concorso2
concórso2 s. m. [dal lat. concursus -us, der. di concurrĕre «concorrere»]. – 1. a. Il concorrere di gente a uno stesso luogo, affluenza: ci fu un gran c. di popolo; il convegno s’è inaugurato [...] nel reato, quando due o più persone concorrono con la loro attività a realizzare un fatto previsto dalla legge come reato; c. di colpa, quando un determinato evento dannoso è dovuto, oltre che all’attività colposa di un altro soggetto, anche a quella ...
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cortesia
corteṡìa s. f. [der. di cortese]. – 1. Complesso di qualità, tra cui rispetto verso gli altri, benevolenza verso gli inferiori, liberalità, piacevolezza di conversazione, disdegno d’ogni viltà, [...] del medioevo, costituivano una caratteristica dell’uomo di corte: c. e onestade è tutt’uno: e però che ne le da le corti, e fu tanto a dire c. quanto uso di corte (Dante); Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, Le c., l’audaci imprese io ...
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concreto
concrèto agg. [dal lat. concretus «denso, rappreso, concreto», part. pass. di concrescĕre «condensarsi, coagularsi»]. – 1. non com. a. Solido, consistente, condensato: sostanze c., sostanze [...] liquido. b. Rappreso: In luogo di buoni odori Vi sarà la sanie c. (D’Annunzio). 2. a. In opposizione ad astratto, detto di alle forme del mondo esterno o a elementi lirici o simbolici; fu teorizzata, dal 1930 in poi, soprattutto da T. van Doesburg e ...
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corto
córto agg. [lat. cŭrtus]. – 1. a. Che ha relativamente poca lunghezza o è meno lungo del normale: fiori a gambo c.; fucile a canna c.; spada, pugnale a lama c. (fig., venire ai ferri c., impegnarsi [...] ; riferito a parti del corpo umano, o alla persona stessa: avere il collo c., le gambe c.; essere c. di collo, di gambe; modo prov., l’ultimo a comparir fu gamba c., con riferimento a persona che è solita arrivare per ultima; fig., le bugie hanno ...
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cane1
cane1 s. m. (f. cagna, v.) [lat. canis]. – 1. Mammifero domestico della famiglia dei canidi (Canis lupus), con pelo più o meno folto e di vario colore, dimensioni e caratteristiche diverse a seconda [...] da cane (o più spesso da cani), di pessima fattura; un c., cantante o attore di teatro inadatto alla scena per irrimediabile insufficienza di qualità e di mezzi. Anticam. fu titolo ingiurioso rivolto dai cristiani agli infedeli, spec. ai Turchi: Che ...
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sotto
sótto prep. e avv. [lat. sŭbtus, avv., der. di sŭb «sotto»]. – È l’opposto di sopra e, come questo, ha soprattutto valore locale, indicando che un oggetto è, rispetto a un altro, in luogo più basso, [...] s. i miei occhi, davanti ai miei occhi, in mia presenza; fu travolto dal fiume s. gli occhi atterriti dei suoi compagni. Con l : qui ci dev’essere s. qualcosa (e più esplicitamente: qui c’è s. qualche mistero). Dare s. a qualcuno, incitarlo a fare ...
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bello
bèllo agg. [lat. bĕllus «carino, grazioso», da *due-
nŭlus, dim. di duenos, forma ant. di bonus] (sing. m. bèl, pl. m. bèi, davanti a consonante seguita da vocale, e davanti a f, p, t, c, v, b, [...] gli ha dato una b. risposta; prov., un bel tacer non fu mai scritto. 3. In molti casi equivale genericamente a buono ( s’è mangiato una b. porzione di carne; è caduta una b. nevicata; c’è ancora un bel pezzo di strada; 150 km all’ora sono una b. ...
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parlare2
parlare2 v. intr. [lat. mediev. parabolare, *paraulare, der. di parabŏla (v. parola)] (aus. avere). – 1. a. Pronunciare suoni articolati, dire delle parole: il bambino comincia già a p., ha [...] parla, ti ascolto, incoraggiando a dire; mi lasci p.!, a chi c’interrompe; e lascia che parli! (oppure: e lascialo p.!), anche il fatto (o altro) fu considerato un miracolo, parve ai più un avvenimento straordinario. c. Manifestare un’intenzione, ...
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celeste1
celèste1 (ant. celèsto) agg. [dal lat. caelestis «del cielo»; s. m. pl. caelestes «abitatori del cielo, dèi»]. – 1. a. Del cielo, che appartiene al cielo o si muove nel cielo: volta c.; corpi [...] e degli spiriti beati: gloria c.; beatitudine c.; Uno spirto celeste, un vivo sole Fu quel ch’i’ vidi (Petrarca); quindi divino, che viene dal cielo: dono c.; grazia, consolazione, aiuto c.; benedizioni c.; c. è questa Corrispondenza d’amorosi sensi ...
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canone
cànone s. m. [dal lat. canon -ŏnis, gr. κανών -όνος (der. di κάννα «canna»), termine che indicò originariamente la canna, e quindi il regolo usato da varî artigiani, da cui poi, sin dall’età omerica, [...] religione, e la dottrina in essi contenuta: il c. della Bibbia, il c. del buddismo. Con accezione partic., canoni d’Eusebio ’autorità civile; dal sec. 15° il termine fu riservato alle definizioni dogmatiche (distinte dalle disposizioni disciplinari, ...
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Retore greco (circa 160-225 d. C.); fu famoso da giovanetto per la sua facilità d'improvvisazione. I suoi scritti tecnici di retorica, a noi giunti, costituirono un vero e proprio corso (specialmente la parte Sulle idee, cioè le figure o qualità...
Liberto d'origine, nel 52-60 d. C. fu procuratore della Giudea, che governò molto duramente; dopo il suo richiamo fu accusato, ma senza conseguenze, dagli Ebrei. Sposò Drusilla, nipote di M. Antonio il triumviro, in seguito un'altra Drusilla...