osservanza
s. f. [dal lat. observantia, der. di observans -antis, part. pres. di observare «osservare»]. – 1. a. Obbedienza, adempimento, rispetto di leggi, norme, disposizioni, impegni assunti e sim.: [...] le o. dell’ordine, cioè di un ordine religioso. c. La famiglia dei frati minori osservanti (per ellissi dalla denominazione frati minori della regolare osservanza). Inizialmente fu così detta la tendenza sorta, verso la metà del sec. ...
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quattrocentoventi
quattrocentovénti agg. e s. m. [comp. di quattrocento e venti]. – 1. Numero che comprende quattrocento unità più venti (in cifre arabe 420): una cassa pesante q. chili; nell’anno 420 [...] d. C. 2. s. m. Tipo di mortaio del calibro di 420 mm in dotazione all’esercito austriaco e impiegato anche da quello germanico durante la prima guerra mondiale. Con riferimento alla grande potenza esplosiva dei proietti, fu il titolo di un giornale ...
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tantalio
tantàlio s. m. [lat. scient. Tantalium, der. del nome del mitico Tàntalo, lat. Tantălus; fu così denominato dal suo scopritore A. G. Ekeberg perché non si scioglie negli acidi ed è quindi paragonabile [...] e la columbite. Si presenta come un metallo duttile, malleabile, resistente a quasi tutti gli agenti chimici, che fonde a 3000 °C; la sua valenza principale è 5, ma forma anche composti nei quali funge da trivalente; è usato in apparecchiature per l ...
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pastoso
pastóso agg. [der. di pasta]. – 1. Che ha consistenza molle come pasta, che è morbido e cedevole al tatto: lavorare l’argilla fino a renderla p.; una materia pastosa. Anche delle carni del corpo, [...] o scultoria, dolce nel modellato, senza asperità e crudezze: fu Taddeo [Zuccari] molto fiero nelle sue cose, ed ebbe una e pastoso Marino – è incredibilmente arido e stentato (B. Croce). c. Voce p., piena, calda, gradevole; e così del suono d’uno ...
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sanscrito
sànscrito agg. e s. m. [dal sanscr. saṃskṛta- propr. «perfetto, elaborato (grammaticalmente)», cfr. saṃskāra-, «sistemazione, regola (grammaticale)», comp. di sam- «con» e kar- «fare»]. – Denominazione [...] di una lingua indoaria che fu il veicolo principale di molte forme della cultura aria dell’India, dai Veda fino l’attività dei grammatici più antichi, in specie di Pāṇini (4° sec. a. C.); s. vedico, la lingua dei Veda; s. ieratico, la lingua dei testi ...
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avvertimento
avvertiménto s. m. [der. di avvertire]. – 1. a. Atto di richiamare l’attenzione altrui su una cosa; ammonimento, consiglio: dare un a.; a. al pubblico; fece tesoro dei saggi a. ricevuti; [...] retrocedere consentito dal regolamento è prossimo a esaurirsi. c. Fatto che mette sull’avviso facendo prevedere la in tono eufemistico: un a. mafioso; quell’incendio doloso fu interpretato come un a. (cioè come una minaccia di rappresaglia ...
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strangolare
v. tr. [lat. strangŭlare, che è dal gr. στραγγαλάω] (io stràngolo, ecc.). – 1. a. Uccidere esercitando una forte pressione sul collo fino a produrre asfissia: s. con un laccio, con una calza [...] nailon, con le mani; gli saltò al collo e lo strangolò; fu strangolato nel sonno; come minaccia: se non stai zitto, ti difficoltoso il respiro: questo colletto (o questa cravatta) mi strangola. c. In usi estens., come sinon. meno com. di strozzare: s ...
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sparata
s. f. [der. di sparare2]. – 1. non com. Lo sparare con arma da fuoco; in partic., erano così dette, in passato, le gare di tiro a volo d’uso in Sicilia. 2. fig. a. Spacconata, millanteria: a [...] se, interrogato di ciò, ... aveva risposto di sì, non fu un vanto, una s., come si dice ... (Manzoni). b. Scenata rabbiosa, rimprovero violento: non ci badare, è una delle sue solite sparate; non c’era bisogno che, per così poco, tu facessi questa s ...
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maggio2
màggio2 s. m. [lat. Maius (mensis), nome d’incerta origine, variamente connesso con Maia, divinità italica, madre di Mercurio]. – 1. Quinto mese dell’anno nel calendario giuliano e gregoriano, [...] paesaggio è un m. in fiore; bella come il m.; l’Italia Fu tutta un m. (Carducci). 2. Nome di feste, celebrazioni o altre letterario è la canzone «Ben venga maggio» del Poliziano). c. Specie di rappresentazione scenica popolare che un tempo si svolgeva ...
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patatrac
patatràc interiez. e s. m. – Voce onomatopeica, imitativa di cosa che cada o crolli rumorosamente: la sedia si è rotta e lui, patatrac!, è finito per terra. Come s. m., rumore di un crollo: [...] crollo stesso, e, in senso fig., rovina, fallimento economico, o altro grosso guaio: il p. di una banca, di un’impresa commerciale; fare p.; fu allora che successe il p.; c’era chi caparbiamente taceva rifiutando di ammettere quel patatrac (Tobino). ...
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Retore greco (circa 160-225 d. C.); fu famoso da giovanetto per la sua facilità d'improvvisazione. I suoi scritti tecnici di retorica, a noi giunti, costituirono un vero e proprio corso (specialmente la parte Sulle idee, cioè le figure o qualità...
Liberto d'origine, nel 52-60 d. C. fu procuratore della Giudea, che governò molto duramente; dopo il suo richiamo fu accusato, ma senza conseguenze, dagli Ebrei. Sposò Drusilla, nipote di M. Antonio il triumviro, in seguito un'altra Drusilla...