spazzaturaio
spazzaturàio s. m. (f. -a) [der. di spazzatura], non com. – Chi ha il compito di raccogliere la spazzatura dalle abitazioni (è termine usato soprattutto in passato): sui marciapiedi, avviluppati [...] in tersi sacchi di plastica, i resti ... aspettano il carro dello s. (I. Calvino). ...
Leggi Tutto
su
prep. e avv. [lat. sūsum: v. suso] (radd. sint.). – È, in generale, sinon. di sopra, rispetto a cui è più pop. e più breve, e quindi più usato; ma accanto ai sign. e agli usi che le due parole hanno [...] diligenti col ritmico su e giù del capo verificano se tutto quel che c’è scritto nella guida corrisponde alla realtà (I. Calvino); col sign. di su per giù (o suppergiù), pressappoco, a un dipresso, è usata talvolta la locuz. avv., meno com., poco su ...
Leggi Tutto
sbattuta
s. f. [der. di sbattere]. – 1. L’azione di sbattere, in fretta e una sola volta: bisogna dare una bella s. ai tappeti. 2. non com. Coito, atto sessuale: credo che ci farebbe molto buon sangue [...] una buona s. (Vittorini). ◆ Dim. sbattutina, leggera e rapida sbattuta: l’ingegnere, sollevando i fogli, cercava di dar loro una s. (I. Calvino). ...
Leggi Tutto
acquoreo
acquòreo agg. [der. di acqua, sul modello di equoreo e di altri agg. in -oreo (arboreo, marmoreo, ecc.)], letter. – Che ha natura, aspetto o altre caratteristiche simili a quelle dell’acqua: [...] facesse grumo, come l’impercettibile pulviscolo a. si condensa in fiocchi di nuvole (I. Calvino); la luce scemava e penetrava in modo a. dalle vetrate grigie (U. Eco). ...
Leggi Tutto
sforacchiare
v. tr. [der. di foracchiare, col pref. s- (nel sign. 6)] (io sforàcchio, ecc.). – Forare qua e là, fare tanti piccoli fori; anche con sign. estens.: non fui più il puledro che scorazza pei [...] paludi saltando fossati e sforacchiando fratte (I. Nievo). ◆ Part. pass. sforacchiato, anche come agg.: aeroplano sforacchiato dai proiettili nemici; uno sparo, e l’elmo rotolò per terra sforacchiato (I. Calvino). ...
Leggi Tutto
sfornare
v. tr. [der. di forno, col pref. s- (nel sign. 3)] (io sfórno, ecc.). – 1. Togliere dal forno a fine cottura: s. il pane, la pizza, le focacce. 2. In senso fig., produrre in grande quantità [...] sforna 100 elettrodomestici al giorno; è un regista attivo, che sforna due film all’anno; egli considera lo scrittore produttivo nient’altro che un abile artigiano, capace di s. romanzi fatti in serie per secondare il gusto del pubblico (I. Calvino). ...
Leggi Tutto
sbioccare
v. intr. [der. di biocco (v. bioccolo), col pref. s- (nel sign. 3)] (io sbiòcco, tu sbiòcchi, ecc.; aus. essere), letter. – Mostrarsi, apparire pallidamente, come avvolto da nebbia o come uscendo [...] da fiocchi di neve: finiti gli orti, cominciava l’oliveto, grigio-argento, una nuvola che sbiocca a mezza costa (I. Calvino); anche come intr. pron.: Lo squarcio che si sbiocca sui nevati Gioghi di Lunigiana (Montale). ...
Leggi Tutto
zebrare
żebrare v. tr. [der. di zebra] (io żèbro, ecc.). – Striare, attraversare una superficie con strisce più scure: una leggera rigatura di paralleli zebra la sfera (I. Calvino); è usato per lo più [...] nel part. pass. (v. anche zebrato): la sera il cielo è zebrato di fulmini (Barilli) ...
Leggi Tutto
scucchiaiare
v. intr. [der. di cucchiaio, col pref. s- (nel sign. 5)] (io scucchiàio, ecc.; aus. avere), fam. – Fare rumore con il cucchiaio o con le altre posate mentre si mangia, o anche mentre si [...] cucina: si sedettero a tavola e cominciarono a s.; sento s. di là; scucchiaiava in un gavettino di castagne bollite (I. Calvino). ...
Leggi Tutto
sfrangiare
v. tr. [der. di frangia, col pref. s- (nel sign. 5)] (io sfràngio, ecc.). – Sfilacciare a frangia, in modo da fare una frangia: s. un lenzuolo; s. l’orlo di una coperta. Nell’intr. pron. sfrangiarsi, [...] , anche come agg.: una sottoveste sfrangiata; un paio di jeans con gli orli sfrangiati; un cappello di paglia sfrangiato (I. Calvino); per estens., in botanica, detto del margine di un organo (foglie e sim.), quando è diviso in molte lacinie sottili ...
Leggi Tutto
Riformatore religioso (Noyon 1509 - Ginevra 1564). Figlio di Gérard Cauvin, notaio e promotore del capitolo, studiò (1523) a Parigi ove si legò d'amicizia con i figli di G. Cop e col cugino P. Robert, l'Olivetano, inclini alle idee della riforma;...