neoevoluzionismo
s. m. [comp. di neo- e evoluzionismo]. – Insieme di correnti dell’antropologia culturale che riprendono, in forme modificate, il concetto ottocentesco dell’evoluzione, come principio [...] motore della dinamica culturale, intesa peraltro sia come principio generale e unico delle trasformazioni culturali sia come causa delle variazioni secondo un modello di sviluppo multilineare. ...
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olocausto
olocàusto s. m. e agg. [dal lat. tardo holocaustum (holocaustus come agg.), gr. tardo ὁλόκαυστον (sinon. del più com. ὁλοκαύτωμα), neutro sostantivato dell’agg. ὁλόκαυστος «bruciato interamente», [...] o. per la redenzione degli uomini; offrirsi in o. per la patria; fare o. di sé, della propria vita (a un ideale, alla causa comune, alla libertà nazionale); Con tutto ’l core e con quella favella Ch’è una in tutti, a Dio feci olocausto (Dante), feci ...
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origine
orìgine s. f. [dal lat. origo -gĭnis, der. di oriri «alzarsi, nascere, provenire, cominciare»]. – 1. In genere, il primo principio, la prima apparizione o manifestazione di qualche cosa, e il [...] , di un pregiudizio; o. di una parola, la sua etimologia: vocabolo d’o. greca, araba, d’o. sconosciuta. Con sign. più affine a causa: l’o. dei tumori, dell’artrosi; l’o. dei terremoti, dei fenomeni vulcanici; o. di una lite, di una disputa, di un ...
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fibrillazione
fibrillazióne s. f. [der. di fibrillare2]. – 1. a. Nel linguaggio medico, particolare alterazione della contrattilità di organi a struttura muscolare: f. muscolare, rapide contrazioni cloniche [...] atriale, con conseguente completa alterazione del ritmo cardiaco (aritmia totale o delirium cordis), di cui sono causa più frequente le lesioni anatomiche delle pareti atriali; f. ventricolare, gravissima incoordinazione delle pulsazioni dei ...
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assegnare
v. tr. [dal lat. assignare, comp. di ad- e signare «segnare»] (io asségno, ecc.; v. segnare). – 1. a. Attribuire, fissare come proprio: a. i confini; gli fu assegnata la stanza migliore; a. [...] i posti a tavola, nelle camerate; gli assegnarono il primo premio; a. una causa a un fenomeno; così piacque alla natura che assegnò l’inquietudine all’esistenza dell’uomo (Foscolo). In partic., destinare una somma o un bene a favore di qualcuno o a ...
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sforzare1
sforzare1 v. tr. [der. di forzare, col pref. s- (nel sign. 6)] (io sfòrzo, ecc.). – 1. a. Aprire o cercare di aprire con la forza (in questo sign. è forma intensiva, più espressiva e pop., [...] da costringere, il soggetto (grammaticale o logico) che sforza può non essere costituito da persona ma da una causa, una situazione, una condizione: accettò l’incarico non spontaneamente ma perché sforzato dalla necessità; mal volentier lo dico ...
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palliativo
agg. e s. m. [der. di palliare]. – 1. Di medicamento o terapia che tendono solo a combattere provvisoriamente i sintomi di una malattia, senza risolverne la causa: una cura p.; un rimedio [...] p.; interventi p.; più spesso con valore di s. m.: non è una vera e propria terapia, ma solo un palliativo. 2. fig. Di provvedimento che non risolve una difficoltà o una situazione critica, ma ne allontana ...
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videolento
videolènto s. m. [comp. di video- e lento, in quanto le immagini sono trasmesse con una cadenza più lenta]. – Nome depositato di un sistema di trasmissione delle immagini televisive che impiega [...] per sistemi di controllo (per es. del traffico), per teleconferenze a lunga distanza, nella telemedicina, ecc.; a causa delle caratteristiche di frequenza del circuito telefonico, le immagini hanno una definizione meno buona e una cadenza meno veloce ...
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orizzonte
oriżżónte s. m. [dal lat. horīzon -ontis, gr. ὁρίζων -οντος, propr. part. pres. di ὁρίζω «limitare» (sottint. κύκλος «circolo»)]. – 1. a. La linea apparente, a forma di cerchio o di arco di [...] visibile (o ottico), quello, di raggio maggiore dell’orizzonte terrestre, che circoscrive la regione effettivamente visibile, più ampia a causa della rifrazione atmosferica (è tale l’o. marino, che, in alto mare, separa il cielo dal mare); o. fisico ...
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volere2
volére2 v. tr. [lat. *vŏlēre, per il classico velle, formato su volo, volebam, volui] (pres. indic. vòglio [tosc., in proclisi, vo’], vuòi [poet. vuòli], vuòle [poet. o pop. vòle], vogliamo, [...] la vocale? E con valore più ampio: che vuol dire questo baccano?; che cosa voglion dire tutti questi preparativi?, quale ne è la causa, quale ne è lo scopo?; che vuol dire che non ti sei più fatto vedere?, come mai, perché mai, ecc.; questo vuol dire ...
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Diritto
C. del negozio giuridico Intesa da alcuni in senso soggettivo come l’ultimo motivo determinante della volizione negoziale, viene rappresentata oggi dalla dottrina prevalente quale la ragione e la funzione economico-sociale del negozio,...
causa
Il concetto di causa (pertinente insieme all’ambito della scienza e a quello del pensare comune) ha significato correlativo a quello di effetto significando comunemente ciò da cui e per cui una cosa è. Il rapporto della c. all’effetto...