: assai o poco Questi preghi mortali Amore sguarda (Petrarca). ...
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coralmente1
coralménte1 (o coraleménte) avv. [der. di corale1, col suff. -mente degli avverbî], ant. – Col cuore, dal profondo del cuore: E perché piangi tu sì coralmente, Che fai di te pietà venire [...] altrui? (Dante); Di me parlavi sì coralemente, Che tutte le tue rime avìe ricolte (G. Cavalcanti). ...
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fiore
fióre s. m. [lat. flōs flōris; già lat. (calco del gr. ἄνϑος) anche il sign. fig. di «parte migliore», ovvero di «parte superiore»]. – 1. a. La parte più bella e appariscente della pianta, che [...] ne ha un pochino; Non è rimaso in me tanta balìa, Ch’io de lo su’ valore Possa comprender nella mente fiore (G. Cavalcanti); Mentre che la speranza ha fior del verde (Dante), finché non è del tutto spenta; il cervel, se fior te n’è restato (Carducci ...
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nido
s. m. [lat. nīdus, da una radice indoeuropea *ni-zdo- (formata con il preverbio ni-, che indica movimento dall’alto in basso, e una voce affine a sedeo «sedere»), largamente rappresentata anche [...] , risiede, giace: forse è nato Chi l’uno e l’altro caccerà del n. (Dante), toglierà a Guido Guinizzelli e a Guido Cavalcanti la «gloria della lingua». d. Talora con riferimento a persona che chiuda in sé (o che si ritiene chiudere in sé) propositi o ...
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poscia
pòscia avv. [lat. pŏstea], letter. – Dopo, poi, in seguito: Dopo la morte, poscia, Pianto e novel dolore (G. Cavalcanti); del passato error s’è accorta poscia (Poliziano); Ma di ciò poscia parlerem [...] (V. Monti). Seguito da che, funge da cong., con valore temporale (dopo che): Poscia che m’ebbe ragionato questo, Li occhi lucenti lagrimando volse (Dante); o con valore causale (poiché): poscia che voi ...
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loico
lòico agg. e s. m. (pl. m. -ci). – Variante ant. di logico; frequente soprattutto come s. m., chi si dedica allo studio della logica, ragionatore acuto: Tu non pensavi ch’io loico fossi (Dante); [...] [Guido Cavalcanti] fu un de’ miglior loici che avesse il mondo (Boccaccio). ...
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drudo
s. m. (f. -a) e agg. [dal provenz. ant. drut, lat. mediev. drudus, e questi prob. dal germ. *drud «fedele»]. – 1. In origine, fedele (in senso feudale-cavalleresco), difensore: l’amoroso drudo [...] quindi anche amante, amatore, nel senso generico della parola: quando l’augel pia Allor disia ’l me’ cor drudo avere (G. Cavalcanti); fig.: quando essa [la filosofia] con li suoi d. ragiona (Dante). Oggi conserva solo il sign., già antico, di amante ...
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Famiglia magnatizia fiorentina, probabilmente di origine mercantesca, imparentata con i Guidi e i Salimbeni; di parte guelfa, subì le vicende della fazione nel 1248 e nel 1260. Sulla fine del sec. 13º, in odio ai Donati, aderì, benché dei Grandi,...
Figlio di Schiatta Cavalcanti e padre del poeta Guido; visse nel sec. 13º ed ebbe fama di epicureo (Dante, Inf., X, 52). Guelfo, fu esule a Lucca dopo Montaperti (1260). Rientrò in patria dopo la vittoria guelfa di Benevento (1266).