diavoletto
diavolétto s. m. [dim. di diavolo]. – 1. Bambino vivace, irrequieto. Con questo sign., può essere usato anche al femm.: è una vera diavoletta questa bambina! 2. Altro nome del bigodino: il [...] , ogni congegno usato per sollevare da un lato macchinarî o attrezzature pesanti. 4. In fisica, d. di Cartesio, dispositivo per elementari esperienze sul principio di Pascal, costituito da una figuretta cava, forata inferiormente e galleggiante in ...
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cartesianismo
carteṡianismo (o carteṡianéṡimo) s. m. [dal fr. cartésianisme]. – Il sistema filosofico di Cartesio (v. cartesiano); le tendenze che ne derivano; il periodo della storia della filosofia [...] i cui problemi appaiono precipuamente determinati dalle concezioni cartesiane ...
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etere1
ètere1 (ant. ètera) s. m. [dal lat. aether -eris, gr. αἰϑήρ -έρος, dal tema di αἴϑω «ardere»]. – 1. a. Secondo gli antichi cosmologi greci, la parte più alta, pura e luminosa dello spazio; nella [...] (quindi anche nel vuoto), la cui esistenza, oggi non più ammessa, fu postulata dai sostenitori della teoria ondulatoria della luce (da Cartesio ai fisici della fine dell’800, in partic. J.C. Maxwell e A. Hertz, ai quali si deve la teoria dell ...
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seguire
v. tr. e intr. [lat. sĕqui] (io séguo, ecc. [ant. seguisco, seguisci, ecc.]; pass. rem. seguìi [ant. seguètti], seguisti, ecc.). – 1. Con uso trans. (che si estende anche ai numeri 2 e 3, e solo [...] , conformarsi a un’idea, a una dottrina, ecc.: s. un maestro (o le idee, le dottrine di un maestro); s. Platone, Cartesio, Marx; s. l’esistenzialismo; s. i movimenti ecologisti. Più genericam., ascoltare e accettare come vero: sono molti a s. le sue ...
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idea
idèa s. f. [dal gr. ἰδέα, propr. «aspetto, forma, apparenza», dal tema di ἰδεῖν «vedere»]. – 1. a. Nel sign. più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più [...] mentale, di contenuto del pensiero (rimasto poi anche nella sua accezione non scientifica). In partic., nella filosofia di Cartesio (1596-1650): i. innate, non sopravvenute dall’esterno alla coscienza, i. chiare e distinte, quelle a cui compete ...
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percezione
percezióne s. f. [dal lat. perceptio -onis, der. di percipĕre «percepire», part. pass. perceptus]. – 1. a. L’atto del percepire, cioè del prendere coscienza di una realtà che si considera [...] intellettuale, in antitesi alle operazioni della volontà (tale è, per es., il sign. che ha perceptio nella terminologia di Cartesio), sia l’atto cognitivo con cui si avverte la realtà di un determinato oggetto, e che è distinto, secondo alcuni ...
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vuoto
vuòto (ant. o pop. vòto) agg. [lat. volg. *vocĭtus, da vacĭtus, part. pass. di un verbo *vacēre «vuotare», con la stessa radice di vacuus «vacuo, vuoto»]. – 1. a. Privo di contenuto, che non contiene [...] dell’insieme vuoto e di A è uguale ad A, mentre la loro intersezione è l’insieme vuoto, come pure è vuoto il prodotto cartesiano di A con l’insieme vuoto; il numero cardinale dell’insieme vuoto, cioè il numero dei suoi elementi, è 0. c. In semeiotica ...
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atomo
àtomo s. m. [dal lat. atŏmus, gr. ἄτομος «indivisibile», comp. di ἀ- priv. e tema di τέμνω «tagliare»]. – 1. a. Nella filosofia naturale dell’antichità, nell’àmbito delle dottrine della limitata [...] corpi nonché varî fenomeni naturali (teorie corpuscolari della luce, del calore, dell’elettricità) in alternativa alle concezioni (di Cartesio, Leibniz, ecc.) in base alle quali la materia è continua, suddivisibile all’infinito, estesa in tutto lo ...
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filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di [...] , alla pura conoscenza. 2. a. Il pensiero e l’opera di un determinato filosofo: la f. di Platone, la f. di Cartesio, la f. di Hegel, ecc. b. Il complesso dei filosofi e delle loro dottrine, considerato unitariamente in relazione a un periodo storico ...
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prosecutore
prosecutóre s. m. (f. -trice) [der. di proseguire, formato su prosecuzione; il lat. tardo prosecutor -oris aveva solo il sign. di «accompagnatore»]. – Chi prosegue, cioè continua un’opera, [...] un’attività, o sviluppa un’idea, una teoria e sim.: la filosofia cartesiana, quella cioè di Cartesio e dei suoi p. (B. Croce). ...
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Matematico e filosofo (La Haye-en-Touraine 31 marzo 1596 - Stoccolma 11 febbraio 1650). Nel collegio dei gesuiti di La Flèche, seguì per nove anni (1605-1614) il consueto curriculum delle classi di grammatica, umanità, retorica, filosofia; conseguì...