corpo
còrpo s. m. [lat. cŏrpus «corpo, complesso, organismo»]. – 1. a. Termine generico con cui si indica qualsiasi porzione limitata di materia. Più propriam., in fisica, insieme discontinuo di elementi [...] . La parola entra inoltre in espressioni blasfeme o eufemistiche, quali per es. c. di Bacco!, c. del diavolo!, c. di mille bombe! b. Cadavere, salma: il c. fu gettato nella fossa comune; Lo c. mio gelato in su la foce Trovò l’Archian rubesto (Dante ...
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prendere
prèndere v. tr. [lat. prehĕndĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). – 1. Afferrare cosa o persona con le mani o [...] quella dote Che da te prese il primo ricco patre (Dante); al buffet c’era ogni ben di Dio, ma io ho preso solo un pasticcino; ; presa la città, la saccheggiarono; la fortezza, la trincea fu presa al secondo assalto. h. Riuscire a sottrarre o ad avere ...
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sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] [...] : la mattina seguente fu saputo per tutta la contrada che questa cosa era stata (Boccaccio). c. Nel linguaggio letter., costruito con il verbo avere, con tono più sostenuto: avete da s. che c’è ancora molto da fare; hai da s. che ho deciso di prendere ...
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croce
cróce s. f. [lat. crux crŭcis]. – 1. a. Strumento di pena in uso presso gli antichi, in partic. presso i Romani, costituito da un palo infisso nel suolo o, nella forma più tradizionale (ma non [...] , e vi erano lasciati morire: il supplizio della c.; condannare alla c.; stendere in c.; legare, inchiodare in c.; mettere qualcuno in c., anche fig., tormentarlo. b. Per antonomasia, quella su cui fu inchiodato e sofferse la morte Gesù Cristo: Gesù ...
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codice
còdice s. m. [dal lat. codex -dĭcis, che significò dapprima la parte interna del fusto degli alberi, cioè il legno, poi la tavoletta cerata ad uso di scrittura e infine, per estens., il libro [...] riferimento ad età anteriore alla diffusione della stampa: c. cartaceo o bombicino, di carta; c. membranaceo, di pergamena; c. riscritto o palinsesto, antico manoscritto in cui la scrittura originale fu raschiata per scrivervi sopra un nuovo testo ...
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colosso
colòsso s. m. [dal lat. colossus, gr. κολοσσός]. – 1. Statua di grandezza straordinaria; è per lo più nome attribuito dalla tradizione a determinate statue: il c. di Rodi, la gigantesca statua [...] ! Anche di cosa, in quanto abbia dello straordinario, dell’imponente, del grandioso: quel c. che fu l’Impero romano; i c. della narrativa, del teatro ottocentesco; i c. della cinematografia degli anni venti (v. colossal); con l’uno o con l’altro ...
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colpo
cólpo s. m. [lat. *colpus (class. colăphus «pugno, percossa», gr. κόλαϕος); parecchie delle locuz. che s’incontreranno nel corso della voce sono calchi di corrispondenti espressioni fr.: coup d’air, [...] nuova. b. Danno notevole: quella ricaduta è stato un brutto c. per la sua salute; l’insuccesso elettorale fu un c. per la sua carriera politica; i piccoli risparmiatori hanno subìto un grave c. per la svalutazione della moneta. In medicina, e anche ...
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corda
còrda s. f. [lat. chŏrda, dal gr. χορδή «corda di minugia», poi «corda» in genere]. – 1. Organo flessibile, formato di fibre vegetali o di fili metallici ritorti insieme e avvolti in spire di torsione [...] . cingolo; per estens., cintura, cingolo in genere, anche in senso fig.: D’ogne valor portò cinta la c. (Dante), fu adorno d’ogni virtù. c. Funicella, di varia materia, annodata alle due estremità dell’arco per tenderlo e scagliare la freccia. d. Il ...
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contingenza
contingènza s. f. [dal lat. tardo contingentia, nel sign. filos.; il sign. 4 da contingente «tangente, contiguo»]. – 1. a. L’esser contingente, accidentale, non necessario. Filosofia della [...] 3. Occasione, circostanza, congiuntura: in certe c. della vita; in ogni c.; circostanza straordinaria, o triste, dolorosa: trovarsi in una brutta c.; fu una disgraziata contingenza. In partic., indennità di c. (o assol. contingenza), indennità che i ...
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sopra
sópra (ant. e letter., o region., sóvra) prep. e avv. [lat. sŭpra, sincopato da sŭpĕrā (parte), propr. «nella parte superiore, più alta», ablativo femm. dell’agg. supĕrus «che sta sopra»] (radd. [...] s. il capo; montò s. un panchetto; il ferito fu adagiato s. la barella; fu con un salto s. il carro; salì s. un rialzo si è mangiato tutto il di s. del dolce; sul di s. è bianco. c. Di uso frequente la locuz. al di s., per il semplice sopra o di sopra ...
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Retore greco (circa 160-225 d. C.); fu famoso da giovanetto per la sua facilità d'improvvisazione. I suoi scritti tecnici di retorica, a noi giunti, costituirono un vero e proprio corso (specialmente la parte Sulle idee, cioè le figure o qualità...
Liberto d'origine, nel 52-60 d. C. fu procuratore della Giudea, che governò molto duramente; dopo il suo richiamo fu accusato, ma senza conseguenze, dagli Ebrei. Sposò Drusilla, nipote di M. Antonio il triumviro, in seguito un'altra Drusilla...