affiggere
affìggere v. tr. [dal lat. affigĕre, comp. di ad- e figĕre «attaccare»] (io affiggo, tu affiggi, ecc.; pass. rem. affissi, affiggésti, ecc.), letter. – 1. a. Fissare, attaccare: a le paterne [...] che si espongono al pubblico: a. un avviso; l’ordinanza fu affissa in tutte le piazze. b. estens. Conficcare: a. ... riguardar nel sole; Aguglia sì non li s’affisse unquanco (Dante). c. Fermarsi: Poco più oltre il centauro s’affisse (Dante). ◆ Part. ...
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mortalita
mortalità s. f. [dal lat. mortalĭtas -atis]. – 1. letter. Condizione di chi è mortale, il fatto d’esser mortale (soggetto cioè a morire): c’è chi sostiene la m. dell’anima; Perché tu ogni nube [...] li disleghi Di sua m. co’ prieghi tuoi (Dante). 2. a. Numero, quantità delle morti; percentuale dei morti: in quell’anno vi fu grande m. di uomini e d’animali; venuta in quella contrada una pistilenziosa m., quasi la metà della gente di quella se ne ...
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lancio
làncio s. m. [der. di lanciare]. – 1. a. Atto di lanciare, sia scagliando lontano sia facendo cadere dall’alto: l. di un sasso, di una bomba a mano; l. di bombe, di spezzoni, di viveri, di rifornimenti [...] ), verso il battitore avversario o contro la porta avversaria. c. Nel linguaggio marin., l’operazione di lanciare un siluro d’un l., con moto rapido, con un balzo, in un momento: gli fu sopra d’un l.; lo afferrò di l.; di primo l., subito, alla prima ...
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residenza
residènza (ant. o pop. tosc. risedènza, risedènzia) s. f. [dal lat. mediev. residentia, der. del lat. residēre «risiedere»]. – 1. Il fatto di risiedere, il luogo in cui si risiede: la sua r. [...] di uno stato o di una regione: Roma è la r. del governo italiano; Pavia fu la r. dei re longobardi; Cagliari è la r. della Regione sarda. c. L’abitazione assegnata d’ufficio a determinati funzionarî che rivestono cariche e mansioni pubbliche: la r ...
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sventurato
agg. e s. m. (f. -a) [der. di sventura]. – 1. Perseguitato o colpito dalla sventura, da sventure: quando si è sventurati, non c’è rimedio; è una famiglia s.; la s. madre piangeva dirottamente; [...] Sposi alludendo a Gertrude, quasi per attenuare la sua colpevolezza). 2. agg. Che arreca sventura, che è causa di sventura: fu allora che gli diede quello s. consiglio; Constanzio con la donna, che la sua s. bellezza piangea, si sollazzò (Boccaccio ...
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angiusiano
s. m. e agg. Sostenitore delle posizioni politiche di Gavino Angius, esponente politico della sinistra; di Gavino Angius. ◆ la dichiarazione angiusiana del giorno prima (sulla stessa «Unità») [...] un piccolo duello tra chi dalemiano è (Angius) e chi dalemiano fu e anche tra i più accaniti ([Gianfranco] Folena). (Corriere della Stanno cercando di capirlo gli stessi promotori del movimento. C’è una componente popolare, quella parte del popolo già ...
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realismo
s. m. [der. di reale2]. – 1. a. Nella filosofia scolastica, corrente e posizione teorica che, nella valutazione del problema degli universali, attribuisce una realtà oggettiva ai concetti universali [...] attività professionali, basandosi sul metodo naturale e intuitivo. c. In letteratura e nelle arti figurative, in generale poi nel medioevo e fino al Settecento, epoche in cui fu caratteristico dei generi letterarî minori come la commedia e la satira ...
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gnomone
gnomóne s. m. [dal lat. gnomon -ŏnis, gr. γνώμων -ονος, dal tema di γιγνώσκω «conoscere»]. – 1. a. Stilo o indice di opportuna lunghezza e conveniente orientazione, la cui ombra (o l’estremo [...] da ciò che rimane di un quadrato di lato AB se da esso si toglie un quadrato di lato AC (essendo C un punto di AB); il termine fu usato dai pitagorici nella loro teoria dei numeri quadrati, con sign. analogo. 3. letter., non com. Regola, complesso di ...
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aureo1
àureo1 agg. [dal lat. aureus]. – 1. a. D’oro: un’a. collana; una corona a.; La perduta tra ’l gioco aurea moneta (Parini). Nel linguaggio economico-finanz.: divisa a., o più comunem. divise a., [...] (con restauri recenti), conservato nella biblioteca di Leningrado. c. Che ha lo splendore dell’oro, lucente, luminoso: attributo aurea fa riferimento a un concetto che nel Rinascimento fu posto a base di un ideale di perfezione estetica: secondo ...
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illuminato
agg. [part. pass. di illuminare]. – 1. Rischiarato, reso luminoso dalla luce naturale o artificiale: vicoli stretti e scarsamente i. (dal sole); teatro sfarzosamente i.; vetrine i. al neon. [...] di un programma di riforme ispirate ai principî di progresso civile proprî dell’illuminismo; e secolo i. fu espressione, e tema, ricorrente per tutto il sec. 18°. c. Come s. m., per lo più al plur., membro di una società segreta a base etico ...
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Retore greco (circa 160-225 d. C.); fu famoso da giovanetto per la sua facilità d'improvvisazione. I suoi scritti tecnici di retorica, a noi giunti, costituirono un vero e proprio corso (specialmente la parte Sulle idee, cioè le figure o qualità...
Liberto d'origine, nel 52-60 d. C. fu procuratore della Giudea, che governò molto duramente; dopo il suo richiamo fu accusato, ma senza conseguenze, dagli Ebrei. Sposò Drusilla, nipote di M. Antonio il triumviro, in seguito un'altra Drusilla...