cimice
cìmice s. f. [lat. cīmex -mĭcis]. – 1. Nome dato a varie specie d’insetti emitteri eterotteri (della famiglia cimicidi e anche di altre famiglie) e in particolare a due specie del genere Cimex, [...] malattie per l’uomo. Altre specie: la c. dei campi o selvatica, la c. acuminata della famiglia pentatomidi, che punge i germogli omonimo. 3. In tono spreg. o scherz., la parola fu usata a indicare il distintivo del partito nazionale fascista che si ...
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opera
òpera (ant. o poet. òpra; ant. òvra) s. f. [lat. ŏpĕra «lavoro (in senso astratto, come attività); prestazione di lavoro; giornata di lavoro, nei campi; lavoratore a giornata»; è il plur. collettivo [...] ’opera, e un’opera di quell’abilità (Manzoni). c. Attività di carattere spirituale, azione morale: Dall’alma origin o. di amici influenti; per o. mia, sua, loro; Gesù Cristo fu concepito per o. dello Spirito Santo. Meno corretta, con lo stesso sign., ...
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fiore
fióre s. m. [lat. flōs flōris; già lat. (calco del gr. ἄνϑος) anche il sign. fig. di «parte migliore», ovvero di «parte superiore»]. – 1. a. La parte più bella e appariscente della pianta, che [...] e 14° il termine (anche fiorita, fioretti, ecc.) fu usato per designare compilazioni desunte da diverse fonti relative a un essere nel f. dell’età, della salute, nel periodo più rigoglioso. c. Essere un f., detto di persona, e spec. di giovani o ...
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uscita
s. f. [der. di uscire]. – 1. a. L’atto di uscire, di andare o venire fuori da un luogo chiuso o considerato come tale: l’u. degli scolari dalla scuola, l’u. degli impiegati dall’ufficio; l’u. [...] l’entrata in scena dell’attore: l’u. del comico fu salutata con scroscianti applausi. Per lo più in senso fig. l mare di una nave o di una forza navale, specie in tempo di guerra. c. Riferito a oggetti varî: l’u. del fumo dal camino; affrettare l’u. ...
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tratto2
tratto2 s. m. [lat. tractus -us, der. di trahĕre «trarre», part. pass. tractus]. – 1. a. ant. L’azione e l’atto di trarre o tirare, il fatto di venire tratto o tirato, in alcune delle accezioni [...] pietra, di fionda); quindi tiro, colpo (d’asta, di lancia): non fu netto il t. che volle fare Cecco degli Ardalaffi (Sacchetti); anche colpo, ’uno all’altro ci corre un buon t.; dal detto al fatto c’è un gran t. (prov.). Ant. o region. l’espressione ...
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positivo
poṡitivo agg. [dal lat. tardo positivus, propr. «che viene posto» (usato soprattutto nel sign. grammaticale), der. di ponĕre «porre», part. pass. posĭtus]. – 1. In generale, che è posto come [...] con un sign. più concreto di porre («collocare»), il termine fu usato (come agg. e come s. m.) per indicare l lui non ti voleva danneggiare; tu sei un impiccione: questo è p.; non c’è, non si sa ancora nulla di positivo. Come locuz. avv., di positivo ...
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comunque
comùnque avv. e cong. [comp. di come e -unque]. – 1. Seguito da verbo al congiuntivo: a. In qualunque modo: c. vadano le cose, bisogna rassegnarsi; c. tu la pensi, io agisco così. b. non com. [...] faccia finta di nulla. 2. ant. Con il verbo all’indicativo, appena che: C. questo romor fu sentito, A furia ognun si lieva da sedere (Pulci). 3. Usato ellitticamente, in frasi di tono risolutivo o conclusivo, ha valore simile a «in ogni modo, in ogni ...
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nodo
nòdo s. m. [dal lat. nōdus]. – 1. a. Intreccio di uno o più tratti di corda (o filo o nastro o altro elemento flessibile e relativamente sottile), consistente in un avvolgimento del tratto su sé [...] . nexum): tre anni dopo finalmente per la legge Petilia fu sciolto affatto il diritto eroico del nodo: onde poté tutta Notaro e Guittone e me ritenne Di qua dal dolce stil novo (Dante); c’era ancora quel n. del voto, e più stretto che mai (Manzoni, ...
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cancelleresco
cancellerésco agg. [der. di cancelliere e cancelleria] (pl. m. -chi), letter. – Proprio della cancelleria e dei cancellieri: formule c.; pedanteria c.; stile c., burocratico, prolisso. [...] e a garantirne la genuinità. Scrittura minuscola (o gotica) c. italiana, varietà della corsiva diffusa in Europa fra il Italia assunse caratteristiche di particolare eleganza grafica e fu adoperata largamente, soprattutto in Toscana, per la ...
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citare
v. tr. [dal lat. citare «chiamare, invitare», frequent. di ciere «muovere, far venire a sé»]. – 1. a. Chiamare in giudizio, proporre una domanda giudiziale contro qualcuno: c. qualcuno dinanzi [...] Renzo vengono citati a deporre ciò che posson sapere (Manzoni). c. Nel giudizio penale, ordinare, da parte dell’autorità giudiziaria, di comparire nel tempo e nel luogo stabiliti: fu citato dal pubblico ministero. 2. estens. Allegare, riportare ...
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Retore greco (circa 160-225 d. C.); fu famoso da giovanetto per la sua facilità d'improvvisazione. I suoi scritti tecnici di retorica, a noi giunti, costituirono un vero e proprio corso (specialmente la parte Sulle idee, cioè le figure o qualità...
Liberto d'origine, nel 52-60 d. C. fu procuratore della Giudea, che governò molto duramente; dopo il suo richiamo fu accusato, ma senza conseguenze, dagli Ebrei. Sposò Drusilla, nipote di M. Antonio il triumviro, in seguito un'altra Drusilla...