farmaco intelligente
loc. s.le m. Farmaco prodotto con l’impiego delle tecnologie più avanzate e capace di individuare il bersaglio da colpire. ◆ [tit.] In arrivo i farmaci intelligenti / Mirano al cuore [...] la cura del carcinoma mammario, costa intorno a 25mila euro. (Carlo Brambilla, Repubblica, 26 novembre 2005, p. 14, Cronaca) Corriere della sera del 2 ottobre 1995, Corriere Salute, p. 1 (Umberto Veronesi).
V. anche farmaco mirato, farmaco selettivo. ...
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abominare
(o abbominare) v. tr. [dal lat. abominare o abominari «respingere come cattivo presagio», comp. di ab «da» e omen «presagio»] (io abòmino, ecc.). – 1. letter. Avere in orrore, detestare, disapprovare [...] , ma ciascuno volga li occhi..., e vedrà quello che io mi taccio per non abominare alcuno (Dante); levava boce [=voce] che Carlo aveva fatto uccidere Buoso per invidia, e di molte altre cose l’abominava (Andrea da Barberino). ◆ Part. pass. abominato ...
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berretto
berrétto s. m. [da berretta, forma che ha documentazione più antica]. – 1. a. Copricapo di varia foggia, in genere senza tesa, talora con una visiera dinanzi: b. sportivo, da fantino, alla marinara; [...] due partiti in cui si divise la Svezia dopo la morte di Carlo XII, costituito dai fautori di una politica filorussa e chiamati spreg portato dagli ufficiali). ◆ Dim. berrettino; dim. e spreg. berrettùccio; accr. berrettóne (v.), pegg. berrettàccio. ...
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sovrana
s. f. [femm. sostantivato dell’agg. sovrano, come traduz. dell’ingl. sovereign nel sign. 1, del fr. souveraine nel sign. 2]. – 1. a. Moneta d’oro inglese emessa nel 1489 da Enrico VII, del peso [...] anche in epoca posteriore fino a quando, nel 1663 sotto Carlo II, questa moneta fu sostituita dalla ghinea. b. Dal del nuovo sistema a base aurea, detta nell’uso com. lira sterlina (v. sterlina). 2. Nel sec. 17°, moneta d’oro del Brabante del ...
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bertuccia
bertùccia s. f. [dal nome di persona Berta] (pl.
-ce). – 1. Scimmia (lat. scient. Macaca sylvanus) del gruppo delle catarrine, di 50 cm circa di altezza, priva di coda; ha pelliccia piuttosto [...] brutta e pettegola; non com., uomo brutto, goffo. 4. Nome dato a un cannone ai primordî dell’artiglieria: scomparso nell’ordinamento dell’artiglieria di Carlo VII, re di Francia, nel 1439. ◆ Dim. bertuccina, e bertuccino m.; per l’accr. bertuccióne m ...
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raddensare
v. tr. [der. di denso, col pref. ra-] (io raddènso, ecc.), non com. – Lo stesso che addensare, fare denso o più denso: il freddo e l’umido e lo smog raddensano l’aria (Andrea De Carlo); più [...] spesso in senso estens. o fig. (rendere più fitto, più frequente, ecc.): Raddensavi col pettine la tela (Foscolo); r. le richieste, le visite, ecc. Nell’intr. pron., raddensarsi, farsi più denso, stringersi ...
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capitare
v. intr. [lat. *capitare, der. di caput -pĭtis «capo»] (io càpito, ecc.; aus. essere). – 1. a. Far capo, metter capo, quindi giungere, arrivare, ma di solito per caso o incidentalmente: capitai [...] per fortuna in casa di amici; se càpita Carlo, fatelo aspettare; càpiti a proposito! Anche semplicem. giungere, ma con l’idea dell’inopportunità: mi càpita sempre tra i piedi quello scocciatore; sei capitato in un brutto momento. Di cose, venire per ...
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nasuto
agg. [dal lat. nasutus, der. di nasus «naso»]. – 1. a. Dotato di naso lungo e grosso: un individuo n., una donna n.; anche sostantivato: al nasuto vanno mie parole (Dante, Purg. VII, 124, con [...] riferimento a Carlo I d’Angiò). b. ant. Dotato di fine odorato: attendiamo infin che steso all’ombra D’un bosco opaco il nasuto del genere Nasalis, e spec. della specie Nasalis larvatus (v. nasica); soldato n., nome con cui sono indicati i soldati ...
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Frankenstein-food
(Frankenstein food, Frankenfood), loc. s.le m. inv. (iron. spreg.) Cibo transgenico, le cui materie prime hanno subìto un’alterazione del patrimonio genetico, mediante manipolazioni [...] , i quali dovrebbero essere tenuti maggiormente sotto controllo. (Carlo Petrini, Stampa, 30 settembre 2001, p. 26, -food, a sua volta composto dal nome proprio Frankesnstein e dal s. food (‘cibo’).
V. anche cibo-Frankenstein, cibo genetico. ...
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buona pratica
loc. s.le f. Azione, prassi diligente e efficace, che tiene conto di criteri e conoscenze consolidati da una consuetudine virtuosa. ◆ A rimettere un po’ d’ordine è intervenuta ora la Finaziaria, [...] della Galleria può essere davvero una buona pratica» [Carlo Sangalli intervistato da Rita Querzè]. (Corriere della sera, attestato nella Stampa del 31 maggio 1992, p. 27, Agricoltura (Gino Covarelli).
V. anche best practice, migliore pratica. ...
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Figlio (Gand 1500 - San Jerónimo de Yuste 1558) dell'arciduca d'Austria Filippo il Bello (perciò nipote dell'imperatore Massimiliano d'Asburgo) e di Giovanna la Pazza (figlia di Ferdinando d'Aragona e di Isabella di Castiglia), divenne a soli...
Figlio (Vincennes 1338 - Beauté-sur-Marne 1380) di Giovanni II, nel 1349 ebbe il titolo di delfino e il governo del Delfinato, ma più comunemente fu chiamato duca di Normandia. Dal 1356 al 1360 governò al posto del padre caduto prigioniero degli...