tutto
agg. e pron. [da una variante, non bene spiegata, del lat. tōtus «tutto, intero», forse *tuttus con geminazione intensiva, o *tuctus influenzato dal plur. cuncti «tutti»]. – L’intera quantità, [...] assai diverso o sono addirittura l’opposto e, in alcuni casi, come formula di recisa negazione); tutt’al più, rafforzativo , per me è tutt’una. c. Con accezioni e funzioni grammaticali proprie, nel linguaggio marin.: tutto libero, frase con cui viene ...
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v, V
(vu, meno com. vi, ant. o region. ve 〈vé〉) s. f. o m. – Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. Fino almeno al sec. 16° ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante [...] (es. Mantova, lat. Mantua; Giovanni, lat. Ioannes). In altri casi invece una v intervocalica è caduta (es. rivo e rio, nativo e s., vedi sopra); di verbo, in opere lessicografiche, grammaticali, linguistiche (in espressioni composte: v. a., verbo ...
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s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale [...] enunciare soltanto alcune regole empiriche, che valgono per quasi tutti i casi: 1) la s è sorda quando in una parola composta è forma minuscola puntata è abbreviazione frequente, nelle opere grammaticali e lessicografiche, di sostantivo (così, s. m ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo [...] e locuzioni (lessemi e sintagmi), e di forme grammaticali (morfemi), accettato e usato da una comunità di lingue; facoltà di lingue; laurea in lingue, ecc. d. In altri casi, con il sing., s’intende senz’altro la lingua italiana: l’unità della l ...
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nostro
nòstro agg. poss. [lat. nŏster -stra -strum, der. di nos «noi»]. – È il possessivo che si riferisce al soggetto di 1a pers. plur. noi, così come vostro si riferisce al soggetto voi. Le relazioni [...] e i sign. espressi da nostro e i suoi usi grammaticali e sintattici sono analoghi, eccetto casi particolari, a quelli degli altri agg. possessivi (per i quali v. mio); in contesti in cui noi sia usato al posto di io, con funzione di plurale di maestà ...
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m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia [...] Amleto, Cremlino, Camciatca, Gramsci); in tutti questi casi la pronuncia popolare ha teso all’assimilazione, e la M.), e di maschile in dizionarî e in altre opere grammaticali e linguistiche; in indicazioni relative ai limiti cronologici della vita ...
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improprio
impròprio (ant. e pop. impròpio) agg. [dal lat. improprius]. – 1. a. Non proprio, riferito soprattutto a parole, locuzioni e sim. adoperate in un senso o in un modo diverso da quello che hanno [...] i., quelle costituite da parole appartenenti ad altre categorie grammaticali ma usate con funzione di preposizione; per es., i cioè frazione maggiore dell’unità (in questo e in altri casi, il termine è ancora il contrapp. di proprio, quando a ...
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giustapposizione
giustappoṡizióne (meno com. giustapoṡizióne) s. f. [dal fr. juxtaposition; v. giustapporre]. – 1. L’atto, e il risultato, del giustapporre, cioè dell’accostare, del mettere accanto due [...] la forma; nella scrittura le parole possono rimanere secondo i casi separate, oppure congiunte da un trattino, o addirittura unite: per la giustapposizione di particelle, e i rapporti grammaticali sono espressi dall’ordine in cui le parole sono ...
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proposizione
propoṡizióne s. f. [dal lat. propositio -onis, propr. «il mettere innanzi», der. di proponĕre: v. proporre]. – 1. In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa [...] subordinate vengono classificate secondo varî criterî, in parte grammaticali (per es., le infinitive, le relative, ecc Il centro della proposizione è normalmente il verbo, che solo in casi eccezionali è isolato ed esaurisce in sé l’espressione (per es ...
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potenziale
agg. e s. m. [dal lat. tardo potentialis, der. di potentia «potenza»]. – 1. agg. a. Nel linguaggio filos., che concerne la potenza, che è in potenza (nel senso partic. per cui potenza si contrappone [...] essere formulato, e quindi anche interpretato, in base alle regole grammaticali di una lingua, anche se nel corpus di cui si maggiore di quello presentato dall’articolo il al quale in determinati casi subentra lo (per es., si dice così la penna come ...
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Dal punto di vista strettamente speculativo, caso, o evento casuale, è quello che si produce al di fuori e indipendentemente dalla serie determinata delle cause e degli effetti. È quindi evidente che il suo concetto può sussistere solo in sistemi...
STRUMENTALE
Giacomo Devoto
Nome di un caso (vedi caso: I casi grammaticali) della declinazione che indica essenzialmente il mezzo con cui si agisce, perduto nella maggior parte delle lingue indoeuropee (salvo i gruppi indoiranico, baltico...