intero
intéro (letter. o region. intièro) agg. e s. m. [lat. integĕr -ĕgri (lat. volg. *-ègri); cfr. integro]. – 1. agg. a. Che ha tutte le sue parti, che non ha perduto o non è stato privato di alcuna: [...] un’i. giornata; m’assumo io la piena e i. responsabilità. c. In matematica: numeri i., i numeri naturali, ossia quelli della senso morale, leale, onesto, retto: e ’l giusto Mardoceo, Che fu al dire e al far così intero (Dante); un uomo, un ...
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come
cóme avv. e cong. [lat. quōmŏ(do) et, propr. «nel modo che anche ...»] (radd. sint.). – Può essere apostrofato davanti a vocale, spec. davanti a e: com’egli volle; com’eravamo d’accordo; nell’uso [...] sembra vero; bisogna dirigersi secondo come soffia il vento. c. «In qualità di»: parlo come rappresentante del mio partito rispettalo come fosse tuo padre; tremava come se avesse la febbre; fu scacciato come un cane (cioè: quasi fosse un cane, come si ...
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comiziale
agg. [dal lat. comitialis]. – 1. letter. Dei comizî, relativo ai comizî: giorni c.; leggi comiziali. 2. Morbo c. o male c. (lat. comitialis morbus) fu detta nell’antichità l’epilessia, perché [...] entrata in convulsioni epilettiche di un partecipante a un comizio era ritenuta di malaugurio e provocava lo scioglimento dell’adunanza. Come sinon. di epilettico, il termine è tuttora in uso nel ling. medico: fenomenologia c., sindrome comiziale. ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo [...] .; storicamente, il taglio o perforazione della l. fu una pena afflittiva che (soprattutto nel rincrudimento delle disposizioni danno o alle offese che si possono arrecare con la parola. c. estens., ant. Informazione, notizia data o ricevuta a voce, ...
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y, Y
(ìpsilon, o i greca, meno com. i greco) s. f. o m. – Ventiquattresima lettera dell’alfabeto latino (usata solo in latinismi, grecismi e forestierismi non interamente adattati). La sua origine remota [...] e appunto con questo valore i Romani adottarono nel loro alfabeto una Y di forma un po’ modificata, che fu la V. Quando poi, nel sec. 1° a. C., si volle introdurre nell’alfabeto latino un segno che rendesse il suono ü, d’uso frequente nei grecismi, s ...
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termine
tèrmine s. m. [dal lat. termĭnus «limite, confine»]. – 1. a. Sinon. letter. o raro di confine, come limite di paesi e regioni, poderi e altri spazî territoriali. È usato per lo più al plur.: [...] immediatamente dopo: al Concilio di Nicea (325) fu stabilito che la Pasqua si celebrasse la domenica ; Vergine madre ..., Termine fisso d’etterno consiglio (Dante). c. In grammatica, complemento di termine, complemento che risponde alla domanda ...
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rimanere
rimanére v. intr. [lat. remanēre, comp. di re- e manēre «restare»] (io rimango, tu rimani, ... essi rimàngono; pass. rem. rimasi o rimaṡi, rimanésti; fut. rimarrò; cong. pres. rimanga; condiz. [...] pranzo una persona di riguardo (invece: più fam., restare con noi). c. Si usa più spesso di restare anche in qualche caso e locuz. a persona, non ancora allontanatasi o partita: fu applaudito dai pochi ascoltatori rimasti. Anche sostantivato: ...
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atto2
atto2 s. m. [dal lat. actus -us e actum -i, der. di agĕre «spingere, agire»]. – 1. Manifestazione esterna di una determinazione della volontà. Quindi: a. Azione, spec. in quanto questa implica [...] a. di andarsene; fece l’a. di colpirlo, di schiaffeggiarlo. c. Atteggiamento, espressione: Presso la culla in dolce a. d’amore ( ., sull’a., nel momento stesso in cui si compie l’azione: fu sorpreso nell’a. di rubare; all’a. pratico, in pratica, ...
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societa
società s. f. [dal lat. sociětas -atis, der. di socius «socio»]. – 1. In senso ampio e generico, ogni insieme di individui (uomini o animali) uniti da rapporti di varia natura e in cui si instaurano [...] o l’umana s.; la prima umana s. conciliata dalla religione fu quella de’ matrimonj (Vico); vivere nella s., riformare la s.; n. 1 a); sono detti anche, ma più raram., giochi di sala. c. letter. La compagnia di altre persone: fuggire la s. dei (o con ...
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fuoco
fuòco (ant., region. o pop. fòco) s. m. [lat. fŏcus, propr. «focolare», e per metonimia, già nel lat. class., «fuoco, fiamma»] (pl. fuòchi, ant. le fuòcora). – 1. a. L’insieme degli effetti calorifico [...] sant’Erasmo, antico patrono dei marinai, il cui nome fu trasformato nel medioevo in Elmo o Ermo, lat. o ciel, che sia foco Agl’italici petti il sangue mio (Leopardi). c. Locuzioni: f. di paglia, entusiasmo o passione improvvisa e di breve durata ...
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Retore greco (circa 160-225 d. C.); fu famoso da giovanetto per la sua facilità d'improvvisazione. I suoi scritti tecnici di retorica, a noi giunti, costituirono un vero e proprio corso (specialmente la parte Sulle idee, cioè le figure o qualità...
Liberto d'origine, nel 52-60 d. C. fu procuratore della Giudea, che governò molto duramente; dopo il suo richiamo fu accusato, ma senza conseguenze, dagli Ebrei. Sposò Drusilla, nipote di M. Antonio il triumviro, in seguito un'altra Drusilla...