distante
agg. [part. pres. di distare; nel sign. 2, dall’ingl. distant]. – 1. a. Che ha una determinata distanza da una persona, da un luogo o in genere da un punto di riferimento: eravamo d. pochi passi; [...] . distaccato): è sempre così d., che sembra superbo; mio padre era tornato l’uomo duro e d. di sempre, l’avversario, la causa prima di tutto ciò che avevo patito (Sandro Veronesi); anche riferito al contegno: avere modi d., parlare con tono distante. ...
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collisione
colliṡióne s. f. [dal lat. tardo collisio -onis, der. di collidĕre: v. collidere]. – 1. Scontro, urto tra due corpi in movimento: c. tra due locomotive, tra due apparecchi in volo. In marina, [...] urto fra navi dovuto a causa fortuita, specialmente in caso di nebbia o di foschia, o a errata manovra (in questo caso, sinon. di abbordo): rotta di c., rotta che porta una nave o un mezzo semovente a collidere con un’altra nave (può determinarsi ...
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distanza
s. f. [dal lat. distantia, der. di distare «distare»]. – 1. La lunghezza del tratto di linea retta (nell’ordinario spazio euclideo, altrimenti del tratto di geodetica) che congiunge due punti [...] assol., s’intende grande distanza, intervallo di spazio notevole: rimanere, tenersi a d., in distanza; non riuscivo a vederlo a causa della d.; n’apparve una montagna, bruna Per la d. (Dante); in distanza, come locuz. avv., lontano: si vedeva, in ...
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pelle
pèlle s. f. [lat. pĕllis]. – 1. a. In senso generico, organo di rivestimento esterno del corpo dell’uomo o degli animali, detta anche cute e facente parte, con i cosiddetti annessi cutanei, del [...] e incrociantesi fra loro che delimitano aree cutanee a forma di rombo o di losanga, di colorito bruno, la cui causa sembra risiedere nell’azione di agenti esterni (raggi solari, caldo e freddo eccessivi, polveri irritative, ecc.). ◆ Dim. pellicina (v ...
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ubbia
ubbìa s. f. [etimo incerto]. – Pregiudizio, credenza o convinzione infondata che è causa di idee, timori, sospetti non giustificati: un uomo ignorante, pieno di ubbie; si è messo in testa l’u. [...] che tutti lo perseguitano; lèvati dal capo queste u.!; non ho mica le u. umanitarie che hai tu! (Svevo). ◆ Pegg. ubbïàccia ...
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prodigalita
prodigalità s. f. [dal lat. prodigalĭtas -atis, der. di prodĭgus «prodigo» con attrazione di liberalĭtas «liberalità»]. – 1. L’esser prodigo, qualità di chi è prodigo, tendenza a spendere [...] per la sua p.; talvolta la p. non è meno riprovevole dell’avarizia (se è accertata giudizialmente, la prodigalità è causa di inabilitazione legale). Non com. in usi fig.: mostrare con p. la propria erudizione; p. di parole scelte, di citazioni ...
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solare1
solare1 agg. [dal lat. solaris, der. di sol solis «sole»]. – 1. a. Del Sole, relativo al Sole, proveniente dal Sole: la luce s., i raggi s.; radiazione s. (v. radiazione1, n. 1); l’energia s., [...] nella terminologia della grammatica araba, le lettere (in arabo al-hurūf ashshamsiyya) corrispondenti a consonanti che, se iniziali di parola, causano assimilazione regressiva della consonante l dell’articolo: esse sono t, th, d, dh, r, z, ṣ, ḍ, ṭ, ẓ ...
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ruggine
rùggine s. f. [lat. aerūgo -gĭnis, propriam. «verderame», der. di aes aeris «rame»]. – 1. a. Sostanza incoerente di colore bruno rossastro che si forma sulle superfici di oggetti e materiali [...] dalle prime. Fra le più note sono la r. nera del grano, prodotta dal dannosissimo parassita Puccinia graminis, che talora causa perdite quasi totali del prodotto (grano, segala, avena e altre graminacee), e ha come ospite intermedio il crespino; la r ...
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telescopio
telescòpio s. m. [dal lat. mod. telescopium, coniato nel 1609 (e divulgato nel 1611 per denominare lo strumento ideato da Galilei) sull’esempio del gr. τηλεσκόπος «che vede lontano»; v. tele- [...] in linea di principio dal rapporto tra la lunghezza d’onda e il diametro effettivo dell’obiettivo, ma che, a causa della turbolenza atmosferica (v. seeing), anche nelle migliori condizioni non è mai minore di qualche frazione di secondo di arco ...
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lieto
lièto agg. [lat. laetus «fertile», poi «lieto»; cfr. letame]. – 1. a. Che ha in sé letizia, che prova un sentimento di gioia, di contentezza intima e serena, sia nell’atto sia abitualmente: essere, [...] ; l. speranze; un l. ricordo; in questo l. giorno; dare la l. novella; romanzo, film a l. fine; o che è insieme causa e manifestazione di letizia, che si accompagna a un’atmosfera di allegria o di serenità: fra pochi sedendo a mensa lieta (T. Tasso ...
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Diritto
C. del negozio giuridico Intesa da alcuni in senso soggettivo come l’ultimo motivo determinante della volizione negoziale, viene rappresentata oggi dalla dottrina prevalente quale la ragione e la funzione economico-sociale del negozio,...
causa
Il concetto di causa (pertinente insieme all’ambito della scienza e a quello del pensare comune) ha significato correlativo a quello di effetto significando comunemente ciò da cui e per cui una cosa è. Il rapporto della c. all’effetto...