concaptivo
agg. e s. m. [dal lat. tardo concaptivus, comp. di con- e captivus «prigioniero»], letter. – Compagno di prigionia: qui fu lasciato libero l’altro c., Anarea Tonelli (Pellico). ...
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botte
bótte s. f. [lat. tardo bŭttis]. – 1. a. Recipiente in forma pressoché di doppio tronco di cono, costituito da doghe di legno opportunamente incurvate e mantenute strettamente a sesto da cerchiature, [...] comune: quest’anno abbiamo ricavato cinque b. di vino. In passato fu anche unità di misura per liquidi, con valori diversi nelle varie una mezza botte, con sezione semicircolare o, più spesso, ogivale. c. In medicina, torace a botte, v. torace. ◆ Dim ...
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martire
màrtire s. m. e f. [dal lat. tardo (eccles.) martyr -y̆ris; gr. μάρτυς -υρος, propr. «testimone»]. – 1. Nel cristianesimo primitivo, parola che designò in un primo tempo gli apostoli, cioè i [...] della vita e della resurrezione di Cristo; successivamente fu riferita a tutti coloro che attestavano la verità Belfiore (Mantova) tra il 7 dicembre 1852 e il 19 marzo 1853: E. Tazzoli, C. Poma, T. Speri, ecc. (ai quali seguì, nel luglio 1855, P. F. ...
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gaio
gàio agg. [dal provenz. gai, che è prob. dal got. *gaheis, cfr. ant. alto ted. gāhi]. – 1. a. Allegro, festevole; che esprime, negli atti, un’interiore letizia e serenità: un giovane g.; umore, [...] che rivela gaiezza. b. estens. Che apporta o ispira gaiezza: fu un g. carnevale; Vedendoti la notte e ’l verno a lato (Petrarca); luogo, ambiente g., ridente; colori g., vivi, luminosi. c. D’altre cose, poet., vivace: Come quando più gaio Euro provòca ...
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serenata
s. f. [der. di serenare; nelle accezioni del n. 2, incrociato con sera]. – 1. Musica, cui s’accompagna spesso anche il canto, che si esegue di sera o di notte sotto le finestre di una donna [...] da strumenti a corde pizzicate (chitarra, mandolino, tiorba) e fu anche inclusa in opere: la s. del Don Giovanni di Mozart op. 16 di Brahms; la s. per archi di Čajkovskij. c. Componimento musicale, a volte anche scenico, simile all’opera, di ...
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anti-Hiv
(anti Hiv), agg. inv. Che previene il contagio da Hiv (Human Immunodeficiency Virus, virus dell’immunodeficienza umana). ◆ tra i piccoli passi di cui è fatta la lotta alla malattia, c’è uno [...] rischio dall’attuale 19 per cento al 2 per cento. (Marina Verna, Stampa, 2 luglio 1998, p. 9, Interno) • «Quando fu isolato l’Hiv nell’83 - ricorda il microbiologo [Mauro Bendinelli] - si preannunciò che in poco tempo avremmo avuto dei vaccini. Un po ...
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galata
gàlata agg. e s. m. e f. (pl. m. -i). – Relativo o appartenente ai Galati (gr. Γαλάται, lat. Galătae), denominazione con cui venivano designati dai Greci i Galli, e dai Romani i Celti migrati [...] in Asia Minore (3° sec. a. C.), ove si stanziarono nella regione che dal loro nome fu chiamata Galazia. Lettera ai Galati, una delle quattro «epistole maggiori» di san Paolo, in cui egli rivendica la propria qualità di apostolo e il diritto di ...
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lapidare
v. tr. [dal lat. lapidare (solo nel sign. proprio), der. di lapis -ĭdis «pietra»] (io làpido, ecc.). – 1. Colpire a sassate, da parte di più persone, con l’intento di uccidere o anche solo di [...] come sfogo d’ira collettiva (v. lapidazione): a grido di popolo fu lapidato (G. Villani). Per estens., colpire con pietre: su per l’avrebbero lapidato; a sostenere la verità, in certi casi, c’è da farsi lapidare. Fig., non com., maltrattare a parole ...
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lorica
s. f. [dal lat. lorica, der. di lorum «striscia di cuoio»]. – 1. a. Corazza degli antichi legionarî romani; nell’età più antica era di cuoio, poi fu rinforzata con scaglie metalliche, o di corno, [...] di piastrine distinte. b. La corazza di cellulosa, talora elegantemente scolpita, di parecchi flagellati, soprattutto dinoflagellati. c. Guscio di alcuni ciliati, secreto o composto di materiali estranei cementati insieme; può essere trasportato dall ...
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marzo
s. m. [lat. Martius (mensis), der. di Mars Martis «Marte», a cui era dedicato]. – Terzo mese dell’anno nel calendario giuliano e gregoriano, il primo nell’antico calendario romano: m. pazzo (o [...] pazzerello), perché il tempo vi è spesso incostante; fig., esser nato di m., di persona che ha carattere capriccioso e volubile. Le idi di m., il 15 marzo del 44 a. C., quando fu ucciso Cesare. Campo di m., v. campo, n. 3 a. ...
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Retore greco (circa 160-225 d. C.); fu famoso da giovanetto per la sua facilità d'improvvisazione. I suoi scritti tecnici di retorica, a noi giunti, costituirono un vero e proprio corso (specialmente la parte Sulle idee, cioè le figure o qualità...
Liberto d'origine, nel 52-60 d. C. fu procuratore della Giudea, che governò molto duramente; dopo il suo richiamo fu accusato, ma senza conseguenze, dagli Ebrei. Sposò Drusilla, nipote di M. Antonio il triumviro, in seguito un'altra Drusilla...