volere2
volére2 v. tr. [lat. *vŏlēre, per il classico velle, formato su volo, volebam, volui] (pres. indic. vòglio [tosc., in proclisi, vo’], vuòi [poet. vuòli], vuòle [poet. o pop. vòle], vogliamo, [...] troncare ogni rapporto con quella società; el re Luigi fu messo in Italia dalla ambizione de’ Viniziani, che casi, v. una persona, chiedere di lei, cercarla per vederla o parlarle: c’è di là un signore che ti vuole; signora, la vogliono al telefono; ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della [...] della Bibbia (di qui il modo prov. il m. non fu fatto in un giorno, che si usa ripetere a chi si usate per significare (con vario tono e in varie occasioni) che c’è spazio per tutti o che c’è posto anche in un luogo diverso da quello in cui ci ...
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valore
valóre s. m. [dal lat. tardo (in glosse) valor -oris, der. di valere: v. valere]. – 1. Riferito a persona indica: a. Possesso di alte doti intellettuali e morali, o alto grado di capacità professionale: [...] o indica particolari meriti: La gentil donna che per suo valore Fu posta da l’altissimo signore Nel ciel de l’umiltate, ov’ immenso; capisci il v. che avrebbe questa notizia se fosse vera? c. In alcuni casi, come sinon. di validità o efficacia: se il ...
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popolo1
pòpolo1 (ant. pòpulo) s. m. [lat. pŏpŭlus]. – 1. a. Il complesso degli individui di uno stesso paese che, avendo origine, lingua, tradizioni religiose e culturali, istituti, leggi e ordinamenti [...] cittadini; presentarsi, annunciare al p.; parlare al p. plaudente. c. L’insieme dei fedeli: il clero e il p. diocesi, di una parrocchia; nel popolo di Santo Brancazio di Firenze fu già uno notaio ... (Sacchetti); questo significato si conserva nel ...
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padrone
padróne s. m. (f. -a) [lat. patrōnus «protettore, difensore», rifatto secondo i nomi in -one]. – 1. ant. a. Patrono (che è il sign. etimologico): I’ fui de la città che nel Batista Mutò ’l primo [...] i p. di quasi tutto il mondo allora conosciuto; Venezia fu per secoli la p. dell’Adriatico. In senso fig., credersi assilla: era un’idea fissa, padrona ormai di tutti i miei pensieri. c. Essere p. di ..., avere facoltà e potere di agire, di decidere ...
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copia1
còpia1 s. f. [dal lat. copia «abbondanza», der. di ops opis «facoltà, mezzi», col prefisso co-1], letter. – 1. Abbondanza, grande quantità: c. di viveri, di foraggi; gran c. di gente; larga c. [...] esempî, di illustrazioni; spropositi in gran copia; contento nella sua agricultura [Cincinnato] più stimò la onestà che ogni c. d’auro (Alberti); Cui fu donato in copia Doni con volto amico (Manzoni). 2. Facoltà, agio, comodità di fare o di servirsi ...
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compare
(ant. compadre) s. m. [lat. tardo compater -tris, comp. di con- e pater «padre»]. – 1. a. Chi tiene a battesimo o a cresima il figlio altrui, sia rispetto a questo (e in tale caso è sinon. di [...] che gli è, o era, riservato di consegnare gli anelli agli sposi nel corso della cerimonia nuziale, spesso come suo personale regalo: c. d’anello fu Arrigo che aveva l’età di Luciana (Pratolini). 2. estens. a. Titolo che si dà a un vecchio amico o a ...
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si
sì avv. [lat. sīc; nel sign. 2 come forma abbreviata della locuz. affermativa sic est «così è»] (radd. sint.). – 1. Forma ant. e letter. equivalente a così: a. Con sign. modale, «in questo modo, in [...] più dopo prop. negativa: Ella non par che ’l creda, e sì sel vede (Petrarca). c. Nel sign. di «finché, fino a quando»: messasi la via tra’ piedi non ristette sì fu a casa di lei (Boccaccio). d. In numerosi casi, l’avv. sì ha, negli antichi scrittori ...
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causale
cauṡale agg. e s. f. [dal lat. tardo causalis]. – 1. agg. a. Di causa, che è causa di qualcosa: rapporto c.; principio c.; collegamento c.; nesso c.; atto causale. b. In grammatica, proposizioni [...] prep. per, di, a (per es.: «Riconosciuto colpevole, fu condannato»; «Sapendomi in casa, mi telefonò»; «Spesso, per voler di vederti guarito»; «Hai fatto male a ritirarti»). c. Nel diritto comm., negozî c., i negozî nei quali (a differenza dei negozî ...
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mezzo1
mèżżo1 agg. [lat. mĕdius]. – 1. a. Di ogni cosa che (per numero, quantità, grandezza, volume, massa, durata, valore, ecc.) è o si considera la metà dell’intero: m. dozzina, m. migliaio; m. battaglione; [...] equivale a «quasi un, poco meno di un ...»: è stato un m. trionfo; fu una m. sconfitta; mi prese un m. accidente; m’ha fatto una m. di m.; scegliere una via di m.; o prendere o lasciare, non c’è via di m.; tenere la via del m. [tra farsi amare ...
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Retore greco (circa 160-225 d. C.); fu famoso da giovanetto per la sua facilità d'improvvisazione. I suoi scritti tecnici di retorica, a noi giunti, costituirono un vero e proprio corso (specialmente la parte Sulle idee, cioè le figure o qualità...
Liberto d'origine, nel 52-60 d. C. fu procuratore della Giudea, che governò molto duramente; dopo il suo richiamo fu accusato, ma senza conseguenze, dagli Ebrei. Sposò Drusilla, nipote di M. Antonio il triumviro, in seguito un'altra Drusilla...