modesto
modèsto agg. [dal lat. modestus, der. di modus «misura, limite»]. – 1. a. Di persona che non ama mettere in mostra i proprî meriti, anzi cerca di nasconderli o sminuirli agli occhi altrui, sia [...] nome proprio, in qualche locuz. e prov.: fra Modesto non fu mai priore, chi è modesto non può farsi strada (quando si essere, nella compostezza del contegno: una ragazza schiva e modesta. c. Che è segno di un atteggiamento del tutto esente da vanità ...
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festa
fèsta s. f. [lat. fĕsta, propr. femm. dell’agg. festus «festivo, solenne», che si ritiene connesso con feria, feriae «feria»]. – 1. a. Giorno destinato a una solennità, al culto religioso, a celebrazioni [...] i miei); far male le f., passarle in angustie o con dispiaceri. c. Nell’uso fam. è talvolta sinon. di vacanza: il provveditore ci ha piacere dello innamoramento di Calandrino (Boccaccio); l’arrivo del circo fu una f. per tutti; e con tono di amara ...
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scroscio
scròscio s. m. [der. di scrosciare]. – 1. L’atto, il fatto di scrosciare: c’è stato un improvviso s. di pioggia; in partic., il rumore prodotto da acque che cadono o scendono impetuosamente, [...] Io sentìa già da la man destra il gorgo Far sotto noi un orribile s. (Dante); la voce fu coperta dallo s. del fiume (Jovine); la fine della rappresentazione fu seguita da uno s. di applausi; i soldati diedero in uno s. corale di risa (Vittorini). Com ...
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pedona
pedóna s. f. – 1. Femm., per lo più scherz., di pedone1 nel sign. 1: c’era una graziosa p. che attraversava la strada. 2. Forma ant. per pedone nel gioco degli scacchi: ti darò scaccomatto Colla [...] pedona in mezzo lo scacchiere (Pulci), ti vincerò clamorosamente; fu usato anche con il sign. di pedina, in senso proprio e, in senso fig., nell’espressione muovere una pedona, compiere un passo per raggiungere un determinato obiettivo: benché seco ...
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li
lì avv. [lat. ĭllīc ‹illìk›]. – 1. In quel luogo, in quel posto. Indica in genere luogo non molto discosto da chi parla o da chi ascolta, e con più esattezza dell’avv. là; è inoltre usato largamente [...] oppure ora lì ora là); da qui a lì ci vorrà mezz’ora di cammino; c’è tanto quanto di qui a lì. 2. Locuzioni: esser lì, con varî esser prossimo, essere sul punto di farla: quando Renzo ... fu lì per entrare, colui, senza scomodarsi, lo guardò fisso ...
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conte
cónte s. m. [dal fr. e provenz. ant. conte, che è il lat. comes -mĭtis, propr. «compagno di viaggio», comp. di com (forma arcaica e compositiva per cum «con», con-) e tema di ire «andare»]. – 1. [...] di marchese; anche, la persona investita di tale titolo. Corona di c. (o corona comitale), nella sua forma più semplice, cerchio d’oro province, per assisterli e consigliarli; in seguito, fu titolo di pubblici funzionarî con svariate funzioni, dalla ...
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esseda
èsseda s. f. (o èssedo s. m.) [dal lat. essĕdum, voce di origine gallica]. – Carro da guerra a due ruote usato anticam. da Galli, Belgi e Britanni: nel 1° sec. a. C. fu introdotto anche a Roma, [...] e usato soprattutto nei giochi circensi ...
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stupore
stupóre s. m. [dal lat. stupor -oris, der. di stupēre «stupire»]. – 1. Forte sensazione di meraviglia e sorpresa, tale da togliere quasi la capacità di parlare e di agire: Oppresso di stupore, [...] di predicato, di fatto che provoca grande meraviglia: la sua improvvisa apparizione fu uno s. per tutti. 2. ant. a. Condizione di ottusità, di stordimento, conseguente a cause fisiche o morali. c. Intorpidimento delle membra, torpore fisico. 3. Nel ...
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vizio
vìzio s. m. [dal lat. vitium «vizio»; cfr. vezzo]. – 1. Incapacità del bene, e abitudine e pratica del male; il concetto del vizio, sul piano morale, è dunque strettamente correlativo a quello [...] tristezza, ira, pigrizia, vanagloria, superbia): A vizio di lussuria fu sì rotta, Che libito fé licito in sua legge (Dante e di dire le favole che tu sogni per vere (Boccaccio). c. ant. Voglia, capriccio: come spesso interviene ch’ell’hanno vizio ...
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pelagianismo
(o pelagianéṡimo) s. m. [der. di pelagiano]. – Il complesso di dottrine, e il movimento che ne fu portatore, facente capo al monaco bretone Pelagio (c. 354 - c. 427): accentuando la libertà [...] umana e il positivo valore della natura dell’uomo – capace da solo di seguire i precetti evangelici fino alla piena perfezione con il solo aiuto della fede e del battesimo – il pelagianismo veniva a limitare ...
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Retore greco (circa 160-225 d. C.); fu famoso da giovanetto per la sua facilità d'improvvisazione. I suoi scritti tecnici di retorica, a noi giunti, costituirono un vero e proprio corso (specialmente la parte Sulle idee, cioè le figure o qualità...
Liberto d'origine, nel 52-60 d. C. fu procuratore della Giudea, che governò molto duramente; dopo il suo richiamo fu accusato, ma senza conseguenze, dagli Ebrei. Sposò Drusilla, nipote di M. Antonio il triumviro, in seguito un'altra Drusilla...