riprendere
riprèndere v. tr. [lat. repre(he)ndĕre, comp. di re- e pre(he)ndĕre «prendere»] (coniug. come prendere). – 1. Prendere di nuovo, prendere un’altra volta; spec. in quei sign. del verbo prendere [...] le frutta del mal orto, Che qui riprendo dattero per figo (Dante). c. Dare inizio di nuovo a un’azione interrotta, ricominciarla: r. sonno; il tuo bene; meno com., rimproverare, biasimare: fu ripreso aspramente della sua negligenza, per il suo modo ...
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arcicattolico
(arci-cattolico), s. m. e agg. (iron.) Profondamente cattolico. ◆ [tit.] Tra [Arnaldo] Forlani e [Giulio] Andreotti spuntò l’arcicattolico [testo] […] [Bettino] Craxi sapeva che qualcuno [...] . Fra quelle reliquie, che i calvinisti gettarono nel Rodano, c’era anche un supposto pezzo di cervello di San Pietro. 18, giorno del mio compleanno. Potrebbe non essere un caso». Fu con queste parole che il Santo Padre lo accolse nel cortile del ...
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corsale
s. m. [dal lat. mediev. cursalis], ant. – Corsaro: Paganin da Mare, allora molto famoso c. (Boccaccio); né ti riduco a mente Oddone, che fu mago e c. (T. Tasso). ...
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tempestare
v. intr. e tr. [der. di tempesta] (io tempèsto, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. intr. a. Con uso impers., far tempesta, infuriare (della tempesta): cominciò a t. e a tirare un vento furioso; [...] petto (Pirandello); sostantivato: quando il tempestare del sangue si fu calmato, tornò a distinguere innanzi a sé la cella ( fece gran danno, tempestando ciò che v’era (Sacchetti). c. Con valore iperb., assalire, importunare con insistenza, in ...
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agente
agènte agg. e s. m. e f. [dal lat. agens -entis, part. pres. di agĕre «fare»]. – 1. agg. Che agisce, che provoca un determinato effetto; con sign. più partic. in filosofia: causa a., lo stesso [...] ’azione (es.: «non sei stato visto da nessuno»; «il gregge fu assalito dai lupi»); per la funzione logica corrisponde al soggetto della prop. processi morbosi; a. terapeutico, che ha effetti curativi. c. In geografia fisica, a. atmosferici, il vento, ...
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serrare
v. tr. [lat. *serrare, da serare «chiudere» (der. di sera «serratura, spranga di chiusura»), con doppia r per influsso di ferrum «ferro», oppure di serra «sega» per la forma seghettata di alcune [...] che vi si svolgeva); Con costui puose il mondo in tanta pace, Che fu serrato a Giano il suo delubro (Dante); s. una cassa, un baule; Serravalle Scrivia, Serravalle Pistoiese, Serravalle di Bibbiena, ecc.). c. ant. Chiudere i conti di un’azienda. d. ...
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anarchia
anarchìa s. f. [dal gr. ἀναρχία, comp. di ἀν- priv. e tema di ἄρχω «comandare»]. – 1. Mancanza di governo, come stato di fatto, sia per assenza di un valido potere a causa di rivoluzioni, sia [...] agisce a suo arbitrio e senza ordine o regola: che a. in quell’ufficio!; in quella casa c’è la più completa a.; tutto il trecento parve, e fu veramente, a. (Carducci). 2. In senso storico-politico, dottrina che propugna l’abolizione di ogni governo ...
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ecatombe
ecatómbe s. f. [dal gr. ἑκατόμβη, comp. di ἑκατόν «cento» e βοῦς «bove»]. – 1. Sacrificio di più vittime (anche non bovine) presso gli antichi Greci: secondo il significato etimologico, sacrificio [...] di 100 buoi come quello che, unico in età storica, fu offerto da Conone dopo la vittoriosa battaglia di Cnido (394 a. C.). 2. fig. Strage: quella battaglia fu una e. (o, specificando, una e. di guerrieri, o sim.); scherz.: gli esami sono stati una ...
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cirillico
cirìllico (meno com. cirilliano) agg. [dal nome di s. Cirillo (827-869), al quale si attribuisce l’invenzione di quest’alfabeto (ma che in realtà fu l’inventore del glagolitico)] (pl. m. -ci). [...] ortodossa; derivato da un tipo di scrittura onciale greco-bizantina, comprende suoni mancanti all’alfabeto greco, indicati con segni nuovi, ed è ancora usato per il russo, l’ucraino, il serbo, il bulgaro. Analogam., scrittura c., caratteri cirillici. ...
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cirro
s. m. [dal lat. cirrus «ricciolo, frangia, viticcio»; col sign. 2, il termine è stato introdotto nella terminologia scient. dal meteorologo ingl. L. Howard nel 1803]. – 1. letter. Ricciolo, ciocca [...] di capelli inanellati: Quinzio [Cincinnato], che dal cirro Negletto fu nomato (Dante); i c. delle capellature ribelli (D’Annunzio). 2. Tipo di nube bianca di alta quota (superiore a 6000 m alle medie latitudini), di struttura fibrosa, trasparente, di ...
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Retore greco (circa 160-225 d. C.); fu famoso da giovanetto per la sua facilità d'improvvisazione. I suoi scritti tecnici di retorica, a noi giunti, costituirono un vero e proprio corso (specialmente la parte Sulle idee, cioè le figure o qualità...
Liberto d'origine, nel 52-60 d. C. fu procuratore della Giudea, che governò molto duramente; dopo il suo richiamo fu accusato, ma senza conseguenze, dagli Ebrei. Sposò Drusilla, nipote di M. Antonio il triumviro, in seguito un'altra Drusilla...