abbrividire
v. intr. [der. di brivido] (io abbrividisco, tu abbrividisci, ecc.; aus. essere o avere), letter. – Avere i brividi, rabbrividire; estens., fremere, stormire (delle foglie), incresparsi (del [...] fresco (Bacchelli); fig., raccapricciare. ◆ Part. pass. abbrividito, anche agg., percorso da brividi: larga di fianchi, ... era ancora il suo volto a sorreggere la giovinezza del corpo, a dare rilievo e tepore alla sua carne abbrividita (Pratolini). ...
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sottospalla
s. m. [comp. di sotto- e spalla], invar. – In macelleria, taglio di carne bovina, o anche suina, situato sotto la spalla, presso le costole (chiamato localmente con altri nomi, come fracosta [...] a Roma, polso a Firenze, ecc.) ...
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garenna
garènna s. f. [dal fr. garenne, e questo dal lat. mediev. (di origine germ.) warenna «riserva di caccia o di pesca»]. – Per lo più con riferimento alla Francia, recinto in cui si allevano conigli [...] selvatici in stato di semilibertà, per poi utilizzarne carne, pelle, pelo. ...
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vassallo
s. m. e agg. [dal lat. mediev. vassallus o vasallus, voce di origine celtica]. – 1. Nella società feudale, uomo libero che si assoggettava a un signore promettendogli fedeltà in cambio di protezione. [...] puote dal ferace corno Versar su l’arti a lui vassalle applausi (Parini). b. ant. Sguattero, garzone, aiutante: Non altrimenti i cuoci a’ lor vassalli Fanno attuffare in mezzo la caldaia La carne con li uncin (Dante). c. roman. Birbante, briccone. ...
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sciolto
sciòlto agg. [part. pass. di sciogliere]. – 1. a. Non legato, non fermato o trattenuto, libero da legamenti, da vincoli, da impedimenti: avere le mani, le braccia sc.; portare i capelli sc. sulle [...] pacchetti; vino s. o in bottiglia. f. Disciolto, o, anche, stemperato: bastano poche gocce sc. nell’acqua; due dadi di carne sciolti nell’acqua calda. 2. Locuz. particolari: a. Terreno sc., in agraria, terreno che, per avere copiosi elementi a grana ...
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risotto
risòtto s. m. [der. di riso3]. – Minestra asciutta di riso cotto con varî condimenti: r. al sugo, con il ragù, con i tartufi, con funghi, con frutti di mare (o alla pescatora, alla marinara), [...] di bue e cipolla tritata fine, con un po’ di vino bianco secco: si fa proseguire la cottura con aggiunta lenta di brodo di carne bollente, e insaporendo a metà cottura con zafferano; prima di servire, si condisce con un po’ di burro e formaggio grana ...
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bresaola
breṡàola s. f. [der. di brasare], lomb. – Carne di manzo salata ed essiccata, prodotto locale di alcune zone della Lombardia e dei Grigioni. ...
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agnellaio
agnellàio (region. agnellaro) s. m. [der. di agnello]. – 1. Chi macella agnelli; chi ne vende la carne macellata. 2. Pastore addetto alla cura degli agnelli di un gregge. ...
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tiglio
tìglio s. m. [lat. tĭlia]. – 1. a. Nome delle piante arboree del genere Tilia, l’unico genere della famiglia tigliacee, che comprende alcune decine di specie, di cui le più diffuse in Italia sono: [...] filatura e corrisponde all’incirca alla lunghezza media delle fibre lunghe. b. estens. Le fibre dure che s’incontrano talvolta nei frutti, nella carne, ecc. (cfr. l’agg. tiglioso). c. tosc. Il sottile rivestimento rossiccio del seme delle castagne. ...
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tigliosita
tigliosità s. f. [der. di tiglioso]. – Il fatto d’essere tiglioso, detto soprattutto della carne o di certi frutti che, per la rigidezza delle fibre, si masticano con qualche difficoltà. ...
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Parte muscolare del corpo dell’uomo e degli animali.
Alimentazione
La c. come alimento
Dal punto di vista nutrizionale, il termine c. indica qualsiasi taglio proveniente dalle masse muscolari degli animali (v. fig.), indipendentemente dalla...
carne
Amedeo Quondam
. Nel corpo dell'uomo indica la parte costituita dai muscoli distinta dalle ossa: una delle donne che circondano il carro della Chiesa era come se le carni e l'ossa fossero state di smeraldo fatte (Pg XXIX 124); il difetto...