periodico2
perïòdico2 agg. [dal lat. periodĭcus, gr. περιοδικός, der. di περίοδος «periodo»] (pl. m. -ci). – 1. Che ha luogo, si manifesta o si ripete a intervalli regolari, o più o meno regolari, di [...] periodo temporale (o anche semplicem. periodo, dato che è il caso più frequente), o di una determinata distanza, detta periodo spaziale. amiloidosi. 3. non com. Che si riferisce al periodo grammaticale, che si basa su periodi lunghi e complessi: non ...
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locuzione
locuzióne s. f. [dal lat. locutio -onis, der. di locutus, part. pass. di loqui «parlare»]. – 1. ant. o raro. L’atto, e anche il modo, o la facoltà, di parlare; elocuzione. 2. a. In linguistica, [...] la completezza formale e significativa della frase) in rapporto grammaticale fra loro (come per così dire, da capo congiuntive (per quanto, al fine di, così che o cosicché, nel caso che, ecc.); verbali (andar su, andar giù, venire dietro, mettere ...
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lingua franca
lìngua franca locuz. usata come s. f. [calco della locuz. araba lisān al-faranǵ «lingua europea» o lisān al-ifranǵ «lingua degli Europei»; gli Arabi con il termine Farangia designarono [...] Turchi (e ancora, qua e là, vivente, come nel caso del sabìr), costituita da un lessico prevalentemente italiano e spagnolo con poche voci arabe, e da un sistema grammaticale estremamente semplificato. Per estens., sono così chiamate anche le lingue ...
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ripetizione
ripetizióne s. f. [dal lat. repetitio -onis]. – 1. Nel linguaggio giur., l’azione di richiedere in giudizio una cosa cui si ritiene di aver diritto: r. del danno; r. di una prestazione (non [...] uni dagli altri, senza una vera ragione di carattere grammaticale o stilistico: tema, libro, discorso pieno di ripetizioni. quali, peraltro, ripetizione (o iterazione) è preferibile nel caso che l’elemento linguistico possa ripetersi anche più di due ...
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concordabile
concordàbile agg. [dal lat. tardo concordabĭlis]. – Che si può concordare, conciliare. È usato spec. nel sign. grammaticale: in questo caso il predicato è c. sia col soggetto collettivo [...] sia col complemento di specificazione che ne dipende ...
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costruzione
costruzióne (ant. construzióne) s. f. [dal lat. constructio -onis, der. di construĕre «costruire», part. pass. constructus]. – 1. a. L’operazione del costruire: c. d’una casa, d’un ponte, [...] periodo, da alcuni verbi o aggettivi, cioè la forma grammaticale assunta dalle parole che ne dipendono (costruzione dei verba timendi il complemento che ne dipende direttamente è posto nel caso ablativo. c. Modo con cui si organizzano sintatticamente ...
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parser
‹pàa∫ë› s. ingl. [der. di (to) parse «analizzare grammaticalmente»] (pl. parsers ‹pàa∫ë∫›), usato in ital. al masch. – In informatica, algoritmo di un programma applicativo che, sulla base della [...] in linguistica in quanto permettono di riconoscere se una sequenza di parole è una frase in senso grammaticale oppure no e, nel primo caso, consentono di produrre un’analisi morfologica e sintattica della sequenza (analisi detta parsing ‹pàa∫iṅ›). ...
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singolarita
singolarità (ant. singularità) s. f. [dal lat. tardo singularĭtas -atis, der. di singularis «singolare»]. – 1. ant. Qualità di ciò che concerne una singola persona; con valore concr., ciò [...] particolarità, eccezionalità, originalità, stranezza: la s. di un fatto, di un caso; con valore concr., al plur.: tra le sue s. c’è anche d. In linguistica, non com., appartenenza alla classe grammaticale del singolare: la s., in molte lingue, non è ...
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Caso grammaticale caratterizzato nelle lingue indoeuropee dalla massima uniformità desinenziale, dall’elevata frequenza, da notevole stabilità diacronica. La sintassi scolastica moderna distingue diversi valori nell’a. latino e greco: l’a. retto...
Caso grammaticale, esprimente stato nella vicinanza di qualcosa, che si ritrova in varie lingue non indoeuropee, come l’ungherese (ugrofinnico) o il tabassarano (caucasico).