annullabilita
annullabilità s. f. [der. di annullabile]. – L’essere annullabile; possibilità di essere annullato. In partic., in diritto, forma di invalidità di un negozio giuridico a causa di determinati [...] vizî o violazioni (meno grave della nullità, a cui si contrappone), per la quale l’atto esiste e produce i suoi effetti salvo che non ne venga richiesto l’annullamento dall’interessato: a. di un contratto, ...
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innesco
innésco s. m. [der. di innescare] (pl. -chi). – 1. Dispositivo atto a provocare una reazione esplosiva per lo scoppio o il lancio di un ordigno; in partic.: i. detonante, parte della spoletta [...] stesso: i. di una scarica elettrica; i. dell’arco elettrico; i. di una reazione a catena, in fisica nucleare. 3. fig. Causa accidentale, fattore che scatena una serie di effetti concatenati e non prevedibili: l’i. della ribellione, della sommossa. ...
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veltrusconiano
agg. (iron.) Che deriva dal reciproco avvicinamento delle posizioni e delle scelte politiche di Walter Veltroni e di Silvio Berlusconi. ◆ per la firma della Costituzione europea c’è adesso [...] febbraio 2008, p. 5, Primo piano) • Se quella forza [della Sinistra] sarà scarsa, sarà più difficile non solo chiamare in causa le scelte di [Walter] Veltroni ma, ciò che più conta, lo sarà limitarne la libertà di manovra. Appunto nella partita delle ...
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donna kamikaze
loc. s.le f. Donna protagonista di un’azione terroristica nella quale è pronta a perdere la vita. ◆ [tit.] Mosca, strage al concerto rock / Due donne kamikaze in azione: venti morti. [testo] [...] una delle piccole regioni autonome del Caucaso russo), ma di origini e cognome ceceni, criminale comune prima di sposare la causa cecena: sono queste le generalità che la stampa moscovita attribuisce all’uomo che i terroristi di Beslan chiamavano «il ...
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disgusto
s. m. [comp. di dis-1 e gusto]. – 1. a. Sensazione sgradevole al gusto, ripugnanza fisica per cibi, bevande, ecc.: prese la medicina con visibile d.; si dice spec. di cose che prima piacevano: [...] con d. a quella scena brutale; il suo cinismo mi ispira d.; sentire o provare d. della volgarità. 2. non com. Dispiacere, causa di dispiacere: mi ha dato troppi d.; appena arrivati e accomodati nel nuovo paese, Renzo ci trovò de’ d. bell’e preparati ...
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spatolaria
spatolària s. f. [lat. scient. Spathularia, der. del lat. class. spat(h)ŭla «spatola»]. – Pesce osseo della famiglia poliodontidi (Polyodon spathula), attualmente distribuito esclusivamente [...] nel bacino del Mississippi, detto anche pesce spatola a causa di una propaggine del muso formata da una lamina sottile e flessibile foggiata a spatola; raggiunge la lunghezza massima di 2 metri e ha la coda di tipo eterocerco. Si nutre di organismi ...
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violenza
violènza s. f. [dal lat. violentia, der. di violentus «violento»]. – 1. Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare [...] sostituzione dei reati di violenza carnale. Dalla violenza fisica si distingue la v. morale, quella che viene subìta dal soggetto a causa del timore indotto in lui dall’azione esterna (o in genere, come sinon. di v. psichica, quella che si esercita ...
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formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine [...] in filosofia. a. Nella distinzione aristotelica delle quattro cause, causa f. è ciò per cui una cosa è quella che è, ciò che porta all’atto la potenzialità della materia ed è il principio delle proprietà di ciascun essere; anche l’esemplare, il ...
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vergogna
vergógna s. f. [lat. verecŭndia; cfr. verecondia]. – 1. a. Sentimento più o meno profondo di turbamento e di disagio suscitato dalla coscienza o dal timore della riprovazione e della condanna [...] di forte biasimo: rispondere così ai genitori, vergogna! b. Molto frequente con sign. concreto, fatto, comportamento o persona che è causa di discredito o che merita condanna e riprovazione: è una v. quello che hai fatto; che v. questa sporcizia per ...
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vergognarsi
v. intr. pron. [der. di vergogna] (io mi vergógno, ... noi ci vergogniamo, voi vi vergognate, e nel cong. vergogniamo, vergogniate). – 1. Avere, provare e manifestare vergogna, per azioni [...] , Non vergognate di donar voi anco Pochi momenti al cibo (Parini). b. letter. o pop. Con valore causativo, far vergognare, essere causa di vergogna: queste eran le cose che non potevo sentire, che mi vergognavano fino in fondo all’anima, per me e per ...
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Diritto
C. del negozio giuridico Intesa da alcuni in senso soggettivo come l’ultimo motivo determinante della volizione negoziale, viene rappresentata oggi dalla dottrina prevalente quale la ragione e la funzione economico-sociale del negozio,...
causa
Il concetto di causa (pertinente insieme all’ambito della scienza e a quello del pensare comune) ha significato correlativo a quello di effetto significando comunemente ciò da cui e per cui una cosa è. Il rapporto della c. all’effetto...