grido
s. m. [der. di gridare] (pl. le grida, dell’uomo; i gridi, degli animali, o anche dell’uomo, se isolati o comunque non considerati nel loro complesso). – 1. a. Voce (suono inarticolato, parola, [...] strilloni; le g. dei feriti; le g. della folla, dei dimostranti; fu acclamato dittatore a grido (o a grida) di popolo. Determinando la natura, b. Al plur., sgridata: sentirai ora le g. del babbo! c. Verso di un animale, in quanto sia forte e acuto: i ...
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patavinità s. f. [dal lat. patavinĭtas -atis; v. patavino], letter. – Il colorito padovano che, per giudizio dello scrittore romano Asinio Pollione (76 a. C
5 d. C.), aveva lo stile dello storico romano, [...] padovano di nascita, T. Livio (59 a. C. - 17 d. C.): già non fu rifiutato Tito Livio, ancora che colui [Asinio Pollione] dicesse aver trovato in esso la p. (Castiglione); è spesso usata la forma lat. patavinitas. Anche, più genericam., caratteristica ...
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presenza
preṡènza (ant. preṡènzia) s. f. [dal lat. praesentia, der. di praesens -entis «presente1»]. – 1. a. Il fatto di essere presente in un determinato luogo, o di intervenire, di assistere a qualche [...] a: alla p. di due testimoni; spec. con verbi di moto: fu ammesso alla p. del sovrano; diede ordine che fosse condotto alla sua presenza l’acido solforico, in p. di zinco, sviluppa idrogeno. c. Con accezione partic., e di tono leggermente enfatico, la ...
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cesello
ceṡèllo s. m. [lat. *caesellum, der. di caedĕre «tagliare», part. pass. caesus]. – 1. Strumento che serve a scolpire finemente su metallo, formato da un’asticciola di acciaio lunga da 10 a 15 [...] ., ottenuti, compiuti col cesello; lavorare di c., esercitare l’arte del cesellatore (fig., rifinire un’opera o uno scritto con molta cura dei particolari). 2. L’arte stessa del cesellare: Cellini fu maestro del cesello. ◆ Dim. ceṡellino, ceṡellétto. ...
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patria
pàtria s. f. [dal lat. patria, propr. femm. sostantivato (sottint. terra) dell’agg. patrius «paterno»: v. patrio]. – 1. a. Il territorio abitato da un popolo e al quale ciascuno dei suoi componenti [...] 2 a. C. e portato poi da tutti gli imperatori, tranne Tiberio), rinnovato talora anche nell’età moderna (fu, per es la vita terrena è considerata come un esilio). 3. Storicamente, fu chiamata patria (o Patria) del Friuli, nella Repubblica di Venezia, ...
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soffrire
(ant. sofferire e sofferére) v. tr. e intr. [lat. pop. *sufferire, lat. class. sufferre «portare su di sé, sopportare», comp. di sŭb «sotto» e ferre «portare, tollerare»] (io sòffro, ecc.; pass. [...] nessuno lo può soffrire. c. estens., letter. Permettere, consentire: Ma fu’ io solo, là dove sofferto Fu per ciascun di tòrre il mal di mare, o anche s. il mare; s. il solletico. c. Con uso assol., sentire il dolore, in senso fig. o morale: soffre ...
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letto2
lètto2 s. m. [lat. lectus]. – 1. a. Mobile destinato al riposo e al sonno delle persone, formato in modo che vi si possa giacere comodamente distesi: il fusto (o intelaiatura, meno com. lettiera), [...] mare, dell’oceano: E nel suo l. il mar senz’onda giace (Petrarca). c. Con sign. analoghi: l. della marea, la zona di mare dove la marea sedute stesse. ◆ Anticam., accanto al plur. regolare letti, fu in uso anche la forma le letta: quelli, quando il ...
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guardia1
guàrdia1 (ant. guarda) s. f. [der. di guardare]. – 1. a. L’atto del guardare, per custodia, vigilanza, protezione, conservazione di qualche cosa, come compito temporaneo o anche abituale: fare [...] Parigi nel 1789 (e sciolto da Napoleone III nel 1855), fu dai Francesi importato in Italia nel 1796, ma vi ebbe vera fermo il morso stesso e porta l’anello a cui si fissano le briglie. c. Nei libri, guardia o foglio di g., il foglio bianco che sta fra ...
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Pecile
Pecìle (alla lat. Pècile) s. m. [dal gr. ποικίλη (στοά) «(portico) dipinto», lat. Poecĭle]. – Nome con cui fu chiamato uno dei portici dell’agorà di Atene, dopo che nel sec. 5° a. C. fu decorato [...] con pitture (di Micone, Polignoto, Paneno), divenuto famoso come sede di raduno dei filosofi seguaci di Zenone, che dalla στοά (v. stoa) furono denominati stoici. Era diviso longitudinalmente da un alto ...
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poesia
poeṡìa s. f. [dal lat. pŏēsis, che è dal gr. ποίησις, der. di ποιέω «fare, produrre»]. – 1. a. L’arte (intesa come abilità e capacità) di produrre composizioni verbali in versi, cioè secondo determinate [...] per la perfezione formale, questa è vera p.; il suo intervento fu così appassionato da sfiorare la poesia. b. Per estens., il la p. della natura, di un tramonto; la p. della vita; non c’è p. nel suo modo di fare; non ci trovo poesia in quel ...
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Retore greco (circa 160-225 d. C.); fu famoso da giovanetto per la sua facilità d'improvvisazione. I suoi scritti tecnici di retorica, a noi giunti, costituirono un vero e proprio corso (specialmente la parte Sulle idee, cioè le figure o qualità...
Liberto d'origine, nel 52-60 d. C. fu procuratore della Giudea, che governò molto duramente; dopo il suo richiamo fu accusato, ma senza conseguenze, dagli Ebrei. Sposò Drusilla, nipote di M. Antonio il triumviro, in seguito un'altra Drusilla...