lieto
lièto agg. [lat. laetus «fertile», poi «lieto»; cfr. letame]. – 1. a. Che ha in sé letizia, che prova un sentimento di gioia, di contentezza intima e serena, sia nell’atto sia abitualmente: essere, [...] : l’ondeggianti biade a’ l. campi (Sannazzaro); l’erba è più l. qui che altrove (Bembo). ◆ Avv. lietaménte, in modo lieto, con gioia e letizia: cantare lietamente; accogliere lietamente una notizia; trascorrere lietamente una giornata in campagna. ...
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sedimentare
v. intr. [der. di sedimento] (io sediménto, ecc.; aus. avere e essere). – 1. Fare sedimento, depositarsi sul fondo, detto di particelle solide sospese in un liquido: questo vino è un po’ [...] sedimentate, depositate per sedimento; e in senso fig.: tradizioni ormai sedimentate nei secoli; sceglieva sempre itinerari mezzo in campagna o lungo la marina, dove c’erano da riscoprire sensazioni d’una memoria più sedimentata, marginale o minore ...
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ricordare
v. tr. [lat. recŏrdari, der., col pref. re-, di cor cordis «cuore», perché il cuore era ritenuto la sede della memoria] (io ricòrdo, ecc.). – 1. Richiamare alla propria memoria: cerca di r. [...] : ricordami domani di andare dal sarto; la segretaria gli ricordò che aveva un appuntamento importante; questa casa di campagna mi ricorda gli anni della fanciullezza; un’iscrizione ricorda il soggiorno del poeta in quella casa. Nell’inviare saluti ...
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polverio
polverìo s. m. [der. di polvere]. – Polvere che si alza e si addensa nell’aria; s’intende per lo più quella della strada (mossa dal vento, dal passaggio di veicoli, di animali o di molte persone, [...] ... s’infrangevano sollevando un p. di spume (Cassola); cessata la neve, il vento ... molinava un p. di ghiaccioli (Buzzati); la piana ... sfumava nel buio e aveva un minuto p. di stelle ai margini (Jovine); il p. d’oro del sole sulla campagna. ...
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antirumore
antirumóre (e antirumóri) agg. [comp. di anti-1 e rumore], invar. – Che è rivolto a evitare il rumore, o la sensazione acustica del rumore: campagna antirumori; cuffia, tappi antirumore. ...
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ricreare
(ant. ricrïare) v. tr. [dal lat. recreare, comp. di re- e creare «creare»] (io ricrèo, ecc.; v. creare). – 1. non com. Creare di nuovo: Dio potrebbe distruggere e r. l’universo; rieleggere: [...] con il riposo o con distrazioni tranquille e serene: dopo tanto lavoro sentiva il bisogno di ricrearsi nella pace della campagna; ed era il luogo dove i signori venivano in carrozza a ricrearsi delle fatiche della giornata (Manzoni). c. letter ...
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obice
òbice s. m. [dal ted. Haubitze, che è dal boemo houfnice «fionda»]. – 1. a. ant. Pezzo d’artiglieria alquanto grosso e corto (calibro medio 165 mm, lunghezza della canna fra 3 e 6 calibri), montato [...] , essendo anche capaci di effettuare il tiro teso, a distanza e ravvicinato (controcarro), tipico dei cannoni: o. da campagna o campale, pezzo trasportabile con automezzo o su elicottero, impiegato come appoggio ravvicinato alla fanteria da gruppi di ...
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madia1
màdia1 s. f. [lat. magĭda, adattam. del gr. μαγίς -ίδος «pane, madia», affine a μάσσω «impastare»]. – 1. Mobile rustico consistente in una cassa rettangolare di legno munita superiormente di un [...] coperchio sollevabile a cerniera; usato tradizionalmente nelle case di campagna per conservare farina e lievito con cui fare il pane, è oggi, in esemplari originali o imitati, mobile decorativo per stanze da pranzo e di soggiorno. In locuzioni fig., ...
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distribuzione
distribuzióne s. f. [dal lat. distributio -onis]. – 1. a. L’atto di distribuire, cioè di dividere, ripartire, dispensare o assegnare fra più persone o in più luoghi: d. di viveri, di pacchi [...] da una ditta specializzata che, acquistati dal produttore i diritti di sfruttamento di un film, ne promuove e finanzia la campagna pubblicitaria e ne cura il noleggio presso gli esercenti di sale cinematografiche; anche, la ditta che distribuisce le ...
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solecchio
solécchio s. m. [lat. *solĭcŭlus, dim. di sol solis «sole»], letter. – Riparo della vista contro la luce troppo viva e abbagliante del sole, fatto portando la mano aperta e leggermente incurvata [...] all’altezza delle sopracciglia; solo nella locuz. fare, o farsi solecchio: Ond’io levai le mani inver la cima De le mie ciglia, e fecimi ’l s. (Dante); spiavano, facendo s., la campagna intorno che appariva deserta (Jovine). ...
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Comune della prov. di Salerno (135,4 km2 con 15.626 ab. nel 2007).
Il centro, forse del 9° sec., assurse al rango di città (1525) e appartenne ai Pironti fino all’estinzione del vincolo feudale.
Nel Medioevo, denominazione della valle del Sacco fino al confine con il Regno di Napoli. Dal 19° sec. divenne una provincia dello Stato pontificio; nel 1833 fu trasformata nella delegazione di Frosinone.