morte
mòrte s. f. [lat. mŏrs mŏrtis]. – 1. a. La cessazione delle funzioni vitali nell’uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente o elemento costitutivo di esso: è in lutto per la m. di un [...] Ciascun de’ vostri (Leopardi); mandare alla m., dove c’è grave rischio di morire (per es., di soldati mandati volte. g. Talvolta, ciò che è causa di morte: il vizio del bere fu la sua m.; quella pleurite non curata è stata la sua m.; iperb.: tu ...
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silenzio
silènzio s. m. [dal lat. silentium, der. di silens -entis, part. pres. di silēre «tacere, non fare rumore»]. – 1. a. Assenza di rumori, di suoni, voci e sim., come condizione che si verifica [...] s. della notte; nella vecchia casa abbandonata regnava un profondo s., un s. di morte, un s. di tomba; il s. fu rotto improvvisamente da un urlo; qui c’è un gran s., si può lavorare in pace; è possibile avere un po’ di s., in questa casa?; all’orror ...
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concione
concióne s. f. [dal lat. contio -onis, da un anteriore co(n)ventio «riunione», der. di convenire «riunirsi»], letter. – 1. ant. Pubblica adunanza, assemblea per trattare di cose dello stato [...] è usato solo in riferimenti storici): fu convocata una c.; chiamò il popolo a c. (Machiavelli). 2. Discorso solenne fatto in pubblico, arringa (nell’uso moderno ha spesso valore iron. o spreg.): non è con enfatiche c. che si provvede ai bisogni del ...
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corruzione
corruzióne s. f. [dal lat. corruptio -onis, der. di corrumpĕre «corrompere», part. pass. corruptus]. – 1. a. Il corrompersi, l’essere corrotto, nel senso di decomposizione, disfacimento, putrefazione [...] dei puristi); più spesso in senso morale, depravazione: c. dei costumi; la c. dei giovani, della società; la c. della classe politica; vivere in mezzo alla corruzione. c. ant. Contagio: gran c. di vaiuolo, che fu in Firenze (G. Villani). 2. In senso ...
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condannare
v. tr. (ant. condennare) [lat. condemnare, comp. di con- e damnare «condannare», rifatto secondo il verbo semplice; nel sign. 4, sull’esempio del fr. condamner]. – 1. a. Dichiarare colpevole, [...] la pena o la sanzione corrispondente al genere e alla gravità della colpa: c. per furto, per omicidio, per truffa; fu condannato a dieci anni di reclusione; c. a morte, all’esilio, a un’ammenda. Con riferimento al processo civile, ingiungere ...
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parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole [...] ); non ha risposto, non ha saputo una p., niente o quasi niente; non c’è una p. di vero nelle sue dichiarazioni; non si può dire una p. , parola vuota, ingannevole: Questi in sua prima età fu dato a l’arte [dell’avvocatura] Da vender parolette ...
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conferenza
conferènza s. f. [dal lat. tardo conferentia, der. di conferre (v. conferire), che fu dapprima sinon. di collatio «il portare insieme»]. – 1. a. Riunione di persone per trattare argomenti [...] o morali, o congreghe), in passato riunioni del clero di una diocesi, nel capoluogo o nelle sedi di vicariati foranei; c. pancristiane, quelle che riuniscono tutte le chiese aderenti al movimento ecumenico. e. Nome di unioni o associazioni a scopo ...
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passare
v. intr. e tr. [lat. *passare, der. di passus -us «passo»]. – I. intr. (aus. essere) 1. a. Andare da un punto a un altro attraversando uno spazio o percorrendolo nel senso della lunghezza: p. [...] la voglia; farsi p. un capriccio; gli passerà!, riferendosi a persona che è adirata o crucciata. c. non com. Succedere, svolgersi: ecco come passò il fatto; fu domandato da’ doganieri come la cosa fussi passata (P. Fortini); non crediate che con don ...
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consapevole
consapévole agg. [der. di consapere]. – Informato di un fatto: sono c. di quanto è avvenuto; fare o rendere c., informare, avvertire: rendere qualcuno c. dei rischi, delle difficoltà, delle [...] che, essendo a conoscenza d’un fatto, se ne rende in qualche modo complice; anche come s. m.: fu preso, e collato terribilmente, per dire i c. (B. Davanzati). ◆ Avv. consapevolménte, con piena coscienza: spero che tu abbia agito consapevolmente. ...
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maestro1
maèstro1 (o maéstro) s. m. [lat. magĭster, der. di magis «più»]. – 1. (f. -a) a. In senso ampio, chi conosce pienamente una qualche disciplina così da possederla e da poterla insegnare agli [...] dei componenti di corporazioni artigiane di musicisti-poeti. c. Nel linguaggio degli storici dell’arte, pittore o titolo e con il sign. di capo, preposto, sovrintendente, la parola fu in uso già nel mondo latino (magister equitum: v. magister), poi ...
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Retore greco (circa 160-225 d. C.); fu famoso da giovanetto per la sua facilità d'improvvisazione. I suoi scritti tecnici di retorica, a noi giunti, costituirono un vero e proprio corso (specialmente la parte Sulle idee, cioè le figure o qualità...
Liberto d'origine, nel 52-60 d. C. fu procuratore della Giudea, che governò molto duramente; dopo il suo richiamo fu accusato, ma senza conseguenze, dagli Ebrei. Sposò Drusilla, nipote di M. Antonio il triumviro, in seguito un'altra Drusilla...