irreversibile
irreversìbile agg. [comp. di in-2 e reversibile]. – 1. a. Non reversibile; detto in genere di qualsiasi cosa che non può essere invertita, rispetto al movimento, all’azione esercitata, [...] il passato, in quanto non può tornare a essere il presente che fu (può bensì essere rivissuto dalla nostra coscienza, ma solo acquistando in questa disinvestimento, che ha perduto cioè la sua fluidità. c. In medicina, sinon. di definitivo, cioè non ...
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quadriga
s. f. [dal lat. quadriga, comp. di quadri- e iugum «giogo», sul modello di biga e per calco del gr. τέϑριππον]. – 1. Nell’antichità, carro da corsa tirato da quattro cavalli in linea, di cui [...] ruote, senza posti a sedere: già nota nell’Oriente e quindi in Grecia (dove la corsa con le quadrighe fu introdotta a Olimpia dal 680 a. C.) e in Etruria, si affermò in Roma repubblicana anche per l’uso che durante il trionfo i comandanti vittoriosi ...
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elevatore
elevatóre agg. e s. m. [dal lat. tardo elevator -oris; nei sign. 2 e 3, sul modello dell’ingl. elevator]. – 1. s. m. (f. -trice) Chi eleva; con senso generico, e riferito a persona, è raro. [...] e. vibrante, e. a tazze, ecc. Il termine, che in passato fu usato anche con il sign. di ascensore o di montacarichi, indica oggi in partic costruzioni aeronautiche, sinon. meno com. di equilibratore. c. Meccanismo che in certi tipi di fucili a ...
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quadriglia
quadrìglia s. f. [dallo spagn. cuadrilla (con raccostamento, in alcuni usi, a quattro); nel sign. 3, dal fr. quadrille, che ha lo stesso etimo]. – 1. a. ant. Drappello di cavalieri che combattevano [...] tempo, essendo stata sostituita dalla formazione «per tre». c. Nei giochi del pallone elastico e del tamburello, da motivi popolari e arie d’opera (autore particolarmente fertile di quadriglie fu Johann Strauss junior, che ne compose circa settanta). ...
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maiuscolo
maiùscolo agg. [dal lat. maiuscŭlus «alquanto più grande», dim. di maior «maggiore»]. – 1. a. In paleografia, detto di scrittura caratterizzata dall’altezza uniforme delle singole lettere, [...] e un m. corsivo (accanto al minuscolo corsivo). c. Frequente l’uso sostantivato: in paleografia come femm., individuali, in genere oggi molto limitate in confronto di quello che fu l’uso dei secoli passati e specialmente dell’età barocca. ◆ ...
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romee
romèe s. f. pl. [dal gr. (τὰ) ῾Ρωμαῖα, propr. pl. neutro di ῥωμαῖος «romano1»]. – Feste in onore della dea Roma istituite in varie città della Grecia e dell’Oriente ellenico, particolarmente nel [...] corso del 2° sec. a. C.: la loro istituzione fu un atto di servilismo verso i Romani che nel corso di quel secolo andavano estendendo la loro egemonia all’Ellade e all’Asia Minore. ...
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versiscioltaio
versiscioltàio agg. e s. m. [der. di verso sciolto (v. verso3)], letter., spreg. – Autore di versi sciolti; la parola fu coniata da G. Baretti come espressione polemica contro C. I. Frugoni [...] e altri poeti frugoniani, che si dilettavano appunto di comporre versi sciolti: oh se potessi far capire ai giovani che il riuscire poeta è cosa veramente gloriosa, ma che il riuscire v. o rimatore è cosa ...
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accusare
accuṡare v. tr. [dal lat. accusare, der. di causa «causa» con il pref. ad- (cfr. scusare)]. – 1. Attribuire una colpa, muovere un’accusa: nelle note informative, il direttore lo accusava di [...] come reato: a. qualcuno d’aver rubato, di aver ucciso; fu accusato di omicidio, di furto, di peculato; lo accusarono dei la capigliatura, le bisacce, accusavano di stranieri (Manzoni). c. Nel gioco delle carte, dichiarare di avere una data ...
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rompimento
rompiménto s. m. [der. di rompere]. – L’azione di rompere, il fatto di rompersi o di venire rotto: fu grande r. di lance e d’arme (Andrea da Barberino); nell’uso mod. si usa quasi soltanto [...] locuz. fig., volg. o pop.: r. di coglioni, di scatole, di tasche, di stivali, ecc., riferito a persone o cose moleste, seccanti; anche assol.: c’è uno che chiede di parlarti, ma t’avverto che è un r.; tu non hai che a obbedire; dunque tutti i r. sono ...
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destinare
v. tr. [dal lat. destinare]. – 1. Stabilire in maniera ferma, irrevocabile, come atto di una volontà superiore: il cielo ha destinato così. Per estens., stabilire, in senso generico, soprattutto [...] . qualcuno a un incarico, a un ufficio; nominato sottotenente, fu destinato all’istruzione delle reclute. b. Riservare a una funzione, era stata destinata in moglie a un ricco mercante. c. Disporre, assegnare a un fine determinato: I miserandi avanzi ...
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Retore greco (circa 160-225 d. C.); fu famoso da giovanetto per la sua facilità d'improvvisazione. I suoi scritti tecnici di retorica, a noi giunti, costituirono un vero e proprio corso (specialmente la parte Sulle idee, cioè le figure o qualità...
Liberto d'origine, nel 52-60 d. C. fu procuratore della Giudea, che governò molto duramente; dopo il suo richiamo fu accusato, ma senza conseguenze, dagli Ebrei. Sposò Drusilla, nipote di M. Antonio il triumviro, in seguito un'altra Drusilla...