convertire
v. tr. [dal lat. convertĕre «rivolgere, piegare, convertire», comp. di con- e vertĕre «volgere»] (io convèrto, ecc.; nel pass. rem., accanto alle forme regolari, si hanno anche, dall’ant. [...] in acciaio, il cibo in sostanza nutritiva, un decreto legge in legge ordinaria; c. titoli, biglietti in monete metalliche; le scuole furono convertite in ospedali; Niobe fu convertita in pietra; io vorrei, per un poco di tempo, essere convertito in ...
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convertitore
convertitóre s. m. [der. di convertire; i sign. tecnici sono modellati sull’ingl. converter]. – 1. (f. -trice) Chi converte alla fede: messer santo Francesco fu grande c. d’anime (Fra Giordano). [...] trasformazioni di un composto in un altro (per es., i c. di Parson, di Ostwald, ecc., nei quali si fa ’ossidazione di un prodotto intermedio (per es., una metallina); c. Bessemer, c. Thomas, usati nei processi di affinazione della ghisa in acciaio ...
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convincere
convìncere v. tr. [dal lat. convincĕre, comp. di con- e vincĕre «vincere»] (coniug. come vincere). – 1. a. Indurre uno a riconoscere una cosa, ad ammettere un fatto, vincendo con prove o con [...] non ne sono affatto convinto. 2. ant. Dimostrare con prove inoppugnabili la colpevolezza di una persona: c. uno di frode, di malafede, di un reato; fu convinto di eresia. ◆ Part. pres. convincènte, anche come agg. (v. la voce). ◆ Part. pass. convinto ...
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k, K
(cappa o kappa, ant. o region. ca) s. m. o f., invar. – Decima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta l’occlusiva velare sorda (cioè il suono proprio di c in casa, fuoco, acuto) come il greco [...] = Calendae). Nella scrittura medievale delle lingue neolatine (soprattutto nei manoscritti volgari italiani del 13° sec.) il k fu talvolta sostituito alla c, per esprimerne il suono velare davanti a e o i (per es. ke = che); ma successivamente non ...
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rilevare
(ant. relevare) v. tr. [lat. relĕvare «sollevare, rialzare», comp. di re- e levare: v. levare] (io rilèvo, ecc.). – 1. a. Levare, togliere di nuovo: s’era già messo il cappello in capo, ma se [...] si rilevò in volo; si è rilevato il vento; più largo fu Dio a dar sé stesso Per far l’uom sufficiente a rilevarsi sign. degli usi intr. in cui si abbiano anche i tempi composti). c. fig., letter. o non com. Avere peso, importanza, contare: tutto ...
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copto
còpto (o còfto) agg. e s. m. [dall’arabo Qubṭ o Qifṭ, Qufṭ, adattamenti della voce copta che è un’alteraz. del gr. Αἰγύπτιος «egizio»]. – Dei Copti, in origine denominazione etnica degli egiziani [...] come lingua parlata, rimane soltanto nella liturgia della Chiesa copta. Scrittura c., nata fra il 1° e il 2° sec. come adattamento della scrittura greca, formatasi definitivamente nel 3° sec., fu di uso comune anche sotto la dominazione araba fino al ...
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comparire
v. intr. [lat. comparēre, con mutamento di coniug.] (io comparisco o compàio, tu comparisci o compari, ecc.; pass. rem. comparvi, comparìi o comparsi; part. pass. comparso, raro comparito; [...] giur. (in questo caso, pass. rem. solo comparsi), presentarsi all’autorità giudiziaria: c. in tribunale; c. davanti al giudice; fu citato a c. per il 3 dicembre; c. come imputato, come teste. 2. a. Rivelarsi in reale o falsa apparenza, avere ...
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posare
v. intr. e tr. [lat. tardo pausare «cessare» (v. pausare); nel sign. 6 b ricalca il fr. poser] (io pòso, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. intr., ant. o letter. a. Cessare, o smettere temporaneamente, [...] commendai l’armi, Cui la destra del ciel fu sì congiunta, Che segno fu ch’i’ dovessi posarmi (Dante), che io e che consola, Sulla deserta coltrice Accanto a lui posò (Manzoni). c. Di uso raro come trans., con valore causativo, far riposare: Tutta ...
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composito
compòṡito agg. [dal lat. composĭtus, part. pass. di componĕre «comporre»]. – 1. Composto: questo non seguita nelle cose miste e c. (B. Castiglione); macchina c., v. compound; per estens., eterogeneo, [...] spesso anche elementi figurati; fu usato nel Rinascimento e nel Barocco. b. Nella costruzione navale, scafo c., di costruzione mista, cioè geneticamente diverse. d. Nella tecnologia dei materiali, materiali c. (o solo compositi s. m.), quelli ottenuti ...
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cavalleria
cavallerìa s. f. [der. di cavaliere]. – 1. a. Milizia a cavallo, che dal sec. 16° era distinta, secondo l’armatura indossata dai cavalieri, in c. leggera e c. grave o pesante. In senso concr., [...] complesso dei combattenti a cavallo: fu impegnata nell’assalto tutta la c.; i nemici disponevano di una c. numerosa. b. Una delle cinque armi dell’esercito italiano, sviluppatasi dai reggimenti di dragoni piemontesi, e costituita da soldati a cavallo ...
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Retore greco (circa 160-225 d. C.); fu famoso da giovanetto per la sua facilità d'improvvisazione. I suoi scritti tecnici di retorica, a noi giunti, costituirono un vero e proprio corso (specialmente la parte Sulle idee, cioè le figure o qualità...
Liberto d'origine, nel 52-60 d. C. fu procuratore della Giudea, che governò molto duramente; dopo il suo richiamo fu accusato, ma senza conseguenze, dagli Ebrei. Sposò Drusilla, nipote di M. Antonio il triumviro, in seguito un'altra Drusilla...