intonazione
intonazióne s. f. [der. di intonare1]. – 1. a. L’atto, l’operazione d’intonare uno strumento registrandolo, o registrando e accordando tra loro le varie parti (corde, canne, ecc.), nel giusto [...] nel suonare): avere, non avere i.; esercizî per l’intonazione. c. Nella pratica dell’esecuzione, proprietà del suono emesso esattamente all’altezza specialmente quale preludio al canto liturgico; fu anche autonomo, presentandosi alle stampe per ...
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marcia2
màrcia2 s. f. [der. di marciare] (pl. -ce). – 1. Modo di locomozione, soprattutto dell’uomo, che differisce dalla corsa (nella quale si ha, nel ritmico movimento delle gambe, un attimo di sospensione [...] regime fascista, di fascisti antemarcia: v. antemarcia). Lunga m.: fu così chiamato il lunghissimo (circa 9000 km) e duro percorso ( (o la retromarcia); m. alte o lunghe (la 3a e la 4a, e dove c’è la 5a), m. basse o corte (la 1a e la 2a); m. ridotte, ...
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montare
v. intr. e tr. [der. di monte] (io mónto, ecc.; come intr., aus. essere). – 1. intr. a. Andar su, muovere verso un luogo più alto: Né mai qua giù dove si monta e cala Naturalmente, fu sì ratto [...] ’alberatura. b. Di astri, salire sull’orizzonte: E ’l sol montava ’n sù con quelle stelle Ch’eran con lui ... (Dante). c. Di liquidi, crescere raggiungendo un livello più alto: l’acqua monta nella stiva; col montar della piena. Con sign. più vicino a ...
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calvario
calvàrio (o Calvàrio) s. m. [lat. Calvariae locus e più tardi Calvarium «luogo del cranio», che traduce il nome aramaico gūlgūtā «cranio, teschio», reso in gr. con Γολγοϑᾶ, da cui il lat. Golgŏtha [...] . Gòlgota]. – 1. Località presso Gerusalemme dove fu crocifisso Gesù Cristo, probabilmente così denominata per la somiglianza dolore prolungato: ognuno ha il suo c.; la sua vita è stata un c.; salire il c., sopportare una lunga serie di patimenti ...
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nido
s. m. [lat. nīdus, da una radice indoeuropea *ni-zdo- (formata con il preverbio ni-, che indica movimento dall’alto in basso, e una voce affine a sedeo «sedere»), largamente rappresentata anche [...] di terroristi; un n. di tradimenti, di empietà; quando Fu fatto il n. di malizia tanta (Dante). Anche, per metonimia nelle espressioni fig. un n. di vipere, di serpenti, e sim.). c. poet. Il luogo reale o figurato nel quale qualche cosa si trova, ...
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seno1
séno1 s. m. [lat. sĭnus -us, propr. la piega concava formata dalla veste, nella quale le donne portavano i loro figlioletti; quindi, per estens., «petto, anima, cavità, insenatura, ecc.»]. – In [...] del cristianesimo, e sim.; e con altre prep.: poi che fu piacere de li cittadini de la bellissima e famosissima figlia di v.); s. venoso (v.). Per nodo del seno, v. nodo, n. 5 c. 5. In botanica, incavo più o meno profondo tra due lobi di organi piani, ...
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concepimento
concepiménto s. m. [der. di concepire]. – Atto del concepire, sia in senso proprio (come fecondazione) sia in senso fig., col sentimento o con l’intelletto: all’atto del c.; il c. di un’idea, [...] di un disegno, di una speranza; non com., concetto, concezione intellettuale: la scienza fu presso noi più radicale ne’ suoi c. e più sterile ne’ suoi atti (F. De Sanctis). ...
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nobilitare
v. tr. [dal lat. nobilitare, der. di nobĭlis «nobile»] (io nobìlito, ecc.). – 1. a. Rendere nobile, elevare al rango di nobile, conferendo o trasmettendo un titolo di nobiltà: Napoleone nobilitò [...] sua famiglia; fu lui il primo a n. il proprio casato; dimostrare, o sostenere, l’appartenenza al ceto nobile: cercava di n. i proprî antenati; Perch’egli era di basso lignaggio, volea n. i discendenti, E cerca far qualche bel maritaggio (C. Gozzi). b ...
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moto2
mòto2 s. m. [lat. mōtus -us, der. di movēre «muovere»]. – 1. L’atto, il fatto, l’effetto del muoversi, cioè dello spostarsi di un corpo da una posizione a un’altra; si contrappone a quiete ed è [...] di tale moto, vanamente perseguita per secoli, fu riconosciuta impossibile in linea di principio (principio un po’ più di m., se vuoi dimagrire; il m. giova alla salute. c. Ormai poco com., i m. vitali, il funzionamento degli organi vitali, la cui ...
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sottile
agg. [lat. subtīlis, der. della locuz. sŭb tela, termine dei tessitori, propr. «che passa sotto l’ordito»]. – 1. a. Che ha un diametro o uno spessore relativamente piccolo, o più piccolo del [...] infermi, udì ciò che costoro di lui dicevano (Boccaccio). c. Pronto e sensibile, capace di cogliere le affinità, le sì parla sottile (Dante); ripetuto con valore superl.: elli fu valentissimo in predicazione, e diceva tanto sottile, tanto sottile, ...
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Retore greco (circa 160-225 d. C.); fu famoso da giovanetto per la sua facilità d'improvvisazione. I suoi scritti tecnici di retorica, a noi giunti, costituirono un vero e proprio corso (specialmente la parte Sulle idee, cioè le figure o qualità...
Liberto d'origine, nel 52-60 d. C. fu procuratore della Giudea, che governò molto duramente; dopo il suo richiamo fu accusato, ma senza conseguenze, dagli Ebrei. Sposò Drusilla, nipote di M. Antonio il triumviro, in seguito un'altra Drusilla...