intrinseco
intrìnseco (ant. intrìnsico) agg. [dal lat. intrinsĕcus, avv., «all’interno», comp. di *intrim (affine a intra «dentro») e sĕcus (v. estrinseco)] (pl. m. -ci, ant. o volg. -chi). – 1. Che [...] agisce dall’interno dell’essere (per es., la spontaneità) o contribuisce alla costituzione interna dell’essere (la causa materiale e la causa formale); denominazioni i., o interne, quelle che dipendono dalle qualità essenziali di una sostanza. c. In ...
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causarecauṡare v. tr. [dal lat. causari, lat. tardo causare, der. di causa «causa»] (io càuṡo, ecc.). – 1. Originare, far succedere, produrre: c. danni; c. uno scandalo; la sua incoscienza ha causato [...] pron., non com. Avere origine, determinarsi, prodursi, derivare: sono distrazioni da cui potrebbero causarsi serî malanni. ◆ Part. pres. cauṡante, anche come agg.: causa causante, considerata cioè nell’atto stesso in cui produce l’effetto. Come s. f ...
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rescissione
rescissióne s. f. [dal lat. tardo rescissio -onis, der. di rescindĕre «rescindere»]. – Nel linguaggio giur., r. di un negozio giuridico (r. di un contratto, di un’obbligazione, di una divisione [...] v. lesione, nel sign. 1 b), e prevede inoltre la rescissione del contratto concluso da una delle parti a condizioni inique a causa di uno stato di pericolo in cui si trovava. La rescissione si può considerare come una forma d’invalidità distinta dall ...
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occasionalismo
occaṡionalismo s. m. [der. di occasionale]. – 1. In filosofia, dottrina che nega l’esistenza di un nesso necessario fra due fenomeni riconducendo il loro rapporto a una semplice successione [...] ove il primo fenomeno (detto causa) è occasione (causa occasionale) del secondo: dottrina di origine teologica (Dio è causa diretta di ogni fenomeno), presente nell’ambito della riflessione musulmana, ricorrente nella riduzione dei fenomeni alla ...
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residuo
resìduo agg. e s. m. [dal lat. residuus, der. di residere «rimanere indietro», comp. di re- e sedere, propr. «stare seduti»]. – 1. agg. Che rimane, che avanza: somma, quantità r.; debiti, crediti [...] induttivi proposti da J. Stuart Mill per determinare l’intervento di talune cause in dati fenomeni, basato sulla regola: se A + B ha come causa un complesso di circostanze p, q, r, s, e p è causa di A, si induce che il complesso di circostanze q, r ...
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con2
cón2 prep. [lat. cŭm]. – Esprime relazioni molteplici. Come le altre prep. proprie, può fondersi con l’articolo determinativo per dar luogo a prep. articolate: col (o con il), collo (più com. con [...] con sospetto, guardare con invidia. c. Qualità: un vecchio con le spalle curve, un gatto col pelo grigio; scarpe col tacco alto. d. Causa: con quella sua salute c’è da sperar poco; con la crisi attuale il commercio è in ribasso; anche, in usi più ...
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lontano
agg. e avv. [lat. *longitanus, der. di longe «lontano, lungi»]. – 1. agg. a. Che si trova a relativamente grande distanza o è separato da lungo intervallo nello spazio: regione, città l.; nel [...] accezioni meglio determinabili: sono ben l. dal credergli, dal consentire e sim., non disposto, alieno; causa l., indiretta (più com., causa remota, contrapp. a causa prossima); siamo l. parenti, non stretti; un l. sospetto, un l. timore, vago, non ...
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agente
agènte agg. e s. m. e f. [dal lat. agens -entis, part. pres. di agĕre «fare»]. – 1. agg. Che agisce, che provoca un determinato effetto; con sign. più partic. in filosofia: causa a., lo stesso [...] e meno com. che causa efficiente (v. causa); intelletto a., in Aristotele, l’intelletto che rende intelligibili in atto le forme o idee potenzialmente presenti nelle immagini sensibili. 2. s. m. Colui che agisce, che fa l’azione, contrapp. a chi la ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto [...] : sa pochissime c. e male; avere il pensiero fisso a una c.; non è c. facile a intendersi. 3. Con senso prossimo a causa, motivo: esporsi a rischi per cose che non ne valgon la pena; arrabbiarsi per cose da nulla; o uso, utilità, scopo e sim ...
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parte
s. f. [lat. pars partis]. – 1. a. Ciascuno degli elementi in cui un intero è diviso o può essere diviso, sia che essi siano materialmente staccati l’uno dall’altro, sia che possano essere soltanto [...] le p.; le p. si sono riappacificate. In partic.: parte in causa, il soggetto che promuove il giudizio o contro il quale il giudizio da un reato. In senso fig., essere parte in causa, essere direttamente interessato in una questione; essere giudice e ...
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Diritto
C. del negozio giuridico Intesa da alcuni in senso soggettivo come l’ultimo motivo determinante della volizione negoziale, viene rappresentata oggi dalla dottrina prevalente quale la ragione e la funzione economico-sociale del negozio,...
causa
Il concetto di causa (pertinente insieme all’ambito della scienza e a quello del pensare comune) ha significato correlativo a quello di effetto significando comunemente ciò da cui e per cui una cosa è. Il rapporto della c. all’effetto...